La nostra bandiera

Una bandiera che sventola da quasi un decennio sul pennone del "Nino Ciccione", uno di quelli sui quali una società calcistica può sempre fare affidamento.
Mai una polemica sterile, sempre testa bassa e lavorare, il primo ad arrivare al campo e l'ultimo a lasciarlo.
La domenica lo abbiamo sempre visto nelle retrovie, a ridosso del portiere, da quest'anno svaria a tutto campo... certo, lui è un gran faticatore e non chiediamogli le geometrie... e chi vede il suo lavoro da una posizione privilegiata, cioè dall'alto come il sottoscritto, si accorge che le sue traiettorie non sono certo precise sul terreno di gioco. Ma voglio pensare
che siano un suo vezzo, un ricamo personalissimo, la sua firma su una carriera tutta neroazzurra.
A fine gara non lo troverete sul tabellino della partita, i giornalisti non lo intervisteranno, non farà selfie coi tifosi e non posterà su instangram o facebook.
Come detto, un uomo indispensabile, ma lui ha fatto di più: è il padre del nostro capitano... cosa chiedergli di più?
Con questo post ho voluto celebrare Salvatore Giglio, una vera bandiera neroazzurra (a volte anche con la bandierina), da quest'anno anche col trattore ad arare il "Nino Ciccione"... deve ancora affinare la tecnica, ma con la sua forza di volontà e la sua passione, sono certo che pettinerà il mitico terreno di gioco imperiese con righe perfettamente uguali e orizzontali.
E c'è qualcosa di mistico, di religioso, che lega con un sottile filo neroazzurro, l'attuale curatore del terreno di gioco del nostro impianto cittadino: prima c'era l'Angelo (il mitico Arquà) protettore del "Nino Ciccione" a bordo del trattore, ora c'è il Salvatore... speriamo che lassù qualcuno veda e provveda... ne abbiamo davvero bisogno...