Copio/incollo dal Secolo XIX a firma Diego David
«Per noi esiste ed esisterà sempre solo l’Imperia nerazzurra. Non sosterremo mai una squadra coni colori biancoblu, tanto meno che indossi una maglia biancoazzurra come quella della Sanremese, poi».
«Per noi esiste ed esisterà sempre solo l’Imperia nerazzurra. Non sosterremo mai una squadra coni colori biancoblu, tanto meno che indossi una maglia biancoazzurra come quella della Sanremese, poi».
Ha sollevato quasi una mezza rivolta popolare, soprattutto attraverso una valanga di post indignati inviati ai blog degli Ultras, la decisione di Marco Alberti di varare la P.r.o. Imperia, frutto della fusione tra Riviera, Pontedassio e Onegliese.
Nulla è ancora stato ufficializzato, ma i tempi stringono.
Nulla è ancora stato ufficializzato, ma i tempi stringono.
Sull’Imperia 1923, che in teoria potrebbe iscriversi ancora al campionato di Eccellenza, incombe la mannaia della radiazione, oltre che il rischio del fallimento.
Da dove ripartirà dunque il calcio imperiese? Il progetto di Alberti non è solo avversato dalla frangia più calda dei supporter nerazzurri, ai quali si sono uniti alcuni tifosi “storici” del club di piazza d’Armi, ma certi scricchiolii cominciano ad avvertirsi anche in casa Riviera Pontedassio.
Addirittura un gruppo di dirigenti riuniti intorno al direttore generale Fabio Ramoino e a Fabrizio Gramondo, avrebbero espresso l’intenzione di salire sull’Aventino e di non appoggiare il progetto Alberti. Sempre secondo indiscrezioni, Ramoino e Gramondo vorrebbero addirittura cercare di ottenere in dote una vecchia denominazione per ripartire dalla Seconda categoria.
L’industriale lattiero–caseario, starebbe, dunque, cercando in città altri alleati. Marco Alberti da
quando ha lanciato l’idea ha sempre affermato di essere lui a rinunciare spontaneamente ai colori nerazzurri, non disponendo la nuova “creatura”sportiva delle risorse economiche necessarie per rinverdirne i fasti.
Da dove ripartirà dunque il calcio imperiese? Il progetto di Alberti non è solo avversato dalla frangia più calda dei supporter nerazzurri, ai quali si sono uniti alcuni tifosi “storici” del club di piazza d’Armi, ma certi scricchiolii cominciano ad avvertirsi anche in casa Riviera Pontedassio.
Addirittura un gruppo di dirigenti riuniti intorno al direttore generale Fabio Ramoino e a Fabrizio Gramondo, avrebbero espresso l’intenzione di salire sull’Aventino e di non appoggiare il progetto Alberti. Sempre secondo indiscrezioni, Ramoino e Gramondo vorrebbero addirittura cercare di ottenere in dote una vecchia denominazione per ripartire dalla Seconda categoria.
L’industriale lattiero–caseario, starebbe, dunque, cercando in città altri alleati. Marco Alberti da
quando ha lanciato l’idea ha sempre affermato di essere lui a rinunciare spontaneamente ai colori nerazzurri, non disponendo la nuova “creatura”sportiva delle risorse economiche necessarie per rinverdirne i fasti.
Ma quali sono le radici “storiche” che hanno portato la quadra del capoluogo ad adottare fin dalla fondazione i colori nerazzurri? Lo storico Sergio Baccaglini, autore del volume “La mia passione l’U.S. Imperia” (dal quale è tratta la foto scattata dal padre Angelo), avanza
un’ipotesi suggestiva. «I colori nerazzurri – dice Baccaglini – potrebbero essere stati scelti in omaggio al primo presidente, il ragionier Mario Valentini che era di origini bergamasche.
Correva l’anno 1923 e tre anni prima l’Atalanta aveva adottato, proprio, il nerazzurro. Poi anche
perché, allora la scelta non era molto varia. Di rossoblu, colori che andavano per la maggiore, erano già vestiti giocatori di Genoa e Vado, quindi, potrebbe essere stato anche un vezzo, la volontà di differenziarsi».
A barricarsi letteralmente dietro i colori nerazzurri è il dirigente storico Piero Ferrari, che prende le distanze dal nuovo sodalizio. Tuona Ferrari:«Per me non è l’Imperia. E’ una società diversa che può giocare con le maglie che vuole».
un’ipotesi suggestiva. «I colori nerazzurri – dice Baccaglini – potrebbero essere stati scelti in omaggio al primo presidente, il ragionier Mario Valentini che era di origini bergamasche.
Correva l’anno 1923 e tre anni prima l’Atalanta aveva adottato, proprio, il nerazzurro. Poi anche
perché, allora la scelta non era molto varia. Di rossoblu, colori che andavano per la maggiore, erano già vestiti giocatori di Genoa e Vado, quindi, potrebbe essere stato anche un vezzo, la volontà di differenziarsi».
A barricarsi letteralmente dietro i colori nerazzurri è il dirigente storico Piero Ferrari, che prende le distanze dal nuovo sodalizio. Tuona Ferrari:«Per me non è l’Imperia. E’ una società diversa che può giocare con le maglie che vuole».
L’indimenticato “bomber” degli anni Sessanta Franco Ranzini, presidente dei “Draghi nerazzurri”, lui che il nerazzurro lo ha indossato centinaia di volte, trattiene a stento le lacrime: «Per me biancoblu sono i colori della Maurina. Deve nascere una società che porti con orgoglio i nostri colori,ma per far questo bisogna remare tutti da una stessa parte».
Caustico anche il commento di un ex presidente, quello della rinascita dell’Imperia ’87, il commercialista Niclo Calcagno che afferma: «Bisognerebbe ricominciare con modestia, facendo bilanci preventivi pessimisti per non avere sorprese. L’idea, di non mettere le maglie nerazzurre, mi spiace dirlo, fuoriesce una mentalità da…Riviera dei Fiori (intesa come sodalizio calcistico
ndr)».
La gloria nerazzurra Alfredo Bencardino, oggi allenatore (confermato) del Golfodianese è stato accostato anche alla panchina della nuova squadra che potrebbe ripartire dalla Prima categoria o in caso di ripescaggio dalla Promozione. Bencardino, quindi, parla da tifoso: «Per me, è ovvio, esiste solo l’Imperia. In questo progetto, nonostante la buona volontà dei creatori, non vedo
“imperiesità”». Bencardino, però, da uomo di sport, apre uno spiraglio all’ipotesi P.r.o. Imperia e aggiunge: «L’invito mio personale è di nutrire verso chi propone la soluzione in questione un atteggiamento positivo e rispettoso. In fondo non è mica colpa loro se la vecchia Imperia ha
fatto la fine che ha fatto. Magari è solo questione di aspettare un po’ di tempo. I colori nerazzurri non moriranno mai>>.
ndr)».
La gloria nerazzurra Alfredo Bencardino, oggi allenatore (confermato) del Golfodianese è stato accostato anche alla panchina della nuova squadra che potrebbe ripartire dalla Prima categoria o in caso di ripescaggio dalla Promozione. Bencardino, quindi, parla da tifoso: «Per me, è ovvio, esiste solo l’Imperia. In questo progetto, nonostante la buona volontà dei creatori, non vedo
“imperiesità”». Bencardino, però, da uomo di sport, apre uno spiraglio all’ipotesi P.r.o. Imperia e aggiunge: «L’invito mio personale è di nutrire verso chi propone la soluzione in questione un atteggiamento positivo e rispettoso. In fondo non è mica colpa loro se la vecchia Imperia ha
fatto la fine che ha fatto. Magari è solo questione di aspettare un po’ di tempo. I colori nerazzurri non moriranno mai>>.
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