sabato 10 ottobre 2020

Serie coviD 2020-2021. Parla il Presidente del Legnano

Dopo l'appello del presidente del Sestri Levante Sestri Levante, è ora Giovanni Munafò, massimo dirigente del Legnano, ha lanciare il suo grido d'allarme: “Stiamo vivendo un periodo molto complicato. Il protocollo, con il rinvio della partita con la Lavagnese, ha dimostrato una volta di più di non funzionare.

Applichiamo il Protocollo come società seguendo tutte le norme, ma poi l’A.T.S. può sospendere le partite e tenere un gruppo di giocatori isolato per 14 giorni. Come fa una società che non si allena da due settimane a rientrare improvvisamente in campo contro una che ha giocato e si è allenata regolarmente?

Il campionato è falsato perché ci sono squadre che hanno giocato sempre e altre che sono entrate in campo una volta sola, come noi. Credo che torneremo in campo con la Castellanzese il 25 ottobre, in una situazione totalmente squilibrata dal punto di vista della preparazione. Siamo fermi da una settimana, staremo fermi anche la prossima, poi dovremo fare i tamponi dopo la fine della quarantena, cioè dopo il 14. E’ lampante che il protocollo non regge: mi auspico che venga rivisto con urgenza. Da qui a fine andata dovremo giocare 18 partite in 8 settimane, con il rischio micidiale di continui rinvii. Ditemi come è possibile riuscirci.

La Lega Nazionale Dilettanti ci ha fatto capire che ci avrebbero dato un aiuto per il campionato scorso, concluso anticipatamente. E adesso non c’è alcuna notizia o avvisaglia di nuovi contributi. Eppure stiamo facendo tutto scrupolosamente come le società professionistiche. E’ un momento di grande confusione. Finché non ci sarà un nuovo protocollo chiaro e praticabile, con cui società, Lega e A.T.S. possano collaborare con ruoli ben chiari, non se ne esce. Una domanda la faccio io: le partite di chi ha giocato con un positivo in squadra sono valide? Un’A.T.S. decide una cosa e un’altra fa diversamente: è assurdo. Siamo arrivati alla follia, questo è il capolinea del calcio dilettantistico. O si rivede subito il protocollo o si sospende il campionato, perché non si gioca ad armi pari”.

3 commenti:

  1. Ci sono se non vado errato 162 società circa in serie D. Che facciano fronte comune e facciano delle richieste al CTS. Ci sono delle regole inconcepibili. Oggi guardavo le prove del GP in Germania e con il giusto distanziamento e le mascherine c'era un bel pò di gente sulle tribune. Basta stabilire delle regole e poi farle rispettare, ma i tifosi non sono stupidi e nessuno penso ci tenga ad ammalarsi di Covid. Non ci potrà essere tifo organizzato quest'anno? Pazienza (a parte che se gli ultras della nord si spalmassero su tutta la gradinata invece di raggrupparsi al centro potrebbero sostenere lo stesso la squadra), ma le partite senza pubblico in queste categorie sono un non senso. Per quanto riguarda i protocolli medici, oggi al giro d'Italia hanno trovato un corridore positivo, uno dei più forti, lui in quarantena, gli altri negativi e la squadra è partita regolarmente. Non si capisce perché nel calcio (solo fra i dilettanti) a fronte di un positivo si deve fermare tutta la squadra.

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  2. Ha ragione, sarà un campionato falsato dai continui rinvii e che penalizzerà le squadre con giocatori positivi al covid che non potranno allenarsi.

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