sabato 9 giugno 2012

"A noi ci piace così". STAGIONE 1983/1984. SERIE C2

STAGIONE 1983/1984. SERIE C2
 La situazione ambientale è sempre la stessa, se non peggiorata: l’indifferenza quasi totale della città nei confronti dei Nerazzurri è contrastata solo dalla nostra presenza nella gradinata Nord: sui muri cittadini compaiono le prime scritte “Samurai“. Periodicamente, volantini da noi realizzati invitano i nostri coetanei a tifare con noi. E’ realmente difficile andare avanti. La città non s’identifica più nella squadra composta quasi totalmente da “stranieri“, mercenari da una stagione e via, ed il cui nuovo presidente, Bruno Bonacina, è uno sconosciuto mobiliere brianzolo.
domenica 25/09/1983 a Tortona, in treno: c’è un primo contatto verbale con i “Lions Supporters“ prima dell’incontro, con scambio di materiale ed idee, poi ognuno nel suo spicchio dei distinti del “Coppi“ a tifare.

Domenica 13/11/1983 a Casale, nemmeno a dirlo, la trasferta è calda, nonostante le gelide condizioni atmosferiche. I problemi cominciano all’arrivo del nostro pullman nei pressi dello stadio. Un gruppetto di “Boys“ nerostellati ci circonda: sono momenti di tensione, volano insulti e qualche spintone, una sciarpa è strappata via. L’arrivo di una volante pone momentaneamente fine al diverbio. Dieci minuti dopo il fischio d’inizio c’è un tentativo di carica dei “Boys“ per cercare di sottrarci lo striscione: gli animi si riscaldano, volano monetine, ma il decisivo intervento delle forze dell’ordine impedisce nuovamente che divampi la rissa. A fine partita, non può mancare l’ormai classica sassaiola dalle due fetide sponde del canale che fiancheggia lo stadio. Invitati energicamente a salire sul pullman, veniamo scortati fino al casello autostradale.
La partita casalinga disputata domenica 11/12/1983, contro la vice capolista Alessandria, rappresenta un appuntamento importante: per l’occasione abbiamo ordinato duecento sciarpe in acrilico a strisce orizzontali nerazzurre e contemporaneamente una serigrafia ci ha preparato degli speciali stampi (a proposito, qualcuno dovrà ben decidersi ad andare a pagarli!) con la scritta “Ultras Imperia“ da noi disegnata. Armati di una speciale vernice bianca e di due spatole, stampiamo a mano una dopo l’altra le duecento sciarpe. Dopo cinque pomeriggi d’incessante impegno e dopo averle messe a seccare sulla stesa di un terrazzo, il lavoro è finito e le nostre prime sciarpe sono pronte: verranno vendute tutte in meno di un’ora. Realizziamo anche dei volantini per invitare il maggior numero di persone a recarsi allo stadio per sostenere la squadra in questa importante gara. La gradinata Nord è piena, allo stadio ci sono circa duemilacinquecento persone: la prima sciarpata firmata “Ultras Imperia” può essere fatta. Il prepartita è segnato dal furto di uno striscione dell’“Imperia club Bar Giorgio“. Poiché le “volpi” hanno l’abitudine di sistemarli al mattino, agli “Ultras Grigi“, giunti in massa ad Imperia intorno alle tredici, non pare vero di poter prelevare il prezioso bottino. La tensione sale: la notizia si sparge molto velocemente in città e, non senza qualche difficoltà, lo striscione è recuperato. Un gentile mandrogno, forse per scusarsi del disagio arrecato, ci dona il suo bomber arancione che è indossato da un nostro fortunato esponente il quale, per ricambiare tanta generosità, si reca nei distinti e cerca di sdebitarsi lanciando verso la gradinata Sud una serie di splendidi oggetti in pietra, che però non sono graditi… che scortesi!
Il successivo incontro casalingo è contro l’imbattuta capolista Livorno. I giornali annunciano l’arrivo di centinaia d’Ultras granata, che l’anno precedente si sono resi protagonisti di gravi incidenti a Sanremo. Domenica 8/01/1984 allestiamo una splendida coreografia, acquistando venti torce e un fumogeno arancione, che obbligano l’arbitro a ritardare l’inizio della partita. La Nord è piena ed il tifo incessante. Peccato che i “Fedayn“ labronici non si vedano. Fa la sua prima apparizione un bandierone di stoffa, lungo dieci metri per cinque, a strisce bianche nere e azzurre, srotolato sopra le nostre teste. Non abbiamo fatto i conti con l’ottusità d’alcuni frequentatori della gradinata che, infastiditi, lo bucano con le sigarette accese. Da oggi in avanti sarà una litigata continua per tutto il campionato.
La domenica successiva, il 15/01/1984, si va in trasferta con gli “Imperia Club” ad Asti, dove ci accoglie un campo innevato: indimenticabile la battaglia a colpi di palle di neve, nell’autogrill nei pressi della città piemontese. Allo stadio nessun problema, malgrado siamo posti al fianco della tifoseria locale. I guai arrivano sul pullman dove, in seguito ad una sbornia micidiale, uno di noi, sdraiato nell’ultima fila, vomita l’impossibile… Si crea così un maleodorante rigagnolo che scorre minacciosamente nel corridoio del mezzo, lungo la discesa del Turchino.
Domenica 26/02/1984 a Voghera, sotto un diluvio incredibile, ci mettiamo nella rinnovata tribuna dello stadio, per assistere ad una pioggia di goal avversari.
Domenica 18/03/1984 a Savona un gestaccio di un raccattapalle, dopo il goal della vittoria biancoblù, provoca un fitto lancio d’oggetti, addirittura dei panini, che provocano l’intervento delle forze dell’ordine. Veniamo tutti quanti identificati, tranne uno dei ragazzi sordo-muti che seguono abitualmente la squadra con noi: essendosi rifiutato di “comunicare verbalmente le proprie generalità “ rischia di essere portato in questura.
Oltre ai già citati “Ultras Grigi” dell’Alessandria, al “Ciccione” si presentano i “Boys” del Casale e gli “Ultras Savona” anche se in numero esiguo.
La stagione termina con l’Imperia di Mister Bruno Baveni a metà classifica e con l’ennesimo cambio della guardia al vertice della società di Piazza d’Armi.

2 commenti:

  1. Contro tutto e tutti da 30 anni.
    Non moriremo mai,ci hanno provato piu' volte ma siamo ancora qua e vivi!!!
    S.U.I.

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  2. Si ,anonimo resistete, siete rimasti in 8,non morirete mai......

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