sabato 5 gennaio 2008

Tarocchi: terzi 5 Arcani

Terza ed ultima serie di tarocchi.


L'undicesima carta é "La temperanza", Marco.
E' la carta della rigenerazione nel rispetto della moderazione e autodisciplina. Può indicare una trasformazione felice (dal latte ai formaggi?...), una nuova iniziativa proiettata verso il futuro (settore giovanile, vedi "Progetto giovani"), ma tutto ciò avviene lentamente. Il suo progetto viene portato a termine felicemente, ma la situazione, per quanto serena ed appagante, si rivela un po’ statica, priva di avanzamenti di carriera immediati (Promozione a vita, insomma...). Nella carta lo si può vedere mentre mesce il suo candido prodotto.



La dodicesima carta é "L'appeso", Alessandro.
In questa carta é raffigurato un uomo di giovane età con le mani legate dietro le spalle e sospeso per la caviglia destra, con una corda robusta, a una trave che poggia su due rami (non secchi come giambo). Questa carta rimanda all'incapacità e all'impossibilità di agire: accettare il destino, comprese le sconfitte, e si sottomette al corso degli eventi, senza tentare di cambiarli.È una carta che rimanda alla dedizione: tutto deve essere disinteressatamente sacrificato a una persona (il Diavolo, di cui parliamo sotto) o a una causa, senza aspettarsi ricompense
("...chissà se paghera? col cazzo!").


La tredicesima carta é "L'innamorato", Yvon.
E' una carta che rimanda all’amore, che rimanda ad una scelta affettiva (perché la ragione gli avrebbe impedito di assumere la carica di President).
Rimanda anche a una persona volubile, indecisa ma, in fondo, buona e generosa; può riferirsi ad un artista (visto che amici del jet set?), ad una persona originale e vanesia.

La quattordicesima carta é "La morte", Carlo.
Questa carta richiede una particolare delicatezza nell’interpretazione: infatti alcuni consultanti si spaventano nel vederla. Tuttavia, non rimanda a predizioni negative, ma indica una grande trasformazione e cambiamenti, il necessario abbandono del passato per accedere a un futuro nuovo. Non è detto, naturalmente, che si tratti di un cambiamento indolore: vedere crollare le proprie illusioni (ma di chi?), chiudere col passato, troncare legami o abitudini consolidate (fosse vero, ma chi ci crede?) provoca sempre sofferenza.


La quindicesima ed ultima carta é "Il diavolo", Gianfranco.
Questa carta può in un primo tempo spaventare il consultante. Infatti, subisce il peso di tutti i divieti morali e religiosi e rievoca l'immagine del male. Nella mentalità popolare il Diavolo rievoca il denaro, tenta gli esseri umani con un contratto allettante, una ricchezza facile e veloce: può suggerire entrate di denaro oppure tutto quello che riguarda transazioni finanziarie importanti, a volte losche o segrete. E’ il grande tentatore che, nel regno materiale, rimanda al desiderio di ricchezza. Il Diavolo può condurre indifferentemente alla fortuna (di chi? forse solo di se stesso)o alla rovina (non ci sono dubbi). Invece, è sempre di buon augurio per le faccende legate alla creatività: suggerisce un talento profondo, l’ispirazione, un'intensa energia creativa (su questo non ci sono dubbi...).

Si conclude questa ricerca e rassegna sul mondo dei tarocchi che é stata, credetemi, davvero impegnativa... ma dal risultato sorprendente: ogni carta ha davvero le caratteristiche del personaggio a lei abbinato (perché le spiegazioni di ognuna di esse le ho copiate/incollate da un sito "del settore").
Non credete? Ora sta a voi o a qualche fattucchiera di vostra fiducia mischiare e le carte e leggere il nostro destino. Chi si offre volontario?

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