(segue)... A questo punto, nel cunicolo di cemento armato che conduce allo stadio, arriva il momento sexy: il palpeggiamento... peccato che ad operarlo, siano uomini vestiti di blu o con pantaloni neri a strisce rosse. Fin qui, comunque, niente di straordinario, se non che il “modello imperiese” prevede che all'interno dello stadio non possono entrare i mazzi di chiavi, che, salvo raccomandazione divina del dirigente di turno, ti vengono requisite. Dopo il primo palpeggiamento nel cunicolo, ce n'è un secondo all'altezza dal cancelletto posto vicino alla bandierina del corner... perché magari, in questi venti metri, qualcuno potrebbe essersi rifornito di oggetti contundenti ed é meglio controllare ancora. Iniziano, poi, i controlli sulle bandiere, sulle aste (sempre delle bandiere... che avevate capito? il momento sexy é già finito...), sui tamburi, sui megafoni... controlli che, secondo le nuove normative in vigore da qualche giorno, sono ancora più attenti, con agenti dotati di centimetro pronti a misurare, con precisione svizzera, la lunghezza degli striscioni, che non devono essere superiori a 2 metri e mezzo. Striscioni che non possono entrare, se non sono presenti in una lista dettagliata che bisogna presentare ogni settimana alla Questura: in questa lista bisogna riportare le dimensioni ed il materiale utilizzato per la realizzazione, il contenuto e la grafica ed il settore nel quale sarà esposto. Domenica prossima sarà interessante sapere cosa deciderà Mamma Questura riguardo lo striscione “Samurai Ultras Imperia”, lungo oltre 20 metri, e soprattutto quello recante la scritta “Montali vattene”.
Fischio d'inizio e si può tifare e vedere in santa pace (si fa per dire) la partita... sempre che non ci sia troppo sole, perché altrimenti la ragnatela verde posta davanti alla Nord ti impedisce di osservare quello che succede in campo.
Alla fine del primo tempo, per chi frequenta la Nord, non c'è possibilità di rifocillarsi nel bar della tribuna (e tutto sommato non é un gran danno, visto chi lo gestisce...) ed il chiosco presente all'interno della gradinata è chiuso dai tempi della serie C: di uscire fuori, come avveniva un tempo, non se ne parla proprio, anche perché sei chiuso a chiave all'interno del settore; addirittura, anche la porta d'ingresso della tribuna é chiusa con un lucchetto ed é controllata a vista da una sentinella comodamente stravaccata sulla sedia in paglia, lasciata libera dal bigliettaio. “Per fortuna” arrivano due persone del sedicente “Staff” con un forziere di plastica comprato all'Ikea che, in barba a tutte le norme igieniche, contiene generi di conforto (sarebbe meglio dire di sconforto), come qualche bottiglietta d'acqua, qualche pacchetto di patatine e pezzetti sparsi di pizza... e 'sti cazzi! I due dello “Staff” vendono a prezzo esorbitante tutto questo ben di Dio, senza emettere alcuno scontrino fiscale... ma ormai é arcinoto che quello di Piazza d'Armi é un paradiso fiscale, nel quale le normali regole vigenti altrove non sono applicate, né tanto meno sanzionate.
Se sei un uomo e devi fare la pipì non ci sono grossi problemi, mentre se sei una donna o se “c'è un dirigibile marrone senza elica e timone dentro te” sono guai perché la porta del cesso non si chiude e per avere della carta devi sperare che la coreografia domenicale la contempli. Senza contare che la “finestrella” sopra i bagni, alla faccia della privacy, é perennemente aperta e chiunque può guardarti mentre ti liberi dei liquidi e dei solidi in eccesso.
A fine gara, se non ci sono tifosi ospiti, riesci ad uscire abbastanza tranquillamente: in caso contrario, come minimo, sei recluso per almeno altri 20 minuti... e non ci sono scuse, devi restare in compagnia degli elegantoni vestiti di blu o con i pantaloni a strisce rosse... e, se sono di umore buono, ti raccontano le loro ultime barzellette.
Ma la vera barzelletta, che poi barzelletta non é, é passare domeniche così...
Questo é il “modello imperiese”, così nel capoluogo si combatte la violenza negli stadi. Il segreto é uno solo: svuotare lo stadio, facendo passare la voglia a tutti di ritornarvi... cosa cui contribuisce, con “grandissimo senso civico”, il master, grazie alla sua irreprensibile gestione...
Fischio d'inizio e si può tifare e vedere in santa pace (si fa per dire) la partita... sempre che non ci sia troppo sole, perché altrimenti la ragnatela verde posta davanti alla Nord ti impedisce di osservare quello che succede in campo.
Alla fine del primo tempo, per chi frequenta la Nord, non c'è possibilità di rifocillarsi nel bar della tribuna (e tutto sommato non é un gran danno, visto chi lo gestisce...) ed il chiosco presente all'interno della gradinata è chiuso dai tempi della serie C: di uscire fuori, come avveniva un tempo, non se ne parla proprio, anche perché sei chiuso a chiave all'interno del settore; addirittura, anche la porta d'ingresso della tribuna é chiusa con un lucchetto ed é controllata a vista da una sentinella comodamente stravaccata sulla sedia in paglia, lasciata libera dal bigliettaio. “Per fortuna” arrivano due persone del sedicente “Staff” con un forziere di plastica comprato all'Ikea che, in barba a tutte le norme igieniche, contiene generi di conforto (sarebbe meglio dire di sconforto), come qualche bottiglietta d'acqua, qualche pacchetto di patatine e pezzetti sparsi di pizza... e 'sti cazzi! I due dello “Staff” vendono a prezzo esorbitante tutto questo ben di Dio, senza emettere alcuno scontrino fiscale... ma ormai é arcinoto che quello di Piazza d'Armi é un paradiso fiscale, nel quale le normali regole vigenti altrove non sono applicate, né tanto meno sanzionate.
Se sei un uomo e devi fare la pipì non ci sono grossi problemi, mentre se sei una donna o se “c'è un dirigibile marrone senza elica e timone dentro te” sono guai perché la porta del cesso non si chiude e per avere della carta devi sperare che la coreografia domenicale la contempli. Senza contare che la “finestrella” sopra i bagni, alla faccia della privacy, é perennemente aperta e chiunque può guardarti mentre ti liberi dei liquidi e dei solidi in eccesso.
A fine gara, se non ci sono tifosi ospiti, riesci ad uscire abbastanza tranquillamente: in caso contrario, come minimo, sei recluso per almeno altri 20 minuti... e non ci sono scuse, devi restare in compagnia degli elegantoni vestiti di blu o con i pantaloni a strisce rosse... e, se sono di umore buono, ti raccontano le loro ultime barzellette.
Ma la vera barzelletta, che poi barzelletta non é, é passare domeniche così...
Questo é il “modello imperiese”, così nel capoluogo si combatte la violenza negli stadi. Il segreto é uno solo: svuotare lo stadio, facendo passare la voglia a tutti di ritornarvi... cosa cui contribuisce, con “grandissimo senso civico”, il master, grazie alla sua irreprensibile gestione...
federical'importante e' che non ci vietino almeno di cantare!!questo si sarebbe un vero problema.per il resto si va avanti ma poi come si sa,in italia,le leggi durano ben poco.
RispondiEliminail vero modello imperiese è un modello fiscale "svizzero" ben sfruttato da un personaggio non proprio simpatico ed ignorato da chi dovrebbe tutelare le entrate statali...
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