lunedì 5 luglio 2010

Volere volare


Noi tutti sostenitori nerazzurri dobbiamo molta riconoscenza a coloro che si autodefiniscono i "4 Moschettieri": Antonio Gagliano, Roberto Bonavia, Michele Sinagra e Paolo Semeria.
Sono loro che, partendo dalle macerie del master, hanno ridato dignità al calcio ad Imperia, dopo anni di vergogne ed umilazioni.
Due Campionati vinti in due anni, stando sempre bene attenti a spendere in maniera oculata le non eccessive risorse economiche a disposizione, la rinascita del Settore Giovanile, anch'esso azzerato, la costruzione di un Campo di allenamento a Dolcedo, per la 1° squadra e per le Giovanili, sono ulteriori meriti che tutti noi riconosciamo loro.
Ma, man mano che si risalgono le Categorie, aumentano, evidentemente, le difficoltà, soprattutto da un punto di vista economico: perchè se si vuole fare una squadra vincente bisogna ingaggiare calciatori di un certo livello (e relativo costo), perchè non potendo contare ancora su ragazzi del nostro vivaio, bisogna sempre reperire gli "obbligatori" under altrove, perchè i costi delle trasferte sono sempre maggiori, ma anche perchè dal Comune (che in passato dava una mano alla società nerazzurra) ora non ci sente o sente altre voci...
I nostri "4 Moschettieri" si sono posti come obbiettivo quello di portarci al più presto in Eccellenza e per ora il percorso è spedito, più che in occasione della precedente radiazione: ma avranno la forza di fare quest'ultimo passo in avanti? Ed è giusto delegare sempre a loro le nostre speranze, senza cercare di dar loro una mano concreta?
In altre piccole realtà come la nostra, cioe' dove non esiste un presidente-padrone che gestisce tutto, si fa calcio cercando di avere tanti soci che, qualche mese prima di inizio stagione, solitamente a luglio, si incontrano a cena e versano la quota annuale per il campionato dell'anno che si appresta ad iniziare.
Vengono individuati un Direttore Generale che deve far quadrare i conti (e darne conto al Consiglio di Amministrazione ogni mese), un Direttore Sportivo ed un Allenatore che hanno il compito di fare la squadra, restando entro il budget imposto dalla societa'.
Ogni socio si sbatte per reperire sponsor e se c'è bisogno, eventualmente, di intervenire nel mercato di riparazione, il Consiglio si riunisce, delibera ed eventualmente mette nuovamente mano al portafogli per tirare fuori i soldi necessari a coprire l'acquisto del nuovo giocatore.
Nei tempi passati, 40/50 anni fa, nel Consiglio di Amministrazione erano presenti decine di persone (tra cui il Comune stesso) e, addirittura, i Consigli si tenevano in un Teatro cittadino ed erano spesso aperti ai sostenitori nerazzurri, che, anche con piccole quote, facevano parte del Consiglio: evidentemente, chi metteva più denaro aveva maggiore potere decisionale, ma anche i piccoli avevano diritto di parola ed erano, in ogni caso, partecipi alle vicende societarie.
In questo modo si univa e si coinvolgeva maggiormente la città alla propria squadra, finendo col diventare un tutt'uno, e c'era chiarezza.
E' un modello attualmente improponibile?
Qualche settimana fa, su questo argomento, Luca da Genova mi scriveva:
L'idea di una sottoscrizione di quote su attuata, circa 15 anni, fa dall'allora presidente del Torino ("Azione Granata", ti ricordi?) e come funziona anche in altri paesi, tipo la Spagna (il Barcellona ha 172.938 soci...sparsi per il mondo).
E se queste società "astronomiche", rispetto anche a tante di serie A italiane ed europee, sono organizzate così, significa che funziona.
D'altronde, secondo me, la tifoseria (e non parlo solo degli Ultras, ma di tutti i tifosi a qualsiasi livello, gradinata o distinti o tribuna) può e deve avere un ruolo attivo nella società: non deve essere "d'impaccio" o "elemento che impedisce di lavorare bene in serenità", ma può e deve far sentire la sua voce nella gestione della stessa.
So che dovrebbe essere una rivoluzione, certamente questa operazione avrà delle spese, ma immagina il ritorno...
Potrebbe richiamare, per curiosità, un sacco di persone se pubblicizzata in modo adeguato.
Certo, si deve organizzare tutto alla perfezione. Ma perchè non pensarci almeno? Perchè aspettare sempre l'intervento esterno del salvatore di turno?
Sarà mai possibile far si che i "4 Moschettieri" diventino, chessò, i "12 Apostoli"... con Giuda che continui a spalleggiare altri?
Ed i "4 Moschettieri" sarebbero daccordo?
Voi che ne pensate?

6 commenti:

giò... ops....già ha detto...

Sarà FANTA-calcio NO è UtoPIA

solo parole e parole e parole......... voglia di sacrificio zero.
apri gli occhi, da quanto vai a vedere l'Imperia?
non hai ancora capito come funziona?
gli imperiesi non sono ne pisani ne livornesi ne romani o gente calda capace di un operazione che unisce una città, una popolazione.
Pensa bene alla nostra storia recente a cosa sarebbe bastato per rilevare il titolo sportivo dell'Imperia '87 (perchè l'U.S.Imperia 1923 non è nata nel '23 ma bensi nel 2000 titolo sportivo dell'87 vero?) ed essere in eccelenza da almeno 2 anni.
-La volontà politico-feudale è di sopprimere una parte di storia scomoda.
-Contatti tra gli attuali dirigenti dell'Imperia Calcio e il tessuto imprenditoriale c'è stato è anche la risposta. Indovina qual'è?
Te scrivi per passione, bene continua a scrivere.
Tifiamo per l'Imperia sempre anche se il futuro sarà duro ma chi non è cieco sa di chi è la colpa.

P.S. il futuro sportivo ad Imperia sarà molto duro penso che prima di settembre il comune darà una bella notizia a tutte le società sportive.

portorino ha detto...

Caro IM1923,
tu sai che su questo argomento con me sfondi una porta aperta. Sono anni che ne parliamo, ma il problema è che nessuno riesce a prendersi la briga di lanciare l'iniziativa e, soprattutto, di pubblicizzarla a dovere e presentarla in un'assemblea pubblica. Basterebbe questo per capire, definitivamente, se la cosa possa o no prendere piede in questa città di dormienti. Organizzi (magari con l'aiuto di un notaio che possa dare il senso della regolarità dell'operazione), pubblicizzi e fai conoscere. Dopodichè se ad un'assemblea pubblica ci si presenta in 10 si saluta, si ringrazia e, per rispetto di questi 10 si spiega cosa avrebbe potuto essere e non sarà. Se ci si presenta in 500 magari vuol dire che un minimo di interesse esiste e si può iniziare a pensare positivo. Ma finchè tutti parlano, tutti propongono, tutti guardano e aspettano non ci si può che augurare di restare in Promozione e aspettare, come sempre e come a Savona e a Sanremo, il re Mida di turno.

an tò ha detto...

500 persone .............manco allo stadio durante il campionato........e in settimana c'è gente che non può uscire..........comunque organizzatelo io verrò sicuramente così vediamo quante partecipazioni otteniamo.

D-O-M-A-N-D-O-N-E

Nella città di IMperia (capoluogo di provincia)facendo un elenco di attività sportive
-CALCIO
-BASKET
-VOLLEY
-PALLANUOTO
-RUGBY

Quanti CLUB TIFOSI esistono?

(Se togliamo i MILAN CLUB, JUVENTUS CLUB, INTER CLUB e qualcosa di similare dove spesso si limitano a vedere una partita in compagnia al bar cosa rimane?)

Gli unici che sono organizzati in una maniera discreta e sono un punto di riferimento per i tifosi sono gli "Ultrà Imperia Calcio"

master ha detto...

Secondo me 500 persone sono impensabili e sono pure troppe.
Il primo passo deve essere uno: individuare quale societa' è quella di riferimento. Per noi ovviamente è quella che porta il nome della citta' e che gioca con la maglia nerazzurra. Per altri è piu' importante l'altra societa' (in particolar modo i politici e gli imprenditori). Fino a quando ci sara' questa distinzione, difficilmente si troveranno 30/35 persone (piu' o meno facoltose, ma il numero mi sembra quello giusto) che si riuniscono e lavorino (e tirino fuori la grana...) per il bene della squadra della citta'.
Perche' no?

Anonimo ha detto...

copio da sanremoNEWS

Imperia: varate le nuove tariffe degli impianti sportivi

Sono state definite dal Comune di Imperia le nuove tariffe d’uso degli impianti sportivi cittadini. Il sindaco Paolo Strescino che ha mantenuto la delega allo sport ereditandola dall’ex vicesindaco Marco Scajola, aveva annunciato la “rivoluzione” (in alcuni casi come in quello del nuovo campo di atletica l’uso era gratuito) già in occasione della conferenza stampa del suo primo anno di amministrazione alla palazzina Liberty.

Aveva detto Strescino:"Dopo aver dotato la città di impianti sportivi all’avanguardia avevamo il dovere di garantirne l’efficienza prevedendo anche la partecipazione degli utenti. Gli aumenti sono stati concertati con le società sportive, che, credo, abbiano compreso". Strescino aveva anche sottolineato che i maggiori costi sarebbero ricaduti su quanti utilizzano le strutture di Imperia provenendo da fuori comune.

Per quanto riguarda il Palazzetto dello sport le associazioni sportive dovranno pagare 18 euro all’ora (prima erano 4 euro e 45 centesimi), mentre se si tratta di società commerciale o non imperiese la tariffa sale a 90 euro all’ora, in pratica va coprire l’intero costo. Gli uffici di Palazzo civico stimano di incassare 33 mila euro all’anno, che corrisponde al 22,62% del costo sostenute dalle casse comunali.

Per poter accedere al campo di atletica “Lagorio” del Prino, che fino ad oggi poteva essere utilizzato gratuitamente, gli atleti maggiorenni si dovranno versare singolarmente 50 euro all’anno, 20 euro i minorenni, rimando gratuita la possibilità di utilizzare l’impianto da parte delle scuole cittadine e delle società sportive imperiesi. La gestione del “Lagorio” costa al Comune 96 mila euro all’anno, di cui 70 mila sono costi legati al personale.

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Le due società calcistiche Imperia calcio e Pro Imperia) che usano lo stadio “Nino Ciccione” la cui gestione costa al Comune 20 mila euro all’anno dovranno versare, invece, una tariffa forfettaria annuale di 3000 euro ciascuna con dei supplementi legati, per esempio, all’utilizzo dell’impianto di illuminazione. Adeguamenti sono stati previsti anche per quanto riguarda l’utilizzo delle palestre cittadine.

Diego David

Lunedì 05 Luglio 2010 ore 19:51

Luca da Genova ha detto...

Egregio tizio delle 8,33 non preoccuparti. Gli occhi li ho bene aperti e sulla volontà politico-feudale mi sono espresso anche io. Come funziona lo so bene ma non me ne frega UN ACCIDENTE, a costo di passare per matto. La risposta del tessuto imprenditoriale imperiese la immaginavo già, e credo faccia parte del punto precedente. Ma che facciamo, ci arrendiamo? Prendiamo a pretesto una situazione (per carità, reale) per adagiarci e non pensare nemmeno ad una eventuale alternativa? E ALLORA TENIAMOCI QUESTA SITUAZIONE. Io preferisco guardare a quattro persone che due anni fa non si sono adagiate supinamente a "come funziona", chiudendo occhi bocca ed orecchie.