Caduta libera

Un Derthona non fenomenale ma organizzato e con un'idea di gioco, ribalta la prodezza balistica di Nicholas Costantini e infligge ai neroazzurri la quinta sconfitta stagionale in nove gare, la seconda sconfitta interna, su un terreno di gioco ai limite praticabilità, coi giocatori in grossa difficoltà nel restare in piedi. 

Passano le giornate e i nodi vengono inevitabilmente al pettine: dopo un quarto di Campionato i neroazzurri piombano in piena zona play out, a un solo punto dalla retrocessione diretta.

Le caratteristiche della squadra di Pietro Buttu paiono delineate: una difesa che acqua da tutte le parti (diciotto reti subite in nove gare), con Alioune Sylla che pare non essere più la sicurezza della scorsa stagione e l'atavica assenza del "famoso" centrale esperto che non è ancora arrivato (e mai arriverà, se non l'ennesimo svincolato scarso); un attacco che, comunque, segna, nonostante non abbia una punta vera... e il neo acquisto Marco Gaeta non pare essere la soluzione, visto il suo score delle stagion. 

A centrocampo, poi, alla perdurante assenza di capitan Beppe Giglio, si è aggiunta quella di Santiago Szerdi e, ora, quella di Nicholas Costantini, uscito anzitempo e per il quale si sospetta uno stop di un mese.

Ci sarebbe tutto il tempo per rimediare, ma dirigenza neroazzurra non ha né la competenza né la possibilità economica di farlo e, pertanto, il prosieguo del Campionato si delinea come una Via Crucis, a partire dal turno infrasettimanale in programma mercoledì pomeriggio, contro il Vado dell'ex Edoardo Capra e della temibile coppia d'attacco formata da Diego Vita e Vincenzo Alfiero (rispettivamente 6 e 4 gol realizzati), rilanciato dalla vittoria esterna contro il Ligorna. 

Da segnalare, poi, i primi cori della gradinata Nord contro uno dei componenti la Triade, Daniele Ciccione, protagonista di una diatriba su facebook con l'ex tecnico neoazzurro Mario Pisano.

In una domenica da dimenticare, l'unica nota positiva è stato l'abbraccio tra le due tifoserie, che hanno celebrato un'amicizia lunga 25 anni, sempre più forte, nonostante dirigenze che non le hanno meritate.