sabato 30 giugno 2012

"A noi ci piace così". STAGIONE 1986/1987. SERIE C.N.D. e STAGIONE 1987/1988. SERIE PROMOZIONE

STAGIONE 1986/1987. SERIE C.N.D.
La stagione è disastrosa: l'ennesima crisi societaria provoca un notevole indebolimento della squadra. L'entusiasmo è smarrito, il "Ciccione" sempre più desolatamente deserto e la squadra in caduta libera. Poche sono le cose da ricordare: la trasferta di Cairo Montenotte dove assistiamo all'incontro al fianco degli "Young Boys", i tafferugli nei distinti (riaperti da questa stagione) con alcuni tifosi della Saviglianese e i due derby contro il Savona.
I rapporti tra le nostre tifoserie si sono deteriorati, il tacito accordo di non belligeranza è rotto. Al “Ciccione” il prepartita è segnato da insulti reciproci ed un tentativo di rissa. Gli “Ultras Savona” si mettono nei distinti. Durante l'incontro, un gruppetto di noi, si dirige sulla stradina sovrastante il settore occupato dagli Ultras biancoblù e, con una serie di gavettoni, gli fa fare una gelida ed inattesa doccia: una decina di sacchetti colmi d’acqua, lanciati dall'alto, centra in pieno il bersaglio. Tutto lo stadio scoppia in una fragorosa risata e gli "Ultras Savona" reagiscono cercando la rissa con alcuni tifosi seduti nelle loro vicinanze... ma trascorrono il resto della partita facendo, a turno, la sentinella, per paura di fare un nuovo bagno.
Con la squadra ultima in classifica ci rechiamo, nonostante tutto, a Savona, in cinque, per assistere alla partita del "Bagicalupo": gli "Ultras Savona" prima ci accolgono con un simpatico striscione "Samurai conigli, dove siete ?", alla fine del primo tempo ci minacciano, venendo sotto la tribuna superiore dove siamo sistemati, e poi tentano di aggredirci a fine incontro. E’ un’impresa raggiungere la stazione di Savona, ma gli striscioni sono salvi.
L'agonia finisce con la partita casalinga contro l'Acqui, cui assistono ventidue persone! E’ tutto finito! In due anni siamo passati dalla C2 alla Promozione!

STAGIONE 1987/1988. SERIE PROMOZIONE

La crisi societaria è sempre più nera. La prima di campionato non è addirittura disputata per protesta del Presidente Rivaroli contro l'amministrazione comunale. Lo stadio è deserto, tutto quello che faticosamente abbiamo costruito in questi anni, vanificato. La salvezza ottenuta al 90° minuto dell'ultimo incontro è festeggiata da un centinaio d’inguaribili tifosi.
La stagione 1988/1989 non è neppure disputata perché l'Imperia calcio è esclusa dal campionato di "Promozione".
Stessa sorte per la Sanremese che, come noi, deve ricominciare dal fondo, la Terza Categoria e per il Savona che però riparte dalla Promozione.

venerdì 29 giugno 2012

Un'estate... fondente

E' l'estate delle fusioni, possibili e realizzate: dopo quella sfumata tra Cairese e Carcarese, dopo quella realizzata tra Campomorone e Sant'Olcese da cui è nata l' "U.S. Campomorone S.Olcese", dopo la sparizione del Pontedecimo il cui titolo sportivo è stato acquisito dal Ligorna, ecco la fusione tra Culmv Polis e Virtus Sestri  da cui nascerà l' "A.S.D. Virtus CulmvPolis Sestri" e, prossimamente, quella tra Fontanabuona e Santa Maria e San Salvatore, da cui nascerà l' "ASD Santa Maria e San Salvatore Fontanabuona".
Nomi lunghissimi, impronunciabili, che calpestano anni di storia calcistica a causa (ma non solo) della crisi economica.
Chi saranno le prossime? L'Imperia e la Pro Imperia?

giovedì 28 giugno 2012

C'è nessuno?

Il 9 luglio 2012 scade il termine per l'iscrizione al prossimo Torneo di Eccellenza: ci fate sapere qualcosa?

Biglietti

Ecco due biglietti d'ingresso al "Nino Ciccione" degli Anni '70.
Il primo relativo ad una delle classiche amichevoli pre Campionato, che vedevano ospite dei neroazzurri il Torino.


Il secondo relativo alla gara di Campionato Imperia-Cossatese disputata il 7 dicembre 1975.

Come sempre, vi invito ad inviarmi tutto ciò che è relativo alla storia neroazzurro, che poi pubblicherò sul blog e su "Imperia calcio... storia di un amore".

mercoledì 27 giugno 2012

La tratta dei neri...azzurri

E' il vero motivo del contendere, l'unica carta in mano a Antonio Gagliano, l'unica cosa che interessa a Marco Alberti: il Settore Giovanile.

I circa 250 ragazzi che, nelle intenzioni dei dirigenti della Pro Imperia, andrebbero ad ingrossare le fila del loro Settore Giovanile che, in questi quattro anni di Imperia calcio, ha visto una notevole riduzione degli iscritti (lo scorso anno 220).
250 ragazzi che moltiplicati per i 400,00 euro (forse 450,00) previsti quest'anno (lo scorso anno era di 320,00 euro) della quota iscrizione portano ad una cifra ragguardevole, in tempo di crisi (ma non solo), non credete?
L'Imperia calcio, come noto, in questi quattro anni, ha scelto di non far pagare alcuna quota d'iscrizione, ma solo quella del kit da calcio (160,00 euro), comprendente il materiale tecnico: scelta ripagata dai numeri, poichè i neroazzurri sono riusciti, dal nulla, a portare dalla propria parte tutti questi ragazzini, togliendoli per la maggior parte dalla società dell'altra sponda... dell'Impero. Che ha rosicato non poco per il sorpasso avvenuto quest'anno...
Inoltre questo "lavoro", pur tra molte difficoltà, superate grazie alla dedizione di persone davvero appassionate, ha pure dato notevoli risultati anche in termine di risultati nei Campionati di competenza, in particolar modo da parte della Juniores, dei Giovanissimi e degli Esordienti.
Ma in caso di fusione è assai probabile che molti dei ragazzi dell'Imperia calcio non confluiranno automaticamente nella neonata squadra: inoltre, le lotte intestine all'interno dell'altra squadra che opera in città, a sentire i bene informati, porteranno ad una diaspora di molti ragazzi bianconeroazzurri su altre sponde, come ad esempio al Golfodianese o società limitrofe.
In entrambi i settori giovanili le lamentele sono all'ordine del giorno, le ricevo quotidianamente nei commenti al blog o nelle mail che ricevo in forma privata: quelle firmate, le pubblico sul blog stesso, le altre, spesso pungenti ed offensive, no, ma solo per rispetto ai destinatari degli stessi e per parar il culo a chi le scrive (comunque individuabile) ed al sottoscritto, che altri problemi non ne vuole avere.
Esempi? Si dice di un allenatore che, dopo aver portato la sua squadra di ragazzini a vincere un importante Torneo, sia stato trombato per non aver fatto giocare un ragazzo con "cognome importante"; di allenatori e collaboratori messi nelle condizioni di dimettersi, per non dar loro quanto promesso come rimborso spese; di genitori che hanno pagato l'intera quota d'iscrizione, ma che hanno poi ricevuto il kit da calcio incompleto; di ragazzi che, per potersi allenare, dovevano prima mostrare di aver provveduto a saldare la quota.
Insomma un quadro deprimente e nauseante.
E' per questo che si tratta, per il Settore giovanile, che rappresenta l'unica fonte di ricavo della società che nascerebbe dalla fonduta, è questa l'unica carta in mano al Presidente dell'Imperia calcio (ma ne è poi così sicuro di non rimanere, alla fine, col cerino in mano?), per cercare di togliersi qualche debito, in primis il mutuo del campo di Dolcedo, 30.000,00 euro annui per i prossimi 10... perchè, come già affermato nella dichiarazione d'intenti, della Prima squadra, che non rende nulla ma che anzi porta perdite, dopo quattro anni di folli spese, molte delle quali ancora non onorate, poco importa a nessuno.

Fonduta, un passo avanti ed uno indietro

Copio/incollo da puntoimperia.it a firma Mattia Mangraviti

Ieri, lunedì 25 giugno, presso gli uffici della Pro Imperia a Piani, si sono incontrati i massimi dirigenti della Pro Imperia e dell'Imperia per discutere della possibile fusione tra le due società in vista della prossima stagione sportiva. Per il sodalizio bianconeroazzurro erano presenti il presidente Marco Alberti e tutti i componenti dello staff direttivo, mentre per il team neroazzurro erano presenti il presidente Antonio Gagliano e il tesoriere Franco Diego.

Le due parti hanno messo per iscritto una sorta di protocollo di intesa, ma senza apporre alcuna firma. Pare che l'accordo sia stato trovato su molti dei punti salienti, come una sola prima squadra in serie D composta da giovani promettenti e veterani nella doppia veste di allenatori delle giovanili e giocatori, tre campi a disposizione ("Nino Ciccione", Dolcedo e Piani di Imperia) e il cambio di denominazione in "Imperia" (da definire la ragione sociale). L'unico punto su cui non sarebbe ancora stato trovato un accordo è il settore giovanile e proprio per questo motivo sarebbero in programma nei prossimi giorni degli incontri con le famiglie dei baby calciatori per accennare i nuovi progetti e valutarne il gradimento.



martedì 26 giugno 2012

Mi ha raccontato...

Qualche giorno fa ho incontrato un ex calciatore neroazzurro, uno dei protagonisti dei fantastici anni a cavallo tra gli anni '60 e '70.
Mi ci sono intrattenuto una mezz'oretta e mi ha un po' raccontato l'Imperia dei suoi tempi, una squadra che lui stesso definisce qualitativamente di "promozione" che con la volontà, con il gruppo e con la voglia, ha vinto un Campionato di Serie C.
Mi ha raccontato che prima della partita andavano a giocare a carte al Bar Carlo (l'attuale Bar Paradise) ed erano i tifosi che li andavano a prendere e li scortavano fino agli spogliatoi. Mi ha raccontato del testa a testa con la Pro Vercelli, mi ha raccontato di una trasferta a Molare, poche giornate prima dello scontro diretto con la Pro Vercelli, vinto in un freddo mercoledi (era un recupero) in Piemonte giocando 8 contro 10 all'ultimo minuto.
Mi ha raccontato che la settimana di Genoa-Imperia, dal capoluogo di provincia arrivavano i giornalisti per vedere gli allenamenti e uscivano sbalorditi dal campo perchè vedevano le partitelle giocate con il coltello fra i denti, perchè nessuno ci stava a perdere.
Mi ha raccontato delle cene, di alcuni giocatori in particolare (De Maria, Gittone e Giordano su tutti), dei giovani che si affacciavano alla prima squadra in quel momento (Fontana, Pisano e pure un certo Sinagra), che tra l'altro proprio quest'ultimo fu tagliato, in qualità di ramo secco, da Bodi l'anno successivo, perchè lo riteneva una fighetta poco utile alla causa.
Mi ha raccontato del Notaio Temesio, un uomo non presentissimo sul campo ma che lui definisce un genio. Il mercoledì pomeriggio mandava al campo una sua segretaria a vedere gli allenamenti. Mi ha raccontato del Ciccione gremito, delle tribune aggiunte all'ultimo momento con costruzioni di tubi innocenti, del calore che si respirava in città prima delle partite.
Mi ha raccontato di Attilio Perotti del Genoa che quando venne ad Imperia e vide quel pubblico gli confido' di essere intimorito. De Maria, che lo marcava o lo picchio' dall'inizio alla fine, gli disse "Hai paura di noi?" Perotti gli confido' "Guarda che tutte le squadre hanno paura a venire ad Imperia".
Mi ha raccontato di un ragazzo disabile che faceva, per così dire, da secondo custode. Bodi quando preparava la partita faceva uscire dagli spogliatoi tutti i dirigenti (mandandoli via anche malamente) e rimanevano solo lui, la squadra e il ragazzo disabile.
Mi ha raccontato che d'estate facevano il torneo dei Giuseppini, che molti di quella squadra si ritrovavano contro e si menavano come dei fabbri perchè nessuno di loro ci stava a perdere. Finita la partita tutti amici come prima.
Chissà quante altre storie avrebbe potuto raccontarmi ancora, storia fantastiche, la storia della nostra Imperia, la storia della nostra città, che una Società seria ed un Città attenta dovrebbe tutelare e tramandare ai posteri...
Epascal

Ad un passo dalla fusione?

Copio/incollo da puntoimperia.it a firma Mattia Mangraviti
Un'unica squadra in serie D e un unico settore giovanile. Tre campi a disposizione, il "Ciccione" per gli incontri di campionato e le strutture di Dolcedo e Piani di Imperia per gli allenamenti e il settore giovanile. Questi alcuni dei punti principali del protocollo d'intesa che i massimi dirigenti di Imperia e Pro Imperia si accingono a firmare questa sera (lunedì 25 giugno) in quello che dovrebbe essere l'incontro decisivo per la tanto discussa fusione.

lunedì 25 giugno 2012

Mostra Samurai Ultras Imperia 1982

Ecco una serie di scatti relativi allo stand dei Samurai Ultras Imperia in occasione della Festa di San Giovanni.















Sparizioni, fusioni e promemoria

Mentre il Campomorone Sant'Olcese, società nata dalla fusione del Campomorone e del Sant'Olcese, ha presentato il proprio orgnaigramma societario, il Pontedecimo, storica società genovese (105 anni di attività) annuncia che non si iscriverà al prossimo Campionato di Eccellenza: il suo posto verrà preso del Ligorna, che entrerà in possesso del titolo sportivo dei granata.
Un'altra fusione alle porte, quella tra Fontanabuona e Santa Maria Taro, i cui termini non sono ancora noti.
Per finire, il solito pro memoria all'esimio presidente Antonio Gagliano: la data di scadenza per l'iscrizione al torneo è l' 11/07/2012. Ti decidi a fare la cosa giusta e non quella che conviene a te?
Se non ce la fai (ed è evidente che non ce la fai), molla l'osso a chi ha dimostrato di voler proseguire la storia dell'Imperia calcio, anzichè continuare ad infangarla! Dopo Rivaroli e Montali, vuoi essere ricordato come colui che l'ha cancellata dal panorama calcistico nazionale?

sabato 23 giugno 2012

Settore giovanile. Esordienti 2000

Ecco alcuni scatti di Fantomas, relativi al 7° Coppa Città di Alassio, vinto dai ragazzi di Meda e Martini.
Le ultime fotografie stagionali del fotografo ufficiale di Im1923 prima della fonduta?























"A noi ci piace così". STAGIONE 1985/1986. SERIE C.N.D.

STAGIONE 1985/1986. SERIE C.N.D.
La delusione per la retrocessione è atroce e rappresenta una mazzata per il gruppo, perché ci obbliga, in pratica, a ricominciare da capo, nel tentativo di ricreare un po' d’entusiasmo attorno ai nostri colori.
Dopo i tragici incidenti accaduti il 29/05/1985 allo stadio “Heysel”, in occasione della finale di Coppa Campioni tra Liverpool e Juventus, il prefetto d’Imperia dichiara inagibile il "Ciccione". I primi incontri casalinghi sono disputati ad Andora, in attesa che siano portati a compimento i necessari lavori di messa in sicurezza dello stadio imperiese. Domenica 6/10/1985 nel campo neutro di Andora, poiché le cose vanno per le lunghe, esponiamo lo striscione "Con Rozzi 100 giorni, con il Comune 100 anni", che provoca una lunga polemica sui giornali locali: si fa riferimento al fatto che il Presidente dell'Ascoli, ha ristrutturato lo stadio "Del Duca" in poco più di tre mesi, mentre ad Imperia non si riesce a mettere qualche rattoppo al "Ciccione". Al "Molino nuovo", in ogni caso, ci presentiamo numerosi, in occasione del derby contro l'Albenga. Dopo il gol della nostra vittoria, ci sono scintille con gli “Ultras Albenga” e scoppia un piccolo tafferuglio, a stento sedato dalle forze dell'ordine.
Il nostro stadio è parzialmente riaperto domenica 20/10/1985 in occasione dell'incontro contro il Moncalieri: l'agibilità è consentita solo per la tribuna e di conseguenza ci posizioniamo sul suo lato destro.
La domenica successiva ci rechiamo in una cinquantina in pullman a Genova allo stadio "Pio X" (l'attuale campo d’allenamento del Genoa) dove persino le statue di marmo dello stadio, addobbate con le nostre sciarpe e bandiere, assistono con noi alla vittoria nerazzurra sulla Levante C Pegliese.


Dopo un'altra vittoria casalinga contro il Borgoticino, domenica 3/11/1985 organizziamo un pullman per Biella. La partita è sentita anche perché ci teniamo a destare un’ottima impressione in casa di uno dei pochi gruppi Ultras del girone, gli "Young Pounders". Il viaggio di andata dura un'eternità, perché il geniale autista sbaglia la strada e riusciamo ad entrare al "Lamarmora" cinque minuti prima del fischio d’inizio dell'incontro. Siamo una trentina: la fumogenata iniziale è paurosa ed il tifo alla grande fino al gol del tre a zero bianconero. Fanno la loro comparsa due nuovi piccoli striscioni, "Sturm und drang" e "Squilibrati Ultra'": durante l'intervallo, siamo addirittura intervistati da un giornalista locale (inquietante il titolo dell'articolo "In tribuna tanto fumo, in campo poco arrosto"). C'è anche il tempo per una bella litigata con il Presidente nerazzurro Rivaroli. A fine incontro usciamo scortati dallo stadio: dal pullman volano oggetti verso alcuni Ultras bianconeri che c’inseguono in motorino. Per questo motivo, allo svincolo autostradale, veniamo bloccati e identificati dalle forze dell'ordine.
Il campionato è una continua rincorsa ad un invincibile Casale: le partite contro squadre di scarso prestigio e senza tifosi al seguito, poi, sono assai poco appassionanti. Ogni occasione è buona per tifare: domenica 8/12/1985, in occasione dello pseudo-derby con l'Andora, in una tribuna stracolma, rischiamo di bruciare il bandierone durante la fumogenata iniziale. Per evitare il rogo, è sacrificata la giacca di un nostro esponente, il quale si butta sulle fiamme e le spegne usando il suo giubbotto.
Allo stadio, in occasione delle partite casalinghe, è distribuito un giornalino, "Progetto nerazzurro", curato dalla radio locale "Radio progetto": anche noi collaboriamo, con una rubrica a noi dedicata.
Domenica 15/12/1985, a Cuneo, in occasione del gol nerazzurro, scoppia una mini-rissa con alcuni tifosi biancorossi, che vogliono toglierci lo striscione.
Dopo il successo casalingo con il Maros S.Vincent, domenica 5/01/1986, alla ripresa del campionato dopo la pausa natalizia, c'è una trasferta da non perdere, a Casale, contro la capolista ed i "Boys”, nostri storici nemici. Considerato quanto avvenuto in passato, questa volta ci sistemano nella tribuna opposta a quella dei sostenitori nerostellati, presenti in massa. E’ una giornata gelida: il campo è ridotto ad una lastra di ghiaccio e la nostra iniziale torciata serve a riscaldarci. La sconfitta, maturata su calcio di rigore concesso ai piemontesi dopo soli cinque minuti, e l'immancabile sassaiola finale, segnano la fine dell'incontro e, in pratica, del campionato: gli otto punti di distacco non saranno più colmati.
Nella memoria rimangono solo alcuni splendidi gol di Desolati, un entusiasmo comprensibilmente sempre più calante, la trasferta d’Albenga contrassegnata da piccole schermaglie verbali e l'ultimo incontro con il Casale: domenica 4/05/86 i "Boys", da noi attesi a braccia aperte, non si presentano al "Ciccione" per festeggiare il loro ritorno in C2. Paga per tutti Catroppa, centravanti dei nerostellati nativo d’Imperia, che è insultato per tutti i novanta minuti e colpito da un fitto lancio d’uova, in occasione della sua sostituzione.
L'unica speranza di tornare in C2 passa attraverso un ripescaggio, che però non è preso in considerazione: si resta pertanto tra i dilettanti, tra il disinteresse totale.