Ho letto con estremo interesse, e altrettanto stupore, l'articolo apparso sulla Riviera.
Il mio punto di vista ovviamente è quello di una persona interessata direttamente, e ,anche se non ero presente a questi "incontri", sono stato relazionato in maniera molto dettagliata.
La prima cosa che voglio sottolineare è la risposta, ferma e inequivocabile, del presidente dell'Imperia, Antonio Gagliano.
La linea tracciata è sempre la stessa, i programmi presentati un anno fa non hanno subito alcun mutamento.
Proprio su questo ultimo punto vorrei fare alcune considerazioni: la forza di una societa', di un'azienda o di un'impresa è quella di avere un obbiettivo ben delineato, da raggiungere in un tempo ragionevole, ma che non cambi alle prime difficolta'.
Tutti questi fattori li ho potuti trovare in una societa', l'Imperia calcio, che è retta da poche persone, ma che hanno le idee chiare, cioè riportare una societa' gloriosa al rango che gli compete. Nessuno di loro ha mai nascosto la necessita' di dotare il club di maggiori risorse, umane e non, al fine di raggiungere gli obbiettivi nell'arco di tempo prefissato.
Fatta questa doverosa premessa, vorrei fare alcune precisazioni su quanto detto dal sig.Alberti nell'articolo del giornale in questione. Da quel che ne so, i suoi "stretti collaboratori", nel programma prospettato,avevano riservato per lui un compito riguardante il solo settore giovanile della Pro Imperia, in pratica un'uscita di scena.
Invece leggo con stupore che nell'ipotetica nuova societa', dopo la nomina di un presidente "super partes",avrebbe assunto il ruolo di amministratore delegato.Oltre a questo punto, ha dato per scontata anche la scelta dell' allenatore, una persona di indubbia capacita'(sono il primo testimone di questo), ma che non piu' tardi di 3 mesi fa ha attaccato la dirigenza dell'Imperia, definendoli (definendoci) "indegni".
Sempre all'interno dello stesso articolo,il sig.Alberti,fa riferimento ad un accordo preso col Comune di Imperia,all'oscuro dell'altra parte interessata,e stento a capire con quale titolo si facesse portavoce.
A margine di tutto questo mi pare ovvio che la coesione all'interno della Pro Imperia,tanto sbandierata sui media e in citta', non abbia quel fondamento che si puo' ritrovare tra i dirigenti dell'Imperia calcio.
L'articolo in questione mi ha lasciato,quindi, molto esterefatto, ma è anche la dimostrazione, semmai ce ne fosse bisogno, che la fusione tra queste due societa' non è la soluzione per arrivare ad avere una grande Imperia.
Sono sempre piu' convinto che gli attuali dirigenti vadano aiutati, economicamente e non, e chi deve aiutarli non deve stravolgere a linea gia' delineata, prendendo delle decisioni fondamentali in loro vece.
Voglio rimarcare l'affermazione di Mino Sinagra a tal riguardo: le porte dell'Imperia, per chi vuole dare una mano, non sono aperte...sono SPALANCATE!!!
Il mio punto di vista ovviamente è quello di una persona interessata direttamente, e ,anche se non ero presente a questi "incontri", sono stato relazionato in maniera molto dettagliata.
La prima cosa che voglio sottolineare è la risposta, ferma e inequivocabile, del presidente dell'Imperia, Antonio Gagliano.
La linea tracciata è sempre la stessa, i programmi presentati un anno fa non hanno subito alcun mutamento.
Proprio su questo ultimo punto vorrei fare alcune considerazioni: la forza di una societa', di un'azienda o di un'impresa è quella di avere un obbiettivo ben delineato, da raggiungere in un tempo ragionevole, ma che non cambi alle prime difficolta'.
Tutti questi fattori li ho potuti trovare in una societa', l'Imperia calcio, che è retta da poche persone, ma che hanno le idee chiare, cioè riportare una societa' gloriosa al rango che gli compete. Nessuno di loro ha mai nascosto la necessita' di dotare il club di maggiori risorse, umane e non, al fine di raggiungere gli obbiettivi nell'arco di tempo prefissato.
Fatta questa doverosa premessa, vorrei fare alcune precisazioni su quanto detto dal sig.Alberti nell'articolo del giornale in questione. Da quel che ne so, i suoi "stretti collaboratori", nel programma prospettato,avevano riservato per lui un compito riguardante il solo settore giovanile della Pro Imperia, in pratica un'uscita di scena.
Invece leggo con stupore che nell'ipotetica nuova societa', dopo la nomina di un presidente "super partes",avrebbe assunto il ruolo di amministratore delegato.Oltre a questo punto, ha dato per scontata anche la scelta dell' allenatore, una persona di indubbia capacita'(sono il primo testimone di questo), ma che non piu' tardi di 3 mesi fa ha attaccato la dirigenza dell'Imperia, definendoli (definendoci) "indegni".
Sempre all'interno dello stesso articolo,il sig.Alberti,fa riferimento ad un accordo preso col Comune di Imperia,all'oscuro dell'altra parte interessata,e stento a capire con quale titolo si facesse portavoce.
A margine di tutto questo mi pare ovvio che la coesione all'interno della Pro Imperia,tanto sbandierata sui media e in citta', non abbia quel fondamento che si puo' ritrovare tra i dirigenti dell'Imperia calcio.
L'articolo in questione mi ha lasciato,quindi, molto esterefatto, ma è anche la dimostrazione, semmai ce ne fosse bisogno, che la fusione tra queste due societa' non è la soluzione per arrivare ad avere una grande Imperia.
Sono sempre piu' convinto che gli attuali dirigenti vadano aiutati, economicamente e non, e chi deve aiutarli non deve stravolgere a linea gia' delineata, prendendo delle decisioni fondamentali in loro vece.
Voglio rimarcare l'affermazione di Mino Sinagra a tal riguardo: le porte dell'Imperia, per chi vuole dare una mano, non sono aperte...sono SPALANCATE!!!
...lo striscione nella foto è bellissimo!!!
RispondiEliminaLe parole di giambo sacrosante!!!
NO alla fusione,SI' ad un 'Imperia piu' grande!!!