martedì 7 febbraio 2023

C'era una volta l'Imperia calcio

Correvano gli anni di grazia fra il 1977 e il 1979 quando un ragazzino iniziò a frequentare assiduamente, facendo ogni anno l'abbonamento, che avrebbe continuato a fare per altri 25 anni, il mitico "Nino Ciccione". 

In quegli anni magici le domeniche imperiesi erano davvero scandite dalle vicende della squadra della nostra città e i colori nerOazzurri erano un fiore all'occhiello da mostrare con orgoglio.

La sua domenica iniziava poco dopo l'ora di pranzo quando partiva l'adunata presso l'"Imperia Club Fedelissimi" di via Cascione dove già due ore prima della partita si caricavano le auto con trombe, tamburi, bandiere e striscioni. 

Più o meno un'ora e mezza prima della gara si partiva in carovana verso lo stadio con le bandiere che sventolavano fuori dalle auto e, raggiunto il "tempio", si iniziavano a preparare le coreografie (ogni maledetta domenica) in uno stadio dove, a memoria, facevano bella mostra di sé anche gli striscioni di diversi club sparsi per la città. 

Vado a memoria, ma ricordo i vessilli del "Bar Carlo", del "Bar Giorgio", del "Bar Corsaro", dell' "American bar", i "Fedelissimi Volponi", i "Commandos portuali" e, naturalmente, i "Fedelissimi portorini" e magari dimentico qualcuno, e me ne scuso, mentre nei distinti campeggiava il mitico "Dio perdona l'Imperia no". 

Lo stadio era già praticamente pieno mezz'ora prima della gara (faccio notare che alle 14 via Garessio e via XXV Aprile erano già piene di gente che si recava verso lo stadio, ora non capisci nemmeno più se ci sia la partita o meno) con la coda ai botteghini sotto la gradinata Nord che talvolta arrivava quasi alla salita del cimitero (ricordo un Imperia-Savona dell'anno della C2 in cui arrivato allo stadio 45 minuti prima della partita dovetti "accomodarmi" in piedi sulla ringhiera della Nord...). 

I duemila spettatori a domenica erano la regola con picchi nelle gare di cartello che talvolta toccavano anche le tremila unità. Dopo di che, iniziava la gara con l'ingresso della squadra accompagnato sempre dal lancio di montagne di carta, fumogeni e dal rullo dei tamburi e il suono delle (allora consentite) trombe e cori da pelle d'oca. L'andamento della gara nella maggior parte dei casi vedeva la squadra prudente, ma sempre determinata nel primo tempo, per poi scatenarsi nella ripresa, sempre rigorosamente attaccando sotto la gradinata Nord in un frastuono assordante e che, quasi sempre in quegli anni, portava a vincere le partite in forcing finali quando gli avversari di turno venivano chiusi nella loro area e presi letteralmente a pallonate finché il gonfiarsi della rete faceva letteralmente scivolare una marea umana verso la rete che faceva fatica a reggere l'urto. 

A fine gara si rientrava alla base, in caso di vittoria, con un carosello in piazza Dante mentre poi la bandiera neroazzurra faceva bella mostra di sé all'angolo del caffè Piccardo, del bar Giorgio e del Club Fedelissimi. 

Ho pensato di scrivere questi ricordi (rivissuti in parte, anche se con numeri inferiori legati anche all'avvento delle Pay TV, più o meno fra il 1995 e il 2000) per i ragazzi delle nuove generazioni per far capire loro il motivo per cui da questo blog si muovono accuse pesanti verso questa dirigenza che si accontenta di vivacchiare in questa categoria senza avere un minimo progetto futuro che non sia la gestione del settore giovanile. 

Sappiamo bene che quei tempi non potranno mai ritornare (anche se lo spezzatino della serie A in questo momento potrebbe anche dare una mano visto che le partite più importanti non si giocano ormai più la domenica pomeriggio), ma di certo Imperia sarebbe in grado di riportare allo stadio ben più dei 100/150 complici che, mi si dice, hanno trasformato in frigorifero il "catino infernale del Ciccione ribollente di tifo" (cit. di articoli della Stampa del periodo).

Purtroppo la situazione è questa e non resta che attendere e sperare in tempi migliori.

(portorino)

12 commenti:

im1923 ha detto...

Ci sono due aneddoti che racconto sempre a chi non ha vissuto quegli anni per far comprendere quanta gente assisteva alle gare dei neroazzurri al "Nino Ciccione".
Proprio in occasione di quel derby contro il Savona, finito 1-0 grazie a una rete realizzata da Manitto dopo 5 minuti, potei assistere alla partita, seduto in tribuna, stretto stretto, grazie alla gentilezza di due persone che mi fecero spazio tra loro, mentre mio padre vide tutta la gara nel cosiddetto settore "Parterre" (che era anch'esso a pagamento), che era il rettilineo parallelo alla fascia laterale. Anche in questo settore c'erano decine di spettatori che andavano avanti e indietro seguendo fisicamente le sgroppate sulle fasce di Mariani e Bencardino e, soprattutto, stolkerizzando gli sventurati guardalinee che, al tempo, facevano tutto la fascia... uno di questi Rouge dovrebbe conoscerlo bene... eheheh!!!
Il secondo aneddoto è legato a una delle partite dei mitici spareggi di quella stessa stagione: lo spareggio contro la Carrarese si giocò nel vecchio "Ferraris" dinanzi a circa 12.000 tifosi, equamente divisi tra le due squadre, noi eravamo nella gradinata Sud, i gialloblù nella Nord.
Oltre a una carovana infinita di autovetture, vennero organizzati dei pullman per andare a Genova. Io ero nel pullman numero 12 !!! lo ripeto 12 !!!
Anni irripetibili, lo so, per svariate ragioni, ma passare dal vedere lo stadio stracolmo al "Ciccione" con un centinaio di tifosi (compresi dirigenti, parenti e amici dei calciatori) attuali mi mette sempre tanta, tanta tristezza, e non riesco a farmene una ragione... quei numeri di presenze sono molto probabilmente irripetibili, ma sono convinto che, con una dirigenza credibile e appassionata, in grado di toccare le corde giuste degli imperiesi, si potrebbe passare dall'attuale nulla cosmico a qualcosa di molto ma molto meglio.

Anonimo ha detto...

Cari Im1923 e Portorino, quanti ricordi e quanta nostalgia. Purtroppo lo sappiamo: chi visse sperando...

Bastardo nerazzurro ha detto...

Un post così belli, quello scritto da portorino che ha avuto un solo commento, quello di im1923.....
Tutti ammutoliti.
Del resto i lettori del blog sono ignoranti (nel senso vero del termine) , ma anche poco volentierosi, perchè non conoscono né la storia, né l'italiano, né la chimica, né la geometria...
La storia perché la maggior parte dei lettori del blog sono dei millennians ma sono comunque ingiustificati perché potrebbero studiarla visto che c'è chi gliel'ha narrata bene.
L'italiano perchè spesso scrivono castronerie che farebbero girare Dante come un kebab nella tomba.
La chimica perchè non conoscono l'alchimia che potrebbe crearsi con altri dirigenti.
La geometria perché si ostinano a chiamare Curva quella che è una gradinata a forefwma di parallelepipedo (perchè a Marassi la chiamano Gradinata Nord?).
Per aver oltre 100 commenti basta che i gestori del blog scrivano merda di qualcuno e si stappa la bottiglia..... Questo perchè siamo figli di Uomini e donne, del GF Vip, nel quale lo sciaratto e il trash fanno audience....
Come vorrei aver vissuto gli anni 70.... Ma mi è bastato vivere la rinascita dell'Imperia dopo il fallimento del 1987, quella con gente come Calcagno prima e Cipolla poi, con dirigenti tifosi come Cacotta, per sapere quanto era bello e quanto orgoglio mi dava essere tifoso della squadra della mia città....
Eppure questi dirigenti quegli anni o li hanno vissuti o li conoscono.... E questo fa ancora più rabbia....

Portorino ha detto...

Già. C'ero anch'io a Marassi quel giorno. Non ricordo il numero del pullman, ma era quello danneggiato dagli Ultras della Carrarese e infatti al ritorno passammo prima in Questura. Ricordo che arrivammo allo stadio in ordine sparso per problemi legati al traffico e ai controlli. Era un anno in cui, se non erro, le genovesi erano tutte e due in serie B e mi ricordo ancora oggi lo stupore di un genovese che entrando con noi nella curva disse che in quell'anno poche volte aveva visto arrivare così tanta gente nella sud. Sono passati 45 anni, ma questo resterà un ricordo indelebile. E ora questi si chiedono come mai non andiamo a vedere il Canaletto Sepor....

Nik ha detto...

Irripetibili...virgola...
Guardiamo l'Entella che può essere paragonata a noi e che abbiamo incrociato da avversaria nelle categorie inferiori ancora alcuni anni fa, dove sta giocando ora dopo essere addirittura salita in serie B...
Comunque, complimenti per il post, mi ricorda i tempi d'oro...
Bisognerebbe settimanalmente riproporre sul blog una partita di quei tempi (con un post, che ne so, chiamato l'angolo dei ricordi, o quello che si vuole...) anche solo con alcuni scatti dell'epoca prendendoli magari dal sito imperiacalcio storia di un amore giusto per tenere vivo il ricordo e far vedere ai ragazzi con quelle foto com'era vissuta 40 anni fa la passione per i colori nerazzurri...)

Rouge ha detto...

E lo So ...Più che Ricordarmi .xke mi è stato raccontato ..Da i diretti interessati..🤣🤣 cioè Buonanima Di mio Nonno " Baffo " e Mio Padre ..Mario .che ancora Oggi mi racconta.🤣🤣.Che tempi non li ho vissuti in Prima persona ma .....

Anonimo ha detto...

E invece io penso che basterebbe che un certo Gozzi si traslocasse dalla riva dell'Entella alla riva dell'Impero per ricreare le atmosfere magiche degli anni 70. Anzi forse Imperia potrebbe dare molto di più di quello che ha dato e sta dando Chiavari all'Entella. Ovviamente mi piace sognare.

Nik ha detto...

Io la penso come te...

Anonimo ha detto...

Non tifo Imperia ma il post è da brividi. Quanta passione che c'era

GuidoMB ha detto...

I migliori anni della nostra storia. Si dovrebbero raccontare e sentire più spesso storie come queste. Lo stato di salute della squadra di calcio va sempre (o quasi) di pari passo con quello della città. Imperia è una città che ha saputo mantenere la propria bellezza esteriore ma, nel corso degli anni, con la chiusura di numerose fabbriche e botteghe storiche ha perso un pezzo dopo l'altro la propria anima. La tecnologia e i risultati della squadra hanno fatto il resto allontanando persone di ogni età da ogni forma di aggregazione.

Anonimo ha detto...

Ognuno parte dai propri ricordi. Per me l'Imperia più "bella" è quella del campionato 69/70 e la promozione in C dopo una mitico testa a testa con la Pro Vercelli e il seguente campionato di Serie C, allora unica e divisa da in due soli gironi. Stadio nuovo, un gioiellino per l'epoca, "gremito al limite della capienza", tifo ribollente, campo temuto anche dagli avversari più blasonati: Genoa, ,Spal, Udinese, Parma, Ascoli,Cremonese, ecc. E dopo il ritorno in D ogni anno si partiva tra i favoriti. Dopo Samp e Genoa c'eravamo noi, con Spezia, Savona ed Entella. Per La maggior parte dei tifosi naturalmente sono solo racconti dei più anziani, ma per i bambini e i ragazzi di allora è ancora quella la squadra che li ha fatti sognare e divertire, di un calcio che non esiste più. Per me il calcio raccontato dai "vecchi" è invece quello dei primi anni 60, le sfide con le squadre toscane, i cortei per le vie del centro dopo le vittorie, la bandierina esposta dal bar Piccardo per sapere se l'Imperia aveva vinto in trasferta, prima di leggere i giornali la mattina seguente! E Mitici personaggi locali, come i fratelli Ranzini, "Cacotta",......Ora invece siamo come il Gattopardo...ogni anno tutto cambia affinché nulla cambi e se vogliamo rimanere nelle citazioni "del doman non v'è certezza"😊😞

Anonimo ha detto...

Bellissimo post, ricordo tutto perfettamente, anche le amichevoli con Samp Genoa e Torino di cui il Secolo XIX regalava in omaggio la foto della squadra che si sarebbe incontrata, delle partite degli spareggi ascoltate alla radio come se si fosse trattata di una partita di serie A, dei derby "infuocati" contro la Sanremese.
Stupendi ricordi, bravi Portorino e Im1923!!