mercoledì 7 ottobre 2009

Le interviste di IM1923. Gian Luca Bocchi parte 2°


Dopo la prima parte, pubblicata ieri, ecco la seconda dell'intervista di IM1923 a Gian Luca Bocchi.

IM1923: Il piu’ bravo allenatore che ha avuto, quello che ti ha insegnato di più.
G.L.B.: Nella mia vita di calciatore, fin dal settore giovanile, ho avuto tantissimi allenatori, dei quali conservo di ognuno di loro un ricordo.
Quando ho iniziato a giocare a livello di prima squadra il modulo tradizionale prevedeva il libero, due marcatori, due cursori di fascia, un regista con a fianco gli interni e e le due punte. In questo contesto l'allenatore doveva essere un grandissimo motivatore e doveva curare la parte atletica il meglio possibile (il preparatore atletico,in pratica, non esisteva ancora).
Col passare degli anni,l'evoluzione tattica ha portato gli allenatori a dedicargli sempre piu' tempo nelle sedute settimanali.
Alla luce di questa considerazione direi che Claudio Onofri, avuto nel settore giovanile del Genoa, era 10 anni avanti gia' venticinque anni fa.
Luigino Vallongo (mi fece esordire a Savona) era un grandissimo motivatore e, nell'era dei due punti a vittoria, riusciva sempre a portare a casa un risultato utile.
Guidone Vincenzi, a Casale, aveva una personalita' e carisma unici (anche se era un sampdoriano velenoso).

IM1923: I tuoi 7 allenatori nerazzurri: Ferraro, Benedetti, Soldo, Bacci, Enselmi, Merlo e Marinelli . Un pensiero su ognuno di loro.
G.L.B.: Flavio Ferraro è colui che mi ha fatto conoscere la squadra e la citta' di Imperia... è anche colui che l'anno successivo non mi voleva piu', quello che mi volle nuovamente a Loano e che mi mando' via l'anno successivo... l'ho avuto anche a Savona ed è quello che, nel corso del tempo, ha sempre dimostrato aggiornamento costante e una preparazione invidiabile, ma il suo proverbiale "poco carattere" e mancanza di reazione gli hanno sempre impedito di raggiungere obbiettivi importanti.
Carlo Soldo, dalla simpatia contagiosa, pur avendo una conoscenza del calcio importante, era ancorato al metodo H.H. (Helenio Herrera)... un po' fuori moda...
Giancarlo Riolfo è stato sicuramente tra i migliori che ho avuto, molto preparato e attento, ma col difetto di essere troppo ambizioso e di voler venire prima dei suoi giocatori: in questo mi ricorda tantissimo un altro allenatore che abbiamo avuto entrambi e che poco tempo fa ci ha lasciati.
Di Guglielmo Bacci vorrei ricordare la sua professionalita' e come il master mi chiese di metterlo in difficolta' (logicamente mi rifiutai) affinche' rassegnasse le dimissioni...
Alberto Merlo è un allenatore, col quale ho un bellissimo rapporto di amicizia ma che qui, grazie al master, non ha avuto fortuna.
Enselmi era l'esecutore dei dettami del master president...
Sauro Marinelli penso sia stata la persona giusta per la stagione scorsa. Un passato illustre da giocatore dell'Imperia, un buon legame con la tifoseria e la citta'. Purtroppo tra me e lui, dopo una stagione senza alcun problema di alcun genere, ci sono state delle incomprensioni riguardo la sua mancata conferma come allenatore di questa stagione. Io ho cercato piu' volte di dirgli il mio punto di vista e sono ancora disponibile a dirgli qual'è la mia posizione a riguardo e il mio punto di vista.
Giorgio Benedetti è stato, ed è tutt'ora, quello con cui condivido quasi al 100% il modo di vedere il calcio.

IM1923: I tuoi 3 Presidenti nerazzurri: Pino Cipolla, Gianfranco Montali e Antonio Gagliano. Un pensiero su ognuno di loro.
G.L.B.: Pino Cipolla è un buon intenditore di calcio (anche se di fede doriana...), una persona di grandissimo carisma e personalita' che, grazie alla sua capacita' ho potuto far parte di una squadra unica per valori tecnici e morali.
Su Gianfranco Montali si sono dette tante cose sul suo conto e per un periodo di tempo ho anche difeso il suo operato, senza vedere che qualcuno, grazie a lui, si trovava in grandissima difficolta'. La stessa difficolta' che poi ho incontrato io in prima persona (non solo economica per non aver tenuto fede agli impegni presi), fortunatamente per un periodo di tempo limitato.
Antonio Gagliano è una persona dalla grandissima umilta', dalla grandissima disponibilita' e che crede al 100% nelle cose che fa. Una persona estremamente positiva per la squadra e per la citta' visto anche il suo impegno politico. A lui da tifoso-giocatore chiedo di mettercela tutta per dotare l'Imperia calcio di una struttura societaria che possa garantire un futuro sempre migliore alla squadra della citta'. I primi due anni (1 e mezzo) mi sembra di poter dire che siano stati molto positivi, sia in campo sportivo che in quello societario, basti pensare al campionato vinto e alla fomazione allestita quest'anno e al campo di Dolcedo che è una bellissima realta'.
L'intervista prosegue domani.

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