A volte ri-ri-ri-ritornano

Ora è ufficiale: Roberto Iannolo torna ad indossare la casacca nerazzurra e questo è il suo quarto ritorno.
Roberto Iannolo è uno dei calciatori che, negli ultimi 15 anni, ha segnato la storia dell'U.S. Imperia 1923.
Era nella squadra che nella stagione 1994/1995 sfiorò la promozione in serie D, ma non esitò ad indossare la casacca biancazzurra della Sanremese nella stagione successiva.
Tornò con noi le tre stagioni dopo, anche in quella che si concluse con il ritorno in serie C2.
Nella stagione 2000/2001, con i nerazzurri in pieno caos societario, lui indossava nuovamente i colori biancazzurri, ma l'anno dopo l'ennesimo ritorno con noi per due stagioni: l'addio dopo una burrascosa discussione con master Montali, con tanto di ricorso a carte bollate, insulti e pernacchie reciproche.
L'ennesimo clamoroso ritorno nella stagione 2006/2007 e l'altrettanto ennesimo clamoroso addio a fine stagione, con le ennesime polemiche col master.
187 presenze e 65 reti realizzate (2 sole in meno del cannoniere nerazzurro Piero Ranzini), giocate spettacolari ma anche il cucchiaio a Minori quando giocava nel Vado con annessa zuffa, dichiarazioni d'amore e tradimenti, risse verbali e non con compagni ed avversari (come dimenticare quella con Siciliano quando Robi giocava col Vado), un rapporto conflittuale con Mister Benedetti, la tifoseria nerazzurra che lo ha adorato, contestato e perdonato.
Di lui ha detto Pino Cipolla: "Roberto Iannolo è il calciatore nerazzurro che più ho amato, e non c’e’ bisogno che spieghi il perche’. Come Moratti con Recoba, o Mantovani con Mancini o Agnelli con Platini, i presidenti si innamorano sempre di un talentuoso numero 10. Iannolo è stato un violino solista di prima fila, un Salvatore Accardo per intenditori, ed anche un bravissimo ragazzo, uno dei pochi che mi è stato lealmente affezionato anche nei tempi bui".
Non un giocatore come tanti altri, insomma, non certo uno che possa passare inosservato, ma sicuramente uno dei pochi in grado di fare la differenza sul campo ed incantare con le sue giocate. Questo mi aspetto da lui: giocare come sa e mordersi la lingua come spesso non ha saputo fare.