domenica 6 novembre 2011

Ritorno al... passato


E' ormai prossima (finalmente!) la riforma dei campionati.
Finalmente, dico io, si torna all'antico!
Dopo la fallimentare esperienza della divisione fra C1 e C2 con l'assurda considerazione dello status di professionisti ai giocatori di quest'ultimo campionato, per colpa o merito (in questo caso) della crisi economica, si è capito che era veramente un assurdo proseguire su questa strada.
Ma lasciando agli economisti la valutazione in merito all'aspetto economico, da tifoso, ma, soprattutto sportivo, vorrei soffermarmi su questo che ciò rappresenterà per gli utenti (cioè noi) del gioco del calcio.
Eravamo ormai al punto che, una volta affacciati sul palcoscenico della serie D, si dovevano investire risorse economiche enormi per tentare l'approccio al professionismo con l'obiettivo di centrare una categoria dove i possibili avversari potevano avere il nome di BORGO A BUGGIANO, SAMBONIFACESE, BELLARIA IGEA, RENATE, POGGIBONSI, GIACOMENSE, SANTARCANGELO e chi più ne ha più ne metta.
Senza alcuna offesa per i tifosi e i giocatori di queste squadre che se si trovano lì sarà sicuramente per merito e buona amministrazione, ci troveremo, da domani, nella situazione che, a fronte dello stesso investimento (la Divisione Unica sarà composta da tre gironi suddivisi, si spera, con criteri geografici) le possibili avversarie, in caso di promozione, potrebbero chiamarsi TERNANA, PISA, SPAL, COMO, MONZA, REGGIANA, TRIESTINA, SPEZIA, PIACENZA, CREMONESE ed avversarie storiche quali PRATO, CARRARESE, PRO VERCELLI ecc. ecc. ... e se permettete non sarebbe proprio la stessa cosa.
Certo, nella composizione dei gironi si troveranno sicuramente anche avversarie meno gloriose, ma la prospettiva di poter affrontare qualcuna delle nobili decadute di cui sopra sarebbe sicuramente un incentivo a tentare il grande salto e sarebbe sicuramente un viatico per riportare allo stadio il grande pubblico.
Certo il tutto dovrebbe passare da un progetto a media scadenza perchè nelle attuali condizioni fa ridere anche solo pensare ad una eventualità del genere, però è anche vero che, secondo me, la filosofia spicciola alla Catalano per cui se investi oculatamente puoi avere maggior ritorno dal punto di vista sportivo e, conseguentemente, riscontro dal pubblico, sarà banale, ma di certo è la cruda realtà.
Intanto ci consoliamo con Imperia-Cairese, che non sarà "nu babbà" o una "chicca", ma sempre meglio di Imperia-Sant'Ampelio, o mi sbaglio?

Skyfo

3 commenti:

  1. Pienamente d'accordo. Già chiamare i campionati C1 e C2 mi pareva già una forzatura.
    Troppe società, con le inevitabili "mattanze" estive e le ormai abituali penalizzazioni nel corso della stagione, troppi squali a fare intrallazzi: sarebbe solo l'inizio per una riforma vera e non di facciata, ma un bel punto di partenza. Personalmente vedrei bene la A di nuovo a 16 squadre e la B a 20 squadre; e poi mi auguro che la divisione sia la classica, coi tre gironi divisi in Nord, Centro e Sud, e non in Est ed Ovest (non siamo americani), che svenano ulteriolmente società che hanno introiti risicatissimi.
    Dal nostro punto di vista, il punto di partenza (o forse di arrivo) sarebbe il raggiungimento della nostra categoria storicamente di competenza, cioè la serie D: uscendo dai confini regionali sarebbe riconsegnare l'Imperia al suo Campionato. Se poi venissero fatte le cose per benino, dopo qualche anno di "apprendistato" e basandosi su basi solide, si potrebbe pensare di fare il grande salto, certi di entrare a far parte di un Campionato con la C maiuscola e non in una "D2".
    Ma lo vedo come un qualcosa di così lontano che non mi ci immagino: comprendo la smania generale di voler arrivare al traguardo della Serie D a tutti i costi (e, forse, soprattutto per agganciare gli altri), ma credo che già quest'anno ci si poteva fermare un attimo, fare un bel discorsetto, guardarsi nelle tasche e poi agire di conseguenza. Non sono così convinto che questo sia stato fatto: poi, per carità, se dovessimo compiere l'impresa di rivincere un altro Torneo, non ci sputerei certo sopra, sperando solo che "la spesa sia valsa l'impresa". Di salti mortali ne ho già dovuto sopportare 2, il 3° potrebbe essere fatale anche per un demente come il sottoscritto.

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  2. Ciantafurche, UNA SQUADRA SOLA !!! Solo cosi' si uo' aspirare a tornare in serie D da protagonisti. Con due squadre che "pescano" nella stessa fontana (sempre piu' piccola e con sempre meno acqua ), realta' come Borgo Buggiano, Feralpisalo' (una fusione, adesso in C1) e Renate sono lontane anni luce. 4 dirigenti (alcuni dei quali senza portafoglio), 3/4 sponsor messi in croce e una media di 150 spettatori (la meta' paganti)...parliamo dell'eccellenza e della Veloce prossima avversaria, allo stato attuale non ci possiamo permettere di meglio.

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  3. Caro Calata Cuneo, hai ragione, ma il mio post non era certo legato alla nostra situazione attuale. E' evidente che una squadra di calcio deve rappresentare ed essere l'orgoglio della città che rappresenta. Solo le grandi città possono permettersi, grazie alla presenza di appoggi economici e politici importanti, due grandi società e anche qui non sempre al massimo livello, ma una piccola realtà come la nostra deve per forza essere rappresentata da una sola società. Piaccia o no a LdG (a proposito, spero che dalle tue parti tu non abbia avuto problemi) ci deve per forza tornare ad essere una sola Imperia e, come dice im1923, il suo posto, una volta resettata la dirigenza, dovrebbe essere la serie D. Impensabile fare al momento voli pindarici, ma già sapere di andare a vedere il calcio giocato da squadre ad un passo dal professionismo vero e non da un aborto come la vecchia C1 e C2 (pensa te, fino all'anno scorso l'Italia aveva 132 società professionistiche, come nessun'altra nazione in Europa) sarebbe già una buona cosa. In un colpo solo si darà maggior valore a tutti e due i campionati e mi auguro che venga inoltre trovata una formula per dare maggior interesse alla stessa serie D, proponendo, ad esempio, dei play off veri che coinvolgano magari anche la seconda e la terza dei vari gironi e magari le quintultime e quartultime della serie C per giocarsi il posto l'anno successivo in quella categoria così da dare maggior interesse ai tornei ed evitare il più possibile i fastidiosi "inciuci" di fine stagione. Ma questo è un altro discorso.

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