Da leggere, affiggere nelle bacheche di tutte le Ssd e imparare a memoria
Tratto da "Il Cancro del Calcio Dilettantistico" di Luca Luisi
Le 5 Metastasi del Dilettantismo Malato
1. Dirigenti Inamovibili e Incompetenti
Il 72% dei presidenti di ASD è in carica da oltre 10 anni (fonte: FIGC 2023), spesso senza alcuna formazione manageriale. Sono figure padronali, autoritarie, impermeabili al cambiamento. La società non è una comunità, è un regno personale.
“Un’associazione sportiva è diventata una poltrona da difendere, non un progetto da far crescere.”
2. Allenatori Narcisisti e Scollegati dal Territorio
Oltre metà degli allenatori nei settori giovanili dilettanti non possiede una qualifica riconosciuta UEFA (SGS-FIGC 2022). Sono spesso ex atleti, improvvisati, convinti che l’unico obiettivo sia vincere tornei. Educazione, metodologia, sviluppo a lungo termine? Assenti.
3. Genitori-Tifosi, Spettatori Tossici
Il 64% degli allenatori lamenta pressioni indebite da parte delle famiglie per far giocare il proprio figlio (CONI–UniBo 2021). Il campo diventa tribunale, lo spogliatoio un feudo personale. Nessun rispetto per ruoli, competenze, regole. Il merito si piega al cognome.
4. Sponsorizzazioni Opache e Riciclaggio
In molte società, soprattutto nei livelli più alti del dilettantismo (Eccellenza, Serie D), girano cifre enormi senza adeguata trasparenza. Sponsorizzazioni “anomale”, sponsor fantasma, fatturazioni gonfiate o prive di contropartita reale. È un sospetto noto da anni: il calcio dilettantistico può essere usato come veicolo di riciclaggio di denaro.
5. Centri Sportivi come Terreni di Guerra
Gli impianti sportivi pubblici dovrebbero essere asset da valorizzare, condividere, sviluppare nel tempo. Invece diventano spesso oggetto di dispute con i Comuni, assegnati senza visione o strategia, gestiti con logiche da comitato di quartiere.
Il risultato: strutture fatiscenti, utilizzi inefficaci, zero programmazione.
Le Conseguenze Reali
• Dropout giovanile altissimo: oltre 100.000 ragazzi tra 13 e 17 anni lasciano il calcio ogni anno.
• Perdita di talento e motivazione: chi è bravo se ne va, chi resta spesso si arrende.
• Società in perdita cronica: il 40% delle ASD chiude l’anno in negativo o con conti poco chiari (LND, stima 2023).
• Calo di iscritti LND: -8% negli ultimi 5 anni.
Bilanci: Serve Controllo, Non Autocertificazione. Oggi i bilanci delle ASD sono autogestiti e autocertificati, spesso senza controllo formale. Questo è inaccettabile in un sistema che gestisce migliaia di euro pubblici e privati. Serve l’obbligo di revisione da parte di enti esterni certificati.
Serve trasparenza totale, consultabile online. Ogni euro speso deve essere tracciabile. Come in qualunque ente che riceva soldi pubblici.
Le Cure Possibili (e Non Più Rimandabili)
1. Formazione obbligatoria e continua per dirigenti, tecnici e staff
2. Controlli federali sui bilanci con enti terzi indipendenti
3. Codice etico vincolante per famiglie, dirigenti e tesserati
4. Gestione impianti con piani di sviluppo pluriennali, non solo concessioni annuali
5. Sistemi premianti per chi investe davvero nella crescita educativa e sportiva
Oggi il calcio dilettantistico è sospeso in un’ipocrisia.
Vuole i soldi, ma non le regole.
Vuole girare cifre da professionismo, ma rifiuta gli standard del professionismo.
Vuole essere preso sul serio, ma continua a comportarsi da amatore.
E allora il bivio è chiaro: O il calcio dilettantistico si struttura, si professionalizza, si fa controllare, oppure torniamo indietro di trent’anni, quando eravamo davvero dilettanti: senza sponsor, ma anche senza ipocrisia. Più poveri, forse. Ma più veri.