Neve, ghiaccio e pioggia: la partita Imperia-Diano è stata rinviata a data da destinarsi.
L'arbitro, coi due capitani, ha effettuato i controlli di rito, dopodichè ha deciso di non disputare la partita.
Neve, ghiaccio e pioggia: la partita Imperia-Diano è stata rinviata a data da destinarsi.
L'arbitro, coi due capitani, ha effettuato i controlli di rito, dopodichè ha deciso di non disputare la partita.
Questo il testo dell'articolo:
Stagione 1983/1984, Campionato di serie C2. L’Us Imperia ha un nuovo presidente, il mobiliere brianzolo Bruno Bonacina, ex presidente dell’Orbassano, città nella quale svolge la sua attività
imprenditoriale.
Bruno Bonacina, subentrato a Franco Lanteri, è il primo presidente nerazzurro non imperiese nella storia della società di piazza d’Armi. Il massimo dirigente nerazzurro scalda subito la piazza con un colpo ad effetto e riporta sulla panchina dell’Imperia l’indimenticabile Bruno Baveni, il mister della promozione in C2 e della mancata promozione in C1 nei mitici spareggi del 1979.
E i risultati si vedono: i nerazzurri disputano un’ottima stagione, con una squadra che, in modo
particolare tra le mura amiche del “Ciccione”, è assai temibile.
Le protagoniste del torneo, sono l’Asti, la Lucchese, lo Spezia, l’Alessandria, ma soprattutto il Livorno guidato in panchina da Renzo Melani.
Gli amaranto disputano quasi un campionato a sé e l’8 gennaio 1984 giungono ad Imperia
imbattuti: l’attesa, in città, è grandissima ed è previsto un grosso afflusso di pubblico dalla città labronica. Al “Nino Ciccione”, però, giungono pochissimi sostenitori toscani, ma il colpo d’occhio è comunque notevole, con circa 1.500 spettatori presenti.
Queste le formazioni scese in campo.
IMPERIA: Pigino, Schiesaro, Tommasi, Conti, Oddone, Bencardino, Valtorta, Fontanesi,
Pietropaolo (Minietti), Discepoli, Quattrini. All. Baveni
LIVORNO: Grudina, Cavarotto, Tognarelli, De Rossi, Bertini (Cozzi), Zinetto, Pontis, Berlini,
Araldi, Ilari, Palazzi. All. Melani.
All’ingresso delle squadre in campo, la Gradinata Nord si illumina a giorno grazie ad una spettacolare torciata e l’incitamento è vibrante.
La prima palla gol è nerazzurra, con Discepoli che al 7’ serve perfettamente Quattrini in area, ma l’attaccante romano spreca tutto, facendosi respingere il tiro da Grudina. Il Livorno controlla la gara, facendo chiaramente intendere che il pareggio in trasferta gli va benissimo.
Ma alla prima occasione è pericolosissimo: al 25’ Pontis si invola sulla fascia e mette al centro
per l’accorrente Araldi che in tuffo di testa impegna severamente Pigino.
È l’unico pericolo corso dalla retroguardia nerazzurra (una delle migliori del torneo) in tutta la gara. In quel campionato la difesa dell’Imperia era formata da giocatori del calibro di Schiesaro, Conti,
Bencardino, Oddone e Tommasi.
Nella ripresa i nerazzurri si rendono pericolosi con un paio di incursioni della veloce ala sinistra
sudafricana Minietti, ma c’è ben poco da fare contro il muro amaranto: a fine stagione, in 32 partite, il Livorno avrà subito solo 7 reti, un record ancora imbattuto nei Campionati professionistici.
L’estremo difensore dei labronici, Gianpaolo Grudina da Decimomannu, infrange il primato di
Ricky Albertosi, ottenuto da quest’ultimo a difesa dei pali del Cagliari scudettato.
Il Livorno vincerà il torneo senza nemmeno perdere una partita: 18 vittorie e 14 pareggi in 30
gare. Assieme ai labronici salirà in C1 l’Asti di Ezio Volpi, mentre i nerazzurri termineranno al 9° posto.
A fine stagione, nuovo terremoto societario in casa nerazzurra: Bruno Bonacina lascerà la presidenza ed al suo posto giungerà l’ingauno Werner Rivaroli... Sarà l’inizio della fine per l’Us Imperia.
Una lunga discesa che culminerà con la radiazione del 1988.
Da sx a dx, in piedi: Magaraggia, Adriano, Atragene, Lauro e Landini.
Da sx a dx, accasciati: Greco, Strumia, Schiesaro, Lombardi, Chiapello e Sacco.
Grazie ad Ardito & friends.
(chi ha vecchie foto, me le invii).
Grazie ad Ardito & friends.
Le panchine (per una volta non vista mare)
La tribuna (occhio: 85° di pendenza... e portiamoci della vernice nera...)
Il bar (si spera più fornito degli altri)