Un club che si identifica con la città che ha dimostrato capacità di rinascita e di ripresa anche dopo batoste, non piccole. Una squadra, quella allenata da Pietro Buttu fresca vincitrice del campionato di Eccellenza che ha saputo, appunto, segnare anche positivamente la storia della nostra città nell'anno' del Centenario.
Ma a un mese dai festeggiamenti in piazza Dante non si sa ancora se e quando il terreno sarà riseminato, se in tempo per l'inizio del campionato e quale sarà la compagine societaria che affronterà il campionato di serie D.
Per inquadrare meglio la situazione, perché non organizzare un'assemblea pubblica aperta a tutti, come si faceva un tempo? L'appello alla Triade (o al duo?) in sella all'Imperia è lanciato.
(lavocediimperia.it a firma Diego David)
Ho ricevuto questo messaggio da un lettore del blog e lo sottopongo alla vostra attenzione
Leggo con piacere su lavocediimperia.it il pezzo del buon Diego David che, in buona sostanza, invita i dirigenti dell'Imperia calcio a rendere partecipi i tifosi, tramite assemblea pubblica, di quello che sta succedendo, visto che, a due mesi dalla matematica acquisizione del diritto alla partecipazione al prossimo campionato di serie D, nulla ci è dato sapere né su chi sarà il mister della prossima stagione e men che meno quali saranno i giocatori che nella categoria proveranno a restare (inimmaginabile pensare a traguardi diversi), ma soprattutto SE ci iscriveremo al prossimo campionato.
E allora torna in mente quella proposta che ogni tanto viene riesumata quando si parla di imprenditori che potrebbero essere interessati a rilevare la società. Negli anni ne ho sentite e lette di tutti i colori come il classico "se ogni imperiese mettesse dieci euro l'anno e li mettesse in mano ad una persona di fiducia (normalmente un Notaio) con quella cifra si potrebbe amministrare ogni anno comodamente la società almeno in serie D".
Nulla da eccepire sulla seconda parte della frase. Molto ovviamente sulla prima, in quanto che la proposta sarebbe indubbiamente interessante, ma, realisticamente andrebbe di molto ristretta nei numeri e maggiorata negli importi, ma soprattutto dovrebbe avere come primo caposaldo quello di non vedere mai più le persone che attualmente gestiscono la società e alle quali ritengo che nessuno affiderebbe neppure un euro visti i disastri degli ultimi dodici anni.
La proposta più realistica, a mio modo di vedere, dovrebbe coinvolgere il bacino potenziale degli "utenti" domenicali del "Ciccione". Diciamo che, se la squadra andasse bene e la gente avesse fiducia in chi potrebbe gestire la società, si può considerare un bacino potenziale di duemila persone (che non vuol dire, si badi bene, duemila persone allo stadio, ma, semplicemente, persone che, saltuariamente, anche solo nei derby o nelle partite di cartello, potrebbero essere interessate all'evento).
Ebbene, diciamo che a queste persone venisse proposto di sottoscrivere una quota annuale fra cento e cinquecento euro per condividere la gestione della società ricevendone ovviamente in cambio la tessera di accesso per tutto il campionato: lo so che cinquecento euro sono tanti, ma non dimentichiamo quanti, in questa città, ogni mese portano a casa almeno cinque o dieci volte tanto, quindi sicuramente un "sacrificio" abbordabile.
Secondo voi si potrebbe raggiungere una cifra idonea alla gestione della società per una singola stagione? Io credo di sì, ma è chiaro che in questa città dormiente qualcuno "in vista e referenziato" dovrebbe farsi promotore di un'iniziativa del genere.
Personalmente, anche con il mio stipendio da dipendente di un'azienda privata, il mio contributo per il bene dei colori neroazzurri mi sentirei di darlo. Voi cosa ne pensate?
Sono anni che sento ciclicamente questi discorsi dell'azionariato popolare. Parole, parole ma intanto poi non se ne fa mai niente...
RispondiEliminaIn un periodo storico dove il costo di gas, luce e spazzatura è alle stelle, con la recente mazzata dell'acqua che ce la fanno pagare come e più del vino e con la passione per l'Imperia Calcio sotto i tacchi per colpa di decenni di pessime gestioni, mi sembra un discorso inutile...almeno, questo è il mio pensiero, poi il mondo è bello perchè ognuno può dire la sua..
Ma figurati se quei tre sono disponibili e predisposti a un confronto pubblico: le avete viste le conferenze stampa di presentazione di Pisano e Buttu?
RispondiEliminaI Perino's che si confrontano con i tifosi😂😂😂😂😂😂😂😂😂
RispondiEliminaDiego David ha fatto un servizio meritorio, che pungola la triade, le mette un po' di sana pressione calcistica addosso (teniamo ben presente che l'indole dei Perino's è contraddistinta dalla riservatezza nell'operare e anche mi si permetta dalla poca voglia di condividere il proprio operato ed i conseguenti risultati con chicchessia).
RispondiEliminaSulla assoluta indifferenza e sul distacco da parte della città verso la sua squadra di calcio abbiamo ormai speso fiumi di parole ed abbiamo ben compreso che non se ne cava un ragno dal buco. Tradotto soldi dalla parte ricca della città non ne arrivano.
Detto ciò saremo sempre in ballo di forestieri di cui difficilmente sapremo le reali intenzioni, la sincera passione per la squadra neroazzurra e dulcis in fondo le reali capacità di investimento, le palanche disponibili a portare ad Imperia per essere chiari. Di Borra nella riviera di ponente se n'è visti pochi negli ultimi decenni.
Detto ciò non sono completamente d'accordo con il suo ragionamento sull'Empoli. Per numero abitanti sicuramente simile ad Imperia, ma se ben ricordo, sono stato ad Empoli di passaggio anni fa alla sua periferia vi era un susseguirsi di fabbriche, capannoni un tessuto industriale che qui ad Imperia c'è lo possiamo solo sognare. Hanno avuto per anni sponsor come la Sammontana e la famiglia Corsi a foraggiare la squadra con passione e portafoglio. Anni luce dalla derelitta Imperia, e mi spiace scriverlo.
Qui secondo me sta la differenza tra il giocare in A o in B rispetto al fare, forse, una D in sofferenza.
Lavocedimperia almeno cerca di fare un po’ di caciara verso una dirigenza imbarazzante!!!
RispondiEliminaGrande Diego David👏👏👏Non servirà a niente ma almeno ci prova a smerdarli !!!👏👏Uno di noi💪💪💪💪💙🖤💙🖤
RispondiEliminaSimilitudini tra Imperia e Empoli? Solo per il numero di abitanti, 42.154 per la nostra città, 48.442 per la città toscana.
RispondiEliminaPer il resto, lasciamo perdere.
Impria ed Empoli si sono incontrate, nella loro storia, nelle stagioni 1931-1932, 1960-1961 e 1970-1971.
Da allora di acqua ne passata sotto i ponti del fiume Orme, affluente dell'Arno.
L’Empoli del presidente Fabrizio Corsi, imprenditore nel settore tessile manifatturiero, alla guida del club toscano dalla stagione 1990-1991, è una società modello, dotata di un centro sportivo d'avanguardia il Monteboro, di proprietà della società di toscana.
La struttura ospita dal 2006 gli allenamenti della prima squadra maschile, dal 2016 gli allenamenti della prima squadra femminile e gran parte delle attività del settore giovanile maschile, oltre ad essere la sede del club.
Nella struttura ci sono due campi da 11, due per il calcio a 7, una palestra, c’è “Casa Azzurri”, da dove parte anche il ritiro estivo della prima squadra. La struttura ospita diverse camere, un ristorante, una sala per le riunioni e i video e un’area relax con biliardino e terrazza panoramica.
A fianco sorge un convitto da 25 posti per i calciatori che vengono da fuori. In particolare per i più giovani, dai 14 anni in su, perché per i maggiorenni la linea è quella di mettergli a disposizione alcuni appartamenti in città. Il grande bacino di rifornimento dell’Empoli, infatti, è il territorio, con scout attivi in tutta la Toscana e squadre che nascono già da bambini, dai 6 agli 8 anni, e poi crescono insieme fino alla Primavera.
Per quanto riguarda la gestione dei giocatori, la società, a partire dal presidente, è attentissima a ogni aspetto. Corsi si rapporta periodicamente con tutti i referenti delle varie selezioni e cerca di guardare più partite possibili. Del resto, la cantera è un asset fondamentale della società, e per la gestione e la manutenzione di Monteboro viene speso oltre un milione di euro l’anno a prescindere dalla categoria. Chi vive in convitto è seguito da un tutor, un ex professore, che li accompagna nel percorso scolastico e si occupa di tutto quel che occorre per l’accoglienza. Ma tutti sono trattati come membri di una grande famiglia, in cui ci si dà sempre una mano, si può sbagliare, anzi, si ha il tempo per farlo, a patto che non manchino mai alcuni valori come il rispetto e l’impegno.
Gli ultimi giocatori cresciuti nella società – Samuele Ricci, Kristjan Asllani, Mattia Viti – o valorizzati, come Fabiano Parisi e Nedim Bajrami, si aggiungono a una lunga lista che abbraccia pure gli allenatori, visto che, per restare in tempi recenti, Luciano Spalletti, Maurizio Sarri, Marco Giampaolo e Alessio Dionisi sono “creazioni” e intuizioni di Corsi.
Empoli come Imperia? Ma magari...
Ma come.... Noi qualunque cosa facciamo siamo i più grandi del Mediterraneo, a volte anche imponenti. Come facciamo ridere (e piangere) noi, per esempio, non ci riesce nessuno.
EliminaSicuramente non faranno una conferenza stampa con lo sciacquone, viste le tariffe dell'acqua!
RispondiElimina🚽💩🧻....fantastico 🤣
EliminaChi abbiamo comprato....il mister è buttu....si parla nomi cose fiori animali ma non si sa mai niente.....delusione assoluta .....mai una gioia
RispondiEliminaA L'Aquila ci sono riusciti, https://laquila1927.com/
RispondiEliminaDai che anche oggi ce ne liberiamo domani degli impresentabili...
RispondiEliminaMa quando mai. È saltato tutto... Sti parassiti ci stanno ridicolizzando sempre di più
EliminaGli altri annunciano o confermano allenatori, comprano e vendono giocatori, cercano di muoversi per tempo, in un certo modo fanno semplicemente i dirigenti di una squadra di calcio.
RispondiEliminaI Perino's"s cosa fanno, si muovono nel sottobosco, sotto il livello del mare, non trapela mai niente. Zero entusiasmo, zero passione, zero comunicazione, soprattutto zero feeling con i tifosi.
È cosa loro ormai da anni siamo d'accordo, l'unico problema è che non hanno soldi per portarla avanti soprattutto in D questa cosa che si chiama Imperia calcio.
Ed allora vai con il piattino in mano in cerca del pollo di turno da spennare.
Ma i può dirigere una società calcistica come l'Imperia in questo modo? Ma anche no!
Intanto mentre qua questi sconsiderati giocano a Monopoli sulla pelle dei tifosi, a Sanremo hanno già confermato 7 o 8 giocatori della rosa. Svegliatevi pagliacci! (chiedo scusa ai pagliacci, persone sicuramente più serie, professionali ed affidabili).
RispondiEliminaPerché Perché, Perché Sanremo è Sanremo . Faceva così il coro giusto? 😄😄😄
EliminaMi sembrava fosse 💩
EliminaNon hanno neanche parlato con Buttu per il prossimo anno , incredibile un allenatore come lui che vorrebbe rimanere perché se lo è meritato , non sa ancora quale sarà il suo futuro ….
RispondiEliminaMa quale Buttu, qui facciamo il Botto
Elimina