giovedì 6 maggio 2021

La D che non volevamo

Tralascio il (buon) pareggio rimediato, è proprio il caso di dirlo visto che è arrivato al 95mo minuto, dai nerazzurri sul campo di Vado grazie ad un'altra prodezza balistica dell'uomo sicuramente con più classe della rosa, quel Sancinito che troppo spesso è mancato a questa squadra, ma del resto lo si sapeva già all'inizio che sarebbe stato impossibile averlo a disposizione per 38 giornate e uno degli errori che viene attribuito alla società è proprio quello di non aver completato la rosa durante il mercato con un paio di giocatori di esperienza da alternare proprio a Sanci e allo stesso Giglio che è sì giovane, ma 38 partite con impegni in serie di domenica e mercoledì non sono sicuramente un passeggiata per nessuno, per affrontare un discorso più generale su questo indecifrabile campionato. 

Violentato senza pietà dal Covid e da protocolli sanitari profondamente diversi da quelli dei Professionisti, al punto da vedere partite stoppate dalle ASL locali per un solo caso di positività, si sta rivelando purtroppo assai poco credibile fra la prospettiva di cambiamenti delle regole in corsa (pare si possa andare verso la retrocessione diretta delle ultime due senza la disputa dei playout) e risultati a dir poco "sorprendenti" anche più in anticipo di quanto ci si poteva attendere nonché la vera e propria follia, ormai consolidata da tempo e contro la quale non ci batteremo mai abbastanza, di accettare le scommesse (legali) anche su questa categoria, cosa che getta più di un'ombra su molti risultati.

 La giornata di oggi appare emblematica. Delle cinque squadre che poche settimane fa occupavano le cinque prime posizioni della classifica, la Caronnese sta improvvisamente sprofondando, il Pont Donnaz cade a Legnano e, per entrambe, due sconfitte contro squadre che nulla hanno da chiedere al Campionato. La "fenomenale" Castellanzese ne becca 7 (!?!?) in casa dal disperato Borgosesia e sarebbe interessante sapere com'è andata la partita. La sensazione è che stiano tutte partecipando al Campionato del ciapanò in attesa che ricominci a giocare il Gozzano che sembra essere l'unica società alla quale interessi davvero il salto di categoria. 

Ora mi chiedo e vi chiedo, ma è davvero questa la Serie D che vorremo tornare a vedere la prossima stagione?

(Portorino) 

2 commenti:

  1. Nessun commento
    ......Ci siamo proprio rotti i maroni.....
    Abbiamo già capito come andrà a finire (vino, taralli e grigliate).....

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  2. Per dare credibilità al Campionato bisognerebbe operare una riforma seria del Torneo di Serie D, ma anche di quelli delle categorie superiori.
    In questa stagione sono addirittura 166 le squadre iscritte, divise in 9 gironi, 2 dei quali, come il nostro, composto addirittura da 20 squadre.
    Io farei 8 gironi di 16 squadre, così da tagliare 38 squadre.
    Visto che dalla Serie C retrocedono 9 squadre, promozione per la prima classifica degli 8 gironi, più la vincitrice dello spareggio delle seconde classificate degli 8 gironi, che si affronterebbero nei play off.
    Ma l'ostacolo maggiore sono i proibitivi costi di iscrizione al Campionato di Serie C: quest'anno
    per potersi iscrivere i club neo promossi hanno dovuto pagare una tassa di 105.000 euro, mentre 60.000 euro quelle già in Serie C.
    L’ostacolo maggiore per avere il disco verde alla partecipazione al campionato 2020/2021 è soprattutto quello relativo alla fideiussione da 350.000 euro, da dover presentare insieme alla tassa di iscrizione sempre rispettando le scadenze sopra elencate.
    Chi può permettersi di pagare cifre del genere?
    Se non tagliano questi costi, il ciapano' diventa inevitabile.
    Senza contare che chi non ha uno stadio nella propria città non dovrebbe, secondo me, partecipare, e non si devono permettere di scommettere in queste categorie difficilmente controllabili.

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