lunedì 9 giugno 2014

Le interviste di Im1923. Stefano Paraluppi


Nei discorsi tra quei tifosi che hanno superato gli 'anta e che hanno avuto il privilegio di frequentare le gradinate del "Nino Ciccione" e gli stadi in cui l'Imperia 1923 ha giocato negli anni '80, il suo nome è sempre citato con gli occhi lucidi e sorridenti e con grandi rimpianti. "Ci vorrebbe un attaccante come lui", oppure "non abbiamo mai più avuto un bomber come lui", oppure "era una forza della natura, un'animale dell'area di rigore".
Di chi parliamo? Facile, di Stefano Paraluppi, l'attaccante modenese arrivato nel mercato novembrino nella stagione 1982/1983 e di cui avevo parlato in questo ed in quest'altro post.
Ora, grazie ai "buoni uffici" di un lettore del blog, Riccardo, abbiamo il piacere di scambiare due parole con lui.
IM1923. Ciao Bomber, come stai, cosa fai di bello?
S.P.  Sto molto bene, grazie. Adesso faccio l'allenatore. Ho appena concluso il campionato di Promozione con la mia squadra il Castelvetro, raggiungendo il primo posto e quindi la promozione nel Campionato di Eccellenza.

IM1923. Che ricordi hai di quei mesi trascorsi ad Imperia, con una salvezza nel Torneo di Serie C2 1982/1983, raggiunta in extremis, quando pareva quasi fosse impossibile raggiungerla, ottenuta grazie e soprattutto alle tue 15 reti in 25 giocate?
S.P. Riguardo quei mesi trascorsi in Liguria nutro ancora nostalgia. Sicuramente è stata una stagione esaltante che mi ha permesso di mettermi in evidenza nei campionati professionisti e di guadagnarmi addirittura la convocazione con la Nazionale di serie "C" . Di quella stagione ricordo con piacere i miei compagni di squadra, la città e la gente sempre molto calorosa e vicina alla squadra.

IM1923. La tua partita capolavoro, in neroazzurro, al “Moccagatta” di Alessandria: feci impazzire la difesa grigia che schierava Camolese  e Grecucci (mica pizza e fichi) e realizzasti un strepitosa doppietta, che regalò ai nerazzurri 2 punti (non esistevano ancora i 3 punti) fondamentali per la salvezza dei neroazzurri. Che ricordi hai di quella gara?
S.P. Naturalmente la partita di ritorno con l'Alessandria è stato il punto più alto della stagione,ma ricordo molto bene anche la doppietta al Ciccione nel derby con lo Spezia, un' emozione particolare....


IM1923. Ad Imperia, come detto, chi ti ha visto giocare non potrà mai dimenticare quel "mostro" in mezzo all'area di rigore, quello che la "Gazzetta dello sport" aveva definito il "nuovo Gigi Riva", l'attaccante al quale assomigliavi anche molto da un punto di vista fisico. Come mai, invece, non hai sfondato ad alto livello (al massimo hai giocato in Serie C1, con le casacche di Reggiana, Fano e Trento), come tutti noi, ma anche molti altri, avevano pensato? Hai dei rimpianti?
S.P. Per quello che riguarda la mia carriera di calciatore, anche in cuor mio, pensavo di arrivare a giocare in categorie più alte, ma probabilmente qualcosa non ha funzionato come pensavo e, non parlo di capacità tecniche o fisiche, ma forse a livello caratteriale.

IM1923. Appesi gli scarpini al chiodo, ha intrapreso la carriera di allenatore, in squadre sempre della tua regione: come ti trovi in questa nuova veste?
S.P. Appena concluso la mia carriera di calciatore a 36 anni, ho intrapreso immediatamente quella di allenatore. Ho fatto per tre anni settore giovanile in società di serie"D" , poi dieci anni consecutivi di Eccellenza in varie squadre della mia regione, un anno di inattività, uno di serie "D" e l' ultimo di Promozione appena concluso. Nel ruolo di allenatore mi trovo a mio agio, perchè riesco  ad esprimere tutta la mia esuberanza e personalità che avevo da calciatore, tutto questo naturalmente abbinato a quelle che sono le capacità che deve avere un allenatore: tattica, tecnica e gestionale.

IM1923. Grazie "bomber di sola mezza stagione, il rimpianto di tutta una vita di tifoso neroazzurro".
S.P. Grazie a voi per l' affetto dimostrato, vi ricordo con nostalgia e sarete sempre nel mio cuore.  Forza Imperia!!!! 





4 commenti:

  1. Ero in seconda elementare...ma lo ricordo come fosse ieri e pur giocando ahimè così poco per i nostri colori mi è rimasto nel cuore come nessuno...un mito della mia infanzia!!! Grazie ancora Bomber!!!

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  2. un vero fenomeno dell'area di rigore. se non ricordo male, ha esordito proprio nel giorno in cui è stato attaccato per la prima volta lo striscione "Samurai" al Ciccione.
    una potenza mai più vista, forse solo in Alfano. Mitico

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  3. che tiro, che colpo di testa, impossibile togliergli la palla quando entrava in area: Stefano Paraluppi

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  4. Indimenticabile per chi ha l'Imperia nel cuore!

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