In questi casi, con la classica frase fatta, si abbina il nome della squadra alla parola "miracolo": in realtà, questo non è il "miracolo-Entella, ma è, invece, la giusta conseguenza di un capolavoro di programmazione, organizzazione, lungimiranza e competenza.
Sette anni fa (stagione 2005-2006), il 15 febbraio 2006, la squadra di Chiavari giocava (e perdeva), la finale della Fase Regionale di Coppa Italia Dilettanti 2005-2006 proprio contro l'Imperia, sconfitta 1-0, grazie ad una rete realizzata su calcio di rigore da Gian Luca Bocchi, dopo 90 e rotti minuti di gioco tiratissimi. Mentre noi festeggiavamo, nel levante ligure stava per materializzarci la nascita di una società ora modello per molti, non solo in Liguria. Eravamo a Cogoleto, squadra contro la quale giocheremo l'ultima di Campionato, forse con il terrore di poter retrocedere in Promozione; loro, l'anno prossimo, giocheranno a Catania, Brescia, Terni, Bari, Pescara...
Mentre l'Imperia calcio, nelle ultime stagioni, ha conosciuto l'onta di una radiazione e quella di un fallimento, restando, alla fine di questo deprimente tourbillon, nel Campionato di Eccellenza, la Virtus Entella ha cominciato una clamorosa esclation che ora l'ha portata nel Campionato cadetto e domani... chissà...
Tutto questo dal momento in cui, al vertice del club biancoazzurro si è insediato Antonio Gozzi, numero uno di Federacciai, la Confindustria dell'acciaio, che, insieme a Bruno Bolfo, è il patron di Duferco, una delle pochissime eccellenze liguri.
Chiavarese, 60 anni appena compiuti, Antonio Gozzi era un padre che seguiva il proprio figlio giocare a calcio, per poi ritrovarsi prima vice-Presidente e poi al vertice dell'Entella.
Una promozione dall'Eccellenza alla Serie D (stagione 2007-2008), ripescaggio in Lega Pro Seconda Divisione nonostante la sconfitta ai play-off contro il Casale (stagione 2009-2010), altro ripescaggio, in Lega Pro Prima Divisione nonostante la sconfitta in finale play-off contro il Cuneo (stagione 2011-2012), dopo una sconfitta nella semifinale play-off contro il Lecce (stagione 2012-2013), infine, in questa stagione, la trionfale promozione in Serie B.
In questi anni, Antonio Gozzi ha creato una struttura tecnica eccezionale, un'azienda con quasi cento dipendenti fra atleti, tecnici, staff medico, sostenuta da oltre centocinquanta sponsor, tutti chiavaresi o del circondario, ed un settore giovanile di 350 ragazzi.
Antonio Gozzi, in una recente intervista, ha così spiegato la situazione finanziaria del club biancoazzurro: "I bilanci dell'Entella sono pubblici e sono in pareggio: siamo un grande club perchè nessuno fa follie. Le entrate sono state superiori a 2,5 milioni: solo gli sponsor hanno portato 1,4 milioni ed il 50% sono di piccoli sponsor".
Tra i tanti segreti del club biancoazzurro il lavoro fatto da alcune persone fondamentali: il direttore dell'area tecnica Andrea Grammatica, il direttore sportivo Matteo Superbi, il direttore generale Matteo Matteazzi e l’allenatore Luca Prina.
Grazie a loro, ora Chiavari è diventata un’isola felice nel panorama del calcio italiano.
Uno scouting diviso in due aree, una legata alla prima squadra ed una legata settore giovanile, con cinque osservatori in giro per l'Italia a scoprire talenti.
Settore giovanile organizzatissimo, uno dei più invidiati d'Italia. Un esempio? Su 16 giocatori in convitto, ben 10 che hanno collezionato almeno una convocazione in Nazionale, due di loro (Zampano e De Col) sono finiti in Serie B, altri quattro nelle Primavere di club di Serie A. I migliori talenti liguri oggi scelgono l'Entella, ogni giorno un pullman con 50 atleti parte da Genova per Chiavari.
Per favore, non parliamo di miracolo: applaudiamo e, se possibile, cerchiamo di imitare la squadra del Tigullio che non finisce più di stupire, in riva all'Entella, la squadra del piccolo comune di Chiavari, 27.000 abitanti, poco più della metà di quelli di Imperia.
Non occorre aggiungere altro se non che casi come questo sono mosche bianche e difficilmente ripetibili, tuttavia non voglio più sentir parlare a Imperia gente che quando affronti l'argomento ti dice "Eh belin, la serie D, non hai idea di che costi comporti!". E sti cazzi? Non abbiamo personaggi tipo Gozzi in città e i soldi sperperati e buttati nel cesso per un'opera che non sarà mai finita e per la realizzazione della quale pagheremo dazio per anni e anni ha fatto sì che anche alcuni imprenditori locali rischino molto dal punto di vista economico e mi riesce difficile pensare che una società a budget zero possa avere un futuro. A questo punto, forse, se non si hanno le possibilità o magari solo la voglia di spendere per riportare a Imperia un livello di calcio almeno dignitoso è meglio farsi da parte o altrimenti si dimostri almeno la volontà di fare chiarezza una volta per tutte uscendo una volta tanto fuori da sto cazzo di bunker che sembra essere diventata Piazza d'Armi o Regione Perine da chiunque vengano occupate. Aspettiamo con ansia notizie su cosa ci riserverà il prossimo futuro. Grazie.
RispondiEliminaQuesto ha I soldi anche x comprare Genoa e Samp e parlate tanto per parlare perchè non si sa cosa dire.
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