lunedì 5 novembre 2012

La resa dei conti


Un Presidente in confusione che cerca di salvare il salvabile affidandosi all'organizzatore dei concerti e venditore dei vini di Albano, un Vice Presidente chiacchierone, scialacquatore ed avvoltoio, il mercante di calciatori brasiliani, pugliese ma di Caserta, il cassamortaro di Luciano Pavarotti, l'allenatore segnalato dallo sponsor e quello amico degli amici, i consiglieri silenti yesman... questo è il deprimente quadro del calcio imperiese che ci è stato dipinto la scorsa settimana, leggendo le dichiarazioni di alcuni dei protagonisti sui quotidiani on line e cartacei ed i commenti dei lettori di questo blog, diventato un ring nel quale tutti si scagliano gli uni contro gli altri.
L'esperienza passata dei suoi predecessori, dovrebbe consigliare il Presidente Marco Alberti ed i suoi adepti a diffidare di ignoti salvatori della patria: la storia recente, ahinoi, è lastricata di lacrime e sangue versato dai tifosi neroazzurri a partire dall'anno del Signore del pallone 2000, dalla fine dell'Era Aurea di Pino Cipolla a quasi tutto il decennio successivo... non sto certo qui a ricordare i nomi, i cognomi e "le sigle" dei protagonisti di questo scempio, tutti "foresti".
Quello che sta accadendo ora è però particolare ed ancora, forse, più deprimente, poichè al vertice societario ci sono persone di Imperia, onesti lavoratori e persone per bene... persone che hanno probabilmente aspettato questo momento, quello di poter essere i dirigenti dell'unica vera società calcistica cittadina, da molti anni, otto per l'esattezza, gli ultimi quattro trascorsi a fare una folle corsa con altri imperiesi, nel tentativo di stare ad ogni costo l'uno dinanzi all'altro, senza vedere che di fronte c'era un muro contro il quale una delle due società si è schiantata mortalmente e l'altra ne è rimasta ferita in maniera gravissima. Anche questa una storia, ahinoi, tristemente arcinota.
Venendo ai giorni d'oggi, rileggendo le parole di Marco Alberti e la replica di Fabio Ramoino sorgono spontanee delle domande e dei dubbi.
Perché Marco Alberti ha voluto comunque restare in Serie D senza avere le certezze di poterselo permettere anzi sapendo di non poterselo permettere? Con buona pace di Fabio Ramoino, il Presidente è sempre stato lui, toccava a lui farsi sentire e imporre la sua idea. Ora, perchè rifiuta a priori il gruppo di Fabio Ramoino giusto per ripicca dicendo che non offre garanzie... perché i pugliesi quali gliene possono offrire?
Fabio Ramoino, d'altronde, come si permette di dire che, dopo quella che si ostina a chiamare fusione, il progetto non gli va più a genio e non ci investirà un euro ma rimanere nella società? Se non gli va bene o cerca di far sfiduciare il Presidente e prenderne il posto o fa fronte alle sue obbligazioni fino a quel punto e prende la porta e saluta la compagnia. Ora, dopo questo consiglio direttivo di lunedì, gentilmente faccia vedere queste garanzie a tutti. In caso contrario dovrà essere considerato un parolaio che sventola possibilità senza darne prova concreta.
Rileggendo le parole di Fabio Ramoino c'è da dire che, se le cose stanno davvero così come le racconta lui, indubbiamente il suo ragionamento non fa una grinza. Il solo dubbio è questo: visto che sapeva qual'era la situazione, perché lui e i suoi "amici ai quali stanno a cuore le sorti dell'Imperia calcio" non sono usciti allo scoperto prima che scoppiasse tutta questa merda? Forse è vero, come ha scritto qualcuno in un commento, che aspettava solo che Marco Alberti implodesse lasciandogli campo libero, ma forse non si aspettava questa mossa (che pare quella della disperazione) dei pugliesi.
Sono cose che forse non sapremo mai: quello che sappiamo è che sia da una parte che dall'altra sentiamo parlare di cifre che poi saranno dindini sonanti o tutta fuffa? Quello che sappiamo è che, da tifosi strascornati, chiediamo solo che qualcuno si preoccupi solo di trovare due, ripetiamo due non un esercito, calciatori all'altezza del mirabolante compito di cercare di segnare, o tentare di farlo, uno/due goal a partita, per riuscire ogni tanto di vincere o pareggiare qualche partita e rimanere in corsa per la salvezza. Quello che sappiamo è che sentiamo inutili paroloni di progetti ambiziosi fondati sulle parole. Ma chi cazzo li vuole i progetti ambiziosi? Chiediamo solo di poter provare a salvarci, se è il caso passando anche dalle forche caudine dei play out... ma per fare questo non occorre né un'orda di poveracci brasiliani, né una dirigenza proveniente da 1.000 km. che usi l'Imperia a fini più o meno limpidi.
Serve solo un gruppo di appassionati con un minimo di disponibilità economica con la voglia di mantenere l'Imperia a questo livello e, magari col tempo, con un pò di reale programmazione (aaaah! ... questa sconosciuta) provare a puntare anche un gradino più in alto, ma bisogna cominciare e subito senza altre menate di cazzo che non servono a nessuno se non a far venire a noi tifosi dei travasi di bile.
Spero davvero che anche Ramoino non si dimostri un parolaio e che Alberti eviti di fare una belinata fatale.
La soluzione "all'italiana" potrebbe essere lì, ma ci vorrebbe che i due protagonisti facessero un passo indietro ed una avanti all'altro: uno gestire la Prima squadra, l'altro in Settore giovanile, in maniera indipendente, ma sotto l'egida del drago neroazzurro. Perchè solo se l'Imperia resterà in mano imperiesi, c'è la speranza di non scomparire dal panorama calcistico nazionale per la terza volta nella nostra storia, al massimo potrebbe esserci una retrocessione nella serie inferiore, che sarebbe indubbiamente dolorosa ma digeribile, se fosse poi considerata come un punto di ripartenza.
Questa sera ci giocherà, in notturna, in località Perine, la partita più importante di questi primi due mesi di Campionato, una partita che vale ben più di tre punti...
Unità di intenti ed amore per i colori neroazzurri: questi debbono essere i principi che dovranno ispirare la decisione che verrà presa questa sera nella resa dei conti finale tra Marco Alberti e Fabio Ramoino. L'esempio è stato dato loro ieri pomeriggio da una squadra commuovente per impegno ed abnegazione e dai ragazzi della Gradinata Nord che hanno sostenuto la squadra per tutti i 90 ed oltre minuti sotto una pioggia incessante. Ora tocca a voi due.

9 commenti:

  1. Parole sante...speriamo solo che a queste, per una volta, seguano i fatti...

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  2. La verita' e' una sola. Verra' fuori, o in un modo o nell'altro...siamo in trepidante attesa

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  3. Ma questi consiglieri silenti presunti Yes Man, così dicono, perché non fanno sentire la loro voce ? E' vero oppure, come afferma Alberti su Punto Imperia, tutto e' frutto di confronti e votazioni democratiche ? Ma quanti sono ?

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  4. In questi anni ho sempre creduto e mi sono fidato di Alberti..........e i fatti mi hanno dato ragione...............lo voglio fare anche questa volta............................................nonostante tutto quello che si sente in giro.......................................

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  5. Anche Lupo si era fidato di Alberti...e alla fine è colpa di Ramoino...

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  6. Il calcio deve essere fatto da chi conosce il mondo del calcio,non si vanno a comprare giocatori a 800km di distanza avendo visto su you tube le prestazioni.Non si deve regalare un club con la sua storicita' a chi non e' del territorio. Sto invecchiando ieri a vedere quei ragazzi inzuppati di pioggia e pieni di terra e erba a dare l'anima con grinta e impegno capitanati da una "grande persona" (Iannolo ndr) mi sono venute le lacrime agli occhi. Bravi veramente bravi siete stati voi il simbolo della vera Imperia sportiva. Caro Presidente, caro vice, cari consiglieri dovete inchinarvi davanti a questi ragazzi !!! Siete veramente dei vergognosi !! Pagliacci arricchiti, ma pezzenti nel cuore.

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