La resa dei conti

Direi che ormai ci siamo: la resa dei conti è finalmente arrivata ed ha una data inquietante, il 6 febbraio 2008. Perchè inquietante? Perchè, leggendo il calendario, in quel giorno si celebrano "Le ceneri"... e mentre lo scrivo mi stritolo le palle.

Il 6 febbraio qualcuno dovrà pagare il primo stipendio ai componenti dell'U.S. Imperia n°2 (che, in caso contrario, hanno già fatto sapere che lasceranno la compagnia), quella nata sulle ceneri della tabula rasa del master... tabula rasa che, come si sapeva da tempo leggendo i messaggi degli ex calciatori, ascoltando gli spifferi dello spogliatoio e "santificata" dal celebre comunicato della Trade Line, che ha contribuito ad impoverire la nostra rosa ed arricchire qualcun'altro...

Vedremo se e chi onorerà questa scadenza: sarebbe un evento storico, da festeggiare con tanto di fuochi d'artificio, visto che, tra una mussa e l'altra, è più di un anno che i "dipendenti" dell'U.S. Imperia 1923 non vedono giustamente retribuito il loro lavoro (che stanno svolgendo con professionalità neanche richiesta...).

Se questa scadenza verrà onorata, vorrà dire che potremo sperare di proseguire la stagione ed andare a sanremo, quale che sia il settore nel quale ci faranno mettere o nel quale saremmo obbligati a prendere posto... fino a prova contraria (ma i dubbi sono moltissimi) siamo dei liberi cittadini.

Se questa scadenza verrà onorata, vedremo chi sarà a strappare gli assegni (si spera, questa volta, coperti e non postdatati): quello sarà, per me, il Proprietario ed il Presidente dell'U.S. Imperia 1923... e non credo che i presunti tre attuali presidenti (Trade Line, Buzzetti ed il master) si sgomiteranno per apporre la loro firma in calce a questi assegni.

Il resto sono chiacchiere, comunicati stampa, conferenze stampa, e mail... parole, parole, parole, parole, soltanto parole...

Se questi assegni non verranno staccati, il cimitero dell'U.S. Imperia 1923 sarà il peggiore possibile, il "Comunale" di sanremo, come la più perfida delle regie avrebbe potuto scegliere... nella città delle baracche, crollerebbe il baraccone nerazzurro.

Due giorni e sapremo se avremo ancora una squadra per la quale soffrire e gioire, o per assistere al suo funerale.