Ho ricevuto un commento da un lettore che voglio mettere come post sul blog in maniera tale che poss essere oggetto della nostra discussione
Che poi non è difficile... basterebbe metterci la faccia, basterebbe fare come ogni società "normale" ovvero dichiarazioni in settimana, che commentano le partite che si vinca o che si perda, che ci facciano sapere come sta la squadra (infortuni, condizione fisica, ecc.).
La Faccia o quantomeno la lingua. Per esempio dirci come mai Bacherotti è andato via, come mai Kacellari gioca e all'improvviso va in tribuna e poi è venduto... che fine hanno fatto Comiotto e Fatnassi che non vendono il campo da mesi, come sta Caruso, come stanno Cappelluzzo e Rosati...
Ma è difficile capirlo??? Chi ama il calcio vuole notizie, vuole sapere, vuole sperare in un colpo di mercato, vuole immaginare la formazione...
Ma cazzo? siete nel calcio e 'ste cose non sapete che sono fondamentali per i tifosi ma anche solo per i semplici appassionati?
Che poi non è difficile... ma un allenatore che per due partite di fila stravolge il suo credo tattico (quale?) e non solo ma nel corso della stessa partita cambia tre/quattro moduli può fare questo mestiere? Per non parlare della striscia negativa che lo segnerà per sempre come il peggior allenatore mai visto al "Ciccione". Poi resterà fino a fine anno per ovvi motivi e magari ci salveremo pure ma se sarà, sarà solo culo perché è impensabile possa essere merito suo.
Che poi non è difficile... fatevi sentire e trasmettete calore e passione cazzo!
Che poi non è difficile... Ascoli out e non solo lui
Approdato giovanissimo all’Arsenal, Lupoli era considerato un grande talento. La sua carriera è cambiata dopo l’arrivo alla Fiorentina.
Quarantacinque minuti, una sola frazione di gioco. Quarantacinque minuti che non sono bastati a cambiare il volto di una storia che ha ben presto preso una piega inaspettata. Così inaspettata da modificare l’intero corso di quella che sembrava poter essere una delle carriere più promettenti dell’intero panorama calcistico europeo.
Di lui si raccontano cose strepitose e, a differenza di molti dei suoi compagni di squadra, ha visto da vicinissimo il calcio giocato ai livelli più alti. Quello nel quale a confrontarsi sono i migliori giocatori del pianeta.
A soli diciassette anni, quando era insieme a Giuseppe Rossi il gioiello più splendente della ricca collezione del settore giovanile del Parma, si guadagna la chiamata di uno dei club più grandi e importanti al mondo: l’Arsenal.
Accettare vorrebbe dire allontanarsi da casa e da un calcio che già conosce, ma anche avere la possibilità di fare un salto enorme e di crescere al fianco di autentici fuoriclasse come Vieira, Pires, Ljungberg, Bergkamp, Van Persie ed Henry. Volare a Londra vorrebbe in poche parole dire far parte di un gruppo che dall’altra parte della Manica hanno definito degli ‘Invincibili’.
Un’occasione del genere val bene una scommessa e a Lupoli le poche parole di inglese che conosce bastano e avanzano per farsi capire dalla famiglia che lo ospita, per crearsi nuove amicizie e per integrarsi in tempi rapidissimi.
Per lui si prospetta un percorso di crescita nel settore giovanile, ma Arsene Wenger, uno che ha sempre avuto un occhio particolare che l’ha aiutato a scovare e lanciare tanti talenti, lo inserisce subito nel gruppo della prima squadra. Lupoli si riscopre a fare la spola tra 'i ragazzi', dove segna valanghe di goal al fianco di un altro talento di ottime prospettive ma dal carattere particolare, Nicklas Bendtner, ed il gruppo dei 'grandi'.
Presto arriva l’esordio in Coppa di Lega, poi i primi goal nella stessa competizione, la prima gara in F.A. Cup, il debutto in Premier League e ci sarà anche lui nello spogliatoio dell’Arsenal, che il 17 maggio 2006 perderà a Saint-Denis la finale di Champions contro il Barcellona. Essere lì gli fa capire cosa prova un giocatore che sta per scendere in campo per la partita ‘della vita’.
Quando ormai è chiaro a tutti che ha bisogno di più spazio per mettere in mostra le proprie doti, si trasferisce al Derby County, in Championship, dove si impone come un titolare inamovibile fino a febbraio, quando cioè viene ufficializzato il suo ritorno in Italia al termine della stagione.
Lupoli, che intanto ha già esordito anche in Nazionale Under 21, si riscopre tra i ‘free agent’ più appetiti d’Europa. E’ giovane, forte, ha dimostrato di saperci fare ed ha sulle sue tracce una nutrita schiera di ammiratori.
Diverse società si sfidano a suon di rilanci e, quando il Napoli è ormai certo di aver piazzato il colpo, a spuntarla è a sorpresa la Fiorentina.
L’allora direttore generale del club partenopeo, Pierpaolo Marino, che era riuscito a bruciare tutti sul tempo assicurandosi un accordo già nei mesi precedenti, non nasconde la sua delusione per l’operazione sfumata quando si attendeva solo la fumata bianca.
“Il fatto che abbia firmato con la Fiorentina non mi toglie il sonno. Faccio i complimenti a Pantaleo Corvino per l'operazione, io avevo un accordo verbale con Pasqualin, procuratore del giocatore. Quest'ultimo mi ha detto che il calciatore ha scelto Firenze. Al ragazzo auguro un giorno di incrociare il Napoli e vederlo sfrecciare, com'è capitato a Floro Flores ed Abate. E in quel caso ci risparmi le dichiarazioni strappalacrime per evitare i fischi del San Paolo”.
Ben diversa è ovviamente invece l’aria che si respira sulle sponde dell’Arno ed è un Corvino raggiante quello che annuncia a tutti l’imminente arrivo di uno dei più grandi talenti italiani.
“Ci tenevamo a chiudere questo affare, noi pensiamo sempre al presente, ma anche al futuro. Lupoli può fare sia la prima che la seconda punta, ha un grande senso del goal e a Firenze potrà crescere tra i tanti campioni che abbiamo in squadra”.
E’ il 26 febbraio 2007 quando la Fiorentina emette il comunicato ufficiale tanto atteso da tutta la piazza gigliata.
“La Fiorentina comunica l'acquisizione a titolo definitivo delle prestazioni sportive dell'attaccante Arturo Lupoli (classe 1987) con contratto quinquennale".
L’entusiasmo per la grande operazione conclusa è enorme e anche Cesare Prandelli, colui che meglio di tutti a Firenze conosce il giovane attaccante, spende parole importanti per il ragazzo che intanto sta contribuendo riportare il Derby in Premier League.
“Posso solo dire che lo conosco dai tempi di Parma. Lui era con gli Allievi, ma io lo facevo già allenare con la prima squadra. Se fossi un tifoso sarei molto contento nel vedere che questa società pensa così tanto al futuro”.
E’ per questo motivo che nel corso del ritiro estivo, molte delle attenzioni dei tifosi sono riservate a quel ragazzo che sembra avere i colpi giusti per incantare e per diventare l’attaccante tanto del presente, quanto del futuro. Anche quello più lontano.
Gli ingredienti per una grande storia ci sono tutti, ma Lupoli non viene convocato per la prima partita di campionato e nemmeno per la seconda e la terza. Di fatto fino a dicembre non vede mai il campo. Gioca un paio di partite con la Primavera, prima di ottenere l’occasione tanto desiderata.
E’ l’11 dicembre 2007 quando la Fiorentina sfida l’Ascoli in un match valido per l’andata degli ottavi di finale di Coppa Italia. Prandelli si affida ad un ampissimo turnover con l’intenzione di conservare le energie in vista della successiva sfida di campionato a Genova contro la Sampdoria. Lupoli parte dalla panchina, ma ad inizio secondo tempo, quando i viola sono avanti grazie ad una rete di Kroldrup, viene gettato nella mischia al posto di Pazzini.
L’ex gioiello dell’Arsenal si impegna e con un paio di guizzi ravviva anche non poco la manovra offensiva gigliata, ma non basta. Il ragazzo che solo pochi mesi prima aveva apposto la firma su un contratto quinquennale, non indosserà mai più la maglia della Fiorentina.
Sono i quarantacinque minuti che avrebbero potuto cambiare tutto, ma che non hanno cambiato nulla. Il nuovo ‘Golden Boy’ del calcio italiano, a Firenze non riuscirà a ritagliarsi nemmeno un ruolo da comparsa e di lì a poco, sarà Prandelli ad anticipare la sua imminente partenza.
Lupoli inizierà un lungo girovagare in prestito che lo porterà prima in Serie B al Treviso, poi di nuovo in Championship al Norwich City e allo Sheffield United. Il tutto fino al giugno del 2009 quando la Fiorentina comunicherà la sua cessione.
Lupoli troverà nell’Ascoli una società pronta a credere in lui e a riscattarlo, ma anche in bianconero i goal saranno pochi. Il salto di qualità, quello sul quale tutti avrebbero scommesso ad occhi chiusi, non arriverà mai e la carriera dell’attaccante verrà scandita da tante tappe, tutte in periferia, lì dove le luci dei riflettori fanno più fatica ad arrivare: Grosseto, Varese, Honved, Frosinone, Pisa, Catania, Sudtirol, Fermana, Virtus Verona, Montegiorgio e Borgo San Donnino.
Un po’ di Serie B, tanta Serie C, una toccata in fuga in Ungheria e ora la Serie D.
La Fiorentina avrebbe dovuto rappresentare il classico trampolino di lancio, il punto dal quale la strada si sarebbe fatta definitivamente in discesa, ma si è rivelata solo un grande rimpianto.
“Alla Fiorentina con Prandelli ho fatto uno spezzone in un campionato - ha raccontato anni dopo Lupoli a La Gazzetta dello Sport - È stato il peggior anno della mia carriera. E pensare che avevo chiuso con il Napoli: mi aspettavano De Laurentiis e Marino per firmare, ma i procuratori mi hanno indotto a scegliere Firenze facendomi fare brutta figura con il Napoli a cui avevo dato la mia parola. Sono stato premiato dal punto di vista economico, ma affossato da quello tecnico. L’anno dopo nessuno mi voleva: ero finito nel dimenticatoio".
Di solito si parte dalla periferia del calcio per arrivare a calcare i palcoscenici più importanti, Lupoli ha fatto il percorso inverso.
Ancora oggi sono in molti a chiedersi cosa non abbia funzionato e perché quel ‘progetto’ di campione sia diventato sinonimo di ‘meteora’.
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Nato a Brescia il 24 giugno 1987, questa è la sua carriera
L'Imperia è lieta di annunciare il grande colpo per il suo attacco: Arturo Lupoli è neroazzurro.
Il curriculum, il gol, il carisma e il piede mancino parlano per Lupoli. Nato a Brescia il 26 giugno 1987, dopo aver iniziato con le giovanili del Parma, si trasferisce da giovanissimo in Inghilterra all'Arsenal con cui raggiunge la prima squadra ed esordisce in Premier. Poi Derby County nella B inglese, Fiorentina e Treviso in Italia e nuovo ritorno in Inghilterra al Norwich City e allo Sheffield.
Gli infortuni non aiutano Lupoli che comunque torna in Italia e fa bene all'Ascoli in B con due campionati di ottimo livello. In seguito Grosseto e Varese inframezzate da un'esperienza in terra ungherese con l'Honved.
Poi Frosinone, Pisa, Catania, Sudtirol, Fermana e Virtus Verona in C.
Nelle ultime stagioni il passaggio alla Serie D con le maglie di Montegiorgio e Borgo San Donnino dal quale arriva all'Imperia.
Lupoli conta quasi 400 presenze di cui la gran parte da professionista, nove le stagioni in serie B, con giocatesontuose e circa 70 gol. In giovane età stregò Arsène Wenger ora punta a farlo con il pubblico del Ciccione.
Benvenuto a Imperia Arturo.
La Ssd Imperia comunica inoltre di essere in uno stato avanzato della trattativa per riportare in neroazzurro il difensore Federico Virga che con la nostra maglia ha fatto vedere grandi cose. Il calciatore sta valutando in queste ore se il proprio impegno lavorativo possa o meno conciliarsi con quello calcistico della serie D.
Per non farci mancare niente, l'ennesimo mistero dei Perino's, che preferisco non commentare perché si commenta da solo...
Copio/incollo da imperianews.it a firma Diego David & Alberto Ponte
Al ‘Ciccione’ era già tutto pronto per l’allenamento congiunto tra Imperia e Savona, con fischio d’inizio previsto per le ore 15 di ieri: appuntamento a porte chiuse con accesso interdetto al pubblico e alla stampa. L’incontro, però, non ha avuto luogo, parrebbe per il riscontro di positività al Covid-19 all’interno del gruppo-squadra neroazzurro.
L'indiscrezione dei motivi che hanno indotto a far saltare la sgambata tra neroazzurri e striscioni legata al diffondersi del virus proveniente non ha trovato conferma nelle parole dei massimi dirigenti del sodalizio di piazza d'Armi, i cui telefoni sono rimasti muti fino a tarda sera, né dall'ufficio stampa della società che si è dichiarato all'oscuro della situazione.
Se i casi dovessero essere confermati, l’Imperia potrebbe essere costretta a rinviare la ripresa del campionato prevista, a oggi, il 5 gennaio 2022 con il completamento della sfida interna contro Casale. Un’ora abbondante di gioco da recuperare, dopo la sospensione dello scorso 8 dicembre. Il turno successivo, invece, è fissato al 9 gennaio per lo scontro salvezza contro il Saluzzo.
A proposito, la Lega Nazionale Dilettanti potrebbe rimandare, a fine gennaio, la ripresa dei campionati di Promozione, Prima e Seconda Categoria e campionati giovanili. In mattinata è atteso il comunicato dal Consiglio.
Intanto Marco Del Gratta, con un messaggio sul blog ‘IM1923’ ha chiesto sostegno e comprensione promettendo il massimo impegno per portare l’Imperia alla salvezza in questa stagione, dopo che i tifosi avevano dimostrato il loro malcontento per le ultime cessioni non ancora rimpiazzate nel mercato di riparazione. Così come per il lavoro svolto dall’allenatore Nicola Ascoli, al momento, comunque confermato dalla dirigenza.
“Buongiorno. Sono MDG, main-sponsor della società. Prometto che farò di tutto per quanto nelle mie possibilità nel salvare la squadra in questa stagione. Chiedo solo comprensione e sostegno da parte di chi ama questi colori. Ricordo che il mio impegno è conseguente ad un impegno morale preso con un caro amico. Tengo anche a precisare che sono in grande sintonia con tutta la società. Forza Imperia.”
Uno slogan finale che racconta molto del movimentato 2021 di Del Gratta, numero 1 della Sanremese fino allo scorso giugno.
Si festeggia quest'oggi il quindicesimo compleanno di Im1923 e, come sempre in occasione di questo anniversario, faccio un bilancio di quello che è accaduto nell'arco dell'anno.
E' il mese di febbraio, però, quello decisivo per sorti della stagione dei neroazzurri: l'Imperia vince 5 delle sei gare giocate (vittorie interne contro Arconatese, Saluzzo e Derthona, ed esterne contro Bra, Città di Varese) proiettano i ragazzi di Alessandro Lupo al quinto posto in classifica.
I pareggi contro il Gozzano e il Saluzzo e la vittoria contro la Castellanzese servono solo a fini statistici: al termine di Campionato altalenante, i neroazzurri hanno ottenuto l'obbiettivo che si erano prefissi a inizio stagione, cioè la permanenza nella categoria.
Sono così tesserati i portieri Michele Lacirignola dal Brindisi e Gianluca Bova dalla Lavagnese, i difensori Luigi Castaldo dalla Sanremese, Gabriele Pastore dal Santa Maria Cilento, Luca Carletti dal Padova, Nicholas Mara dal Ponte San Pietro e Tommaso Bacherotti dal Genoa, i centrocampisti Fausto Coppola dal Gladiator, Davide Canovi dalla Sampdoria, Gianluca Di Lauri dallo Scansoriate e gli attaccanti Aleksander Grazhdani dal Corticella, Domenico Mistretta dal Marina di Ragusa, Gennaro De Simone dal Derthona e Francesco Giardiello dal Termoli.
Il 16 settembre 2021 l'A.S.D. Imperia 1923 cambia ragione sociale e diventa S.S.D. (Società Sportiva Dilettantistica) Imperia Calcio S.R.L. variazione salutata con entusiasmo dal Presidente neroazzurro in quanto "questo passaggio cruciale permetterà di avere quote che tifosi, privati o sponsor potrebbero acquisire entrando nel capitale sociale".
Nei giorni successivi viene rivoluzionata la rosa della squadra: arrivano il portiere Simone Caruso dall'Albinoleffe, i difensori Alessio Petti dal Monterosi ed Eros Fabbri dalla Sanremese, i centrocampisti Andrea Demontis dal Pont Donnaz e Andrea Montanari dal Monterosi e gli attaccanti Pierluigi Cappelluzzo dal Pont Donnaz e Mattia Foti dalla Sanremese.
In quest'anno ci hanno lasciato persone assai amate dal publico neroazzurro: il mitico Franco Ranzini, uno dei giocatori più forti della nostra storia; Sergio Baccaglini, ex segretario dell'U.S. Imperia e autore del libro “L'Unione Sportiva Imperia. La mia passione”; Umberto Cecchetto, storico tifoso neroazzurro; Eugenio Minasso, patron neroazzurro, il vero deus ex machina della promozione in Serie D e la successiva salvezza nella massima Serie dilettantistica,
Ringrazio, come di consueto, l'amico Portorino per il grande contributo che mi dà per tenere in vita il blog, Nik per le continue segnalazioni di notizie riguardanti i neroazzurri e tutti voi per aver seguito, anche quest'anno, le avventure dell'Imperia attraverso il mio piccolo blog e vi do appuntamento tutti i giorni su queste pagine, aspettando i vostri contributi, i vostri commenti, le vostre critiche ed i vostri suggerimenti.
Non ha fine la potatura invernale della Ssd Imperia che ha comunicato la cessione del centrocampista Ricard Kacellari al Soccer Borghetto, compagine di Promozione, e ha dato in prestito al Golfo Dianese il centrocampista Davide Garibbo.
Ma dopo questa ennesima potatura della rosa neroazzurra, arriverà qualche innesto?
Michele Lacirignola, Aleksander Grazhdani, Luca Di Lauri, Gennaro De Simone, Francesco Giardiello, Tommaso Bacherotti, Gabriele Pastore e Domenico Mistretta, assieme a mister Paolo Cortellini sono i nomi di coloro che, ingaggiati quest'estate, non fanno più parte dell'Imperia 1923: la dimostrazione, l'ennesima, della confusione (per non dire altro) che regna in regione Perine e dintorni e una delle ragioni di un girone d'andata a dir poco disastroso.
Con l'avvento di MDG, assieme al nuovo allenatore Nicola Ascoli, sono arrivati Alessio Petti, Pier Luigi Cappelluzzo, Andrea Montanari, Mattia Foti, Simone Caruso, Eros Fabbri, Lorenzo Losasso, Gioele Deiana Testoni, Fabio Rosati e Demontis (ingaggiato e poi ceduto)... e non dovrebbe finire qui.
Con tutto 'sto tourbillon di calciatori e mister come si può pensare di costruire un qualcosa di valido e duraturo?
L'Imperia ha ceduto l'attaccante Domenico Mistretta al Gladiator.
Termina così, tra un lungo infortunio, pochi scampoli di partita, un'esplosione nel derby e ("ovviamente" ) nessun gol realizzato l'avventura in neroazzurro del calciatore trapanese, uno dei tanti acquisti inspiegabili di inizio stagione... Ce ne faremo una ragione...
La panchina di Nicola Ascoli traballa e, così, è spuntato il nome di Carlo Calabria.
Come riportato da svsport.it "Dopo le indiscrezioni circolate nel corso della mattinata, Carlo Calabria non ha perso tempo nel smentire le voci sul possibile interessamento dell'Imperia.
L'allenatore è stato infatti categorico nei propri intendimenti.
"Intendo dire con chiarezza che non c'è stato alcun tipo di contatto con esponenti della società Imperia, smentisco quindi ogni tipo di affiancamento del mio nome al club nerazzurro".
Alla domanda su come lo stesso Calabria reagirebbe a un eventuale interessamento del sodalizio imperiese, la reazione è stata altrettanto ferma: "Non intendo commentare".
Se davvero arrivasse, faccio pubblica richiesta ai Perino's di sostituire il nero dei nostri colori sociali con il bianco così l'opera di matuzianizzazione sarebbe completata.
E dire che qualcuno, dopo l'illusorio pareggio col Pont Donnaz (giunto, peraltro, nel finale con un generosissimo rigore concesso ai neroazzurri), parlava già di svolta e di inizio di un altro Campionato.
La nebbia è negli occhi di una squadra capace di creare una sola occasione da rete contro la squadra penultima in classifica, il palo colpito da Coppola poco prima del gol dei padroni di casa, la compagine con la peggior difesa del Torneo con trentadue reti subite, una media di due a partita.
Nebbia negli occhi di un allenatore evidentemente in confusione e capace, nelle ultime due partite, di effettuare due cambi prima della mezz'ora del primo tempo, cosa rarissima da vedere se non a causa di infortuni, segno evidente o di aver sbagliato di formazione iniziale o di non sapere che pesci prendere.
Un allenatore non in grado di aver saputo valorizzare Andrea Demontis, quello che, la scorsa stagione, era stato premiato come il miglior centrocampista di tutta la Serie D e che, fiutato l'andazzo, ha pensato bene di salutare e tornare nella sua Sardegna.
Abbiamo visto, negli anni passati, allenatori esautorati dopo risultati molto meno negativi di quelli cui stiamo assistendo da mesi mentre questo mister, evidentemente con santi in paradiso, resta incatenato a doppia mandata alla sua panchina nonostante questa squadra non produca praticamente nulla in fase offensiva ed in tre mesi abbondanti di campionato non abbia ancora acquisito una sua fisionomia.
Nebbia, soprattutto, negli occhi di una dirigenza e di uno staff tecnico incompetente, ma anche poco intelligente, perchè è riuscita a smantellare una squadra che, nelle due ultime stagioni, aveva dimostrato capacità tecniche e caratteriali, che gli hanno permesso di vincere (complice anche la sospensione del Torneo causa Covid) un Campionato e di salvarsi con ampio margine dalla fine del Torneo nella stagione successiva, nonostante una partenza ad handicap. E non è un caso, anzi è inevitabile, che il gol vittoria dei fossanesi sia stato realizzato dall'ex di turno, Leonardo Di Salvatore, uno dei tanti non confermati dai lungimiranti Perino's.
Dieci sconfitte su diciassette partite sono il bilancio a dir poco fallimentare di questo girone d'andata che sta per volgere al termine.
Ora ci diranno che Rosati oggi ha giocato solo pochi minuti dopo l'infortunio di domenica e avremo quindi confezionata la scusa perfetta.
Dobbiamo, quindi, continuare a insistere con Mistretta e Cappelluzzo che non hanno mai timbrato il cartellino e che, evidentemente, non fanno del gol il loro mestiere? Questa squadra aveva ed ha un bisogno enorme, oltre a un mister vero, di ritocchi nei ruoli nevralgici, ovvero un uomo che veda la porta con continuità e un centrocampista in grado di assisterlo perché la strada tracciata, se di qua alla ripresa del Campionato per il recupero col Casale non verranno apportati correttivi, sarà inevitabilmente quella, bene che vada, di giocarsi la salvezza ai play out e sappiamo tutti quanto questo porti spesso brutte notizie ai tifosi neroazzurri.
Nell'attesa di notizie durante la pausa natalizia auguriamo i migliori auguri a tutti i tifosi nerazzurri e ai lettori del blog.
Scontro diretto per la salvezza, questo pomeriggio all' "Angelo Pochissimo" di Fossano: i neroazzurri, reduci dalla mini serie positiva (vittoria contro la Caronnese e pareggio contro il Pont Donnaz), cercano, per la prima volta nella stagione, il terzo risultato utile consecutivo, prefiribilmente una vittoria che potrebbe dare ossigeno a una classifica sempre deficitaria. I piemontesi, infatti, sono penultimi in classifica, con quattro punti in meno dei ragazzi di Nicola Ascoli, oggi in tribuna in quanto squalificato dal Giudice sportivo.
Fossano e Imperia si sono affrontate, in terra piemontese, nella loro storia, 5 volte: il bilancio degli scontri diretti è di 3 vittorie degli azzurri e 2 vittorie dei neroazzurri, 9 i gol realizzati dai cuneesi e 8 dagli imperiesi. L'ultima vittoria imperiese a Fossano risale alla stagione scorsa, più precisamente al 13 dicembre 2020, quando i ragazzi allenati da Alessandro Lupo s'imposero con un netto 1-4.
LE FORMAZIONI
Nicola Ascoli ha a disposizione quasi tutti i suoi uomini, compreso Fabio Rosati aggregato alla squadra nonostante l’infortunio avuto sabato contro il Pont Donnaz.
14' tiro di Della Valle, Bova si tuffa e devia in corner
23' ammonito Matera
31' tiro di Scarafia dal vertice sinistro dell’area e sfera che sfiora il palo alla sinistra del portiere.
32’ escono Losasso e Carletti ed entrano Deiana Testoni e Fazio
41’ gol annullato al Fossano: doppio dribbling di Di Salvatore, tiro sul secondo palo, parata in tuffo di Bova e tap-in vincente di Menabò che però era oltre la linea dei difensori.
45' il primo tempo termina 0-0
Comincia il secondo tempo mentre cala la nebbia
L'Imperia si ripresenta con Mistretta al posto di Cappelluzzo
55' Coppola calcia di prima intenzione, Chiavassa a deviare in corner
60’ Imperia ad un passo dal gol del vantaggio: Specchia si fa rubare palla da Coppola che dal limite calcia colpendo in pieno il palo
65’ Fossano in vantaggio con Leonardo Di Salvatore: doppio passo e pallone nell’angolino, nulla può Bova, 1-0.
Fossano e Imperia si sono affrontate, in terra piemontese, nella loro storia, 5 volte: il bilancio degli scontri diretti è di 3 vittorie degli azzurri e 2 vittoriE dei neroazzurri, 9 i gol realizzati dai cuneesi e 8 dagli imperiesi.La prima vittoria neroazzurra risale alla stagione 1959-1960 (Serie D), esattamente al 08-05-1960.
Chiudo il sondaggio " Vota il migliore contro il Pont Donnaz " che ha visto la vittoria di Giglio (5 punti), seguito da Coppola (3 punti) e Montanari (1 punto).
Per effetto di questo risultato, quindi, la classifica è la seguente:
20 punti: Giglio
11 punti: Coppola
10 punti: Bova, Caruso
8 punti: Coppola
6 punti: Petti
5 punti: Cassata
4 punti: Montanari
1 punto: Castaldo, Demontis, Fatnassi
Appuntamento al 5 gennaio quando voteremo il migliore contro il Casale.
L'Imperia porta a casa un punticino che muove di poco la propria classifica, ma che è accolto con soddisfazione per come è arrivato, nei minuti finali, dopo essere stata in svantaggio in due occasioni.
Il Pont Donnaz si è mostrato avversario ostico e avrebbe potuto portare a casa i tre punti se Bova (oggi assai indeciso nelle uscite) non avesse negato a Gaeta il gol del 1-3 che sarebbe stato letale.
Invece, un calcio di rigore conquistato e realizzato dal capitano a due minuti dal 90° minuto, ha rimesso le cose a posto e ha permesso ai neroazzurri di compiere "l'impresa" di ottenere, per la seconda volta in questa stagione (la prima con in panchina Nicola Ascoli), due risultati utili consecutivi... questo dato dice molto delle difficoltà di questa prima parte della stagione dell'Imperia, ora attesa da due gare di vitale importanza contro le due ultime della classifica, il Fossano e il Saluzzo, oltre al completamento della gara interna contro il Casale.
L'uomo del giorno, però, nel bene e nel male, è stato il neo acquisto Fabio Rosati che, entrato al 29° del primo tempo, un minuto dopo ha messo in rete la sua prima palla toccata con la nostra casacca per poi uscire, due minuti dopo, per infortunio... cose che succedono solo a Imperia. Lunedì sarà valutata l'entità dell'infortunio dell'attaccante lucchese e sarebbe davvero beffardo perderlo dopo averlo tanto atteso.
Ora testa allo spareggio salvezza, in programma mercoledì prossimo, contro il Fossano, una partita che si deve per forza vincere per proseguire la mini serie positiva e, dopo tante settimane, poter rivedere la luce.
Da segnalare l'assenza degli Ultras Imperia che non si sono presentati in gradinata Nord per proseguire la loro protesta contro la disputa delle gare il sabato pomeriggio.
Un'ultima considerazione, anzi precisazione: questo pomeriggio, prima del fischio d'inizio, la società neroazzurra, attraverso gli altoparlanti dello stadio, ha celebrato il raggiungimento della 265° presenza con la nostra casacca da parte di Beppe Giglio, dicendo che "ha superato, in questa speciale graduatoria, Giancarlo Ronco (263 presenze per lui), ponendosi così al terzo posto assoluto all time della nostra storia". In realtà il computo delle presenze parte dalla stagione 1959-1960 in quanto non sono ancora disponibili tutti i tabellini e le presenze delle stagioni precedenti (ci sono, per esempio, calciatori come Piero Ranzini o Silva Oddone che ne potrebbero avere totalizzate qualcuna di più): questo, come detto, per dovere di precisione, ma che non toglie nulla a quanto finora fatto dal nostro fantastico capitano che, avendo 27 anni, può stracciare ogni record e diventare davvero il calciatore del secolo.
Ottava giornata della quindicesima edizione de "Il neroazzurro dell'anno". Dovete solo votare il miglior neroazzurro in campo contro il Pont Donnaz nel box alla destra di questo post.
Con questo voto, con quello di un gruppo di amici che so per certo che hanno visto la partita, assieme alle pagelle del "Secolo XIX", di "La Stampa", imperianews.it, riviera24.it e "imperiapost.it, viene fatta una "media" che porterà al risultato finale. Questo in modo tale che il sondaggio possa essere il più possibile veritiero, cioè basato su quello visto in campo, e non "influenzato" da amici e parenti del calciatore. Alla chiusura del sondaggio (tra due giorni), ai primi 3 in classifica verranno assegnati, nell'ordine, 5, 3 e 1 punto.
La vittoria esterna contro la Caronnese ha ridato ossigeno alla asfittica classifica dei neroazzurri, che sono chiamati a dare seguito al successo in terra lombarda contro i valligiani che, la scorsa stagione, li hanno sconfitti in entrambe le occasioni e che sono in serie positiva da sette giornate e reduci dalla vittoria interna contro il Borgosesia.
Imperia e Pont Donnaz Hone Arnad Evançon si sono affrontate al "Nino Ciccione", nella loro storia, in una sola occasione, la scorsa stagione, il 21 marzo 2021 quando i valligiani s'imposero 0-1 con una rete nel finale di gara realizzata da Sterrantino.
LE FORMAZIONI
Questi i convocati da Nicola Ascoli: Bova, Canovi, Cappelluzzo, Carletti, Caruso, Cassata, Castaldo, Coppola, Deiana, Fabbri, Fazio, Giglio, Kacellari, Losasso, Mara, Minasso, Mistretta, Montanari, Petti, Rosati
PONT DONNAZ: Novallet, Moussafi, Gulli, Tassi, De Cerchio, Gaeta, Mazzotti, Vesi, Zucchini, Maingonnat, Forcini
LA CRONACA
2' tiro da fuori area di Forcini, Bova devia in tuffo sul pali
8′ cross di Carletti per Giglio il cui tiro è parato senza problemi da Pietropaolo
10′ palla messa in mezzo da Gaeta raccolta da Gulli che tira: Bova para in tuffo
11′ errata uscita di Bova, Castaldo spazza l'area prima dell'intervento di un attaccante ospitr
13′ gran tiro da fuori area di Gulli, Bova non ci arriva e la sfera s'insacca: 0-1
28′ pericolosa palla per Gaeta, Bova lo anticipa di un soffio
29′ escono Mara e Canovi, entrano Rosati e Fabbri
30′ tiro da fuori area di Cappelluzzo, palla sul palo, sulla respinta arriva Rosati che insacca: 1-1 e prima rete in neroazzurro dell'attaccante lucchese
32′ esce Rosati entra Mistretta
33′ ammonito Montanari
35′ cross di Carletti, Cappelluzzo colpisce di testa, palla alta sopra la traversa
43′ Giallo a Carletti
44′ nuova uscita errata di Bova, De Cerchio colpisce di testa, Petti salva di testa sulla linea di porta
45′ tiro a botta sicura di Gaeta, Bova respinge
2 minuti di recupero
47′ semirovesciata di Vesi, palla deviata che esce di poco
47′ fine primo tempo: 1-1
50′ esce Carletti, entra Fazio
58′ ammonito Zucchini
60′ calcio di punizione di Coppola, Pietropaolo respinge in angolo
66′ esce De Cerchio, entra Jeantet
69′ tiro da fuori area di Tassi che, deviato da Castaldo, infila Bova: 1-2
71' gran titro di Losasso, la difesa respinge
72′ esce Montanari, entra Cassata
76′ tiro Mistretta, palla alta sopra la traversa
77′ ammonito Pietropaolo
79′ tiro di Gaeta, Bova para un gol fatto
81′ atterramento in area ai danni Mistretta va giù in area, l’arbitro lascia correre
85′ espulso Ascoli
87′ fallo in area ai danni di Giglio: calcio di rigore trasformato dallo stesso capitano. 2-2 e quarto gol stagionale per Beppe
90′ calcio di punizione di Coppola, palla fuori di poco
Francesco Virdis confermatissimo dall'Asti, Domenico Vitiello ingaggiato dall' R.G. Ticino e noi, invece, siamo a un passo dal prendere ... Estiqaatsi !!!
Andrè Sassi (01), Marco Vesi (92), ianluca Zucchini (95)
CENTROCAMPISTI: Fabio Cateni (02), Alessio De Cerchio (97), Badara Diagne (03), Thomas Benoit Gille (02), Andrea Gulli (03), Nicola Mazzotti (87), Robert Costantin Filip (02), Lorenzo Tassi (95), Andrea Volpatto (01)
ATTACCANTI: Alex Forcini (03), Marco Gaeta (92), Alex Jeantet (97), Dominique Sassorobia Malonga (89), Carmine Sterrantino (02)
