giovedì 31 luglio 2008

Le casacche nerazzurre "Anni '40 e '50"

Dopo aver osservato le "seconde" casacche degli anni '20 e '30, vediamo quelle degli anni '40 e '50.
Ecco, negli anni '40, una maglietta bianca con banda stretta orizzontale nera ed azzurra e calzoncini neri. Nella foto, tra gli altri, Testera, Viglione e Risso.
Ecco, negli anni '50, una casacca bianca simile, con una stretta banda orizzontale nera ed azzurra ma pantaloncini bianchi. Nella foto il super attacco dell'Imperia, composto da Gilardoni, Dapelo, Bistolfi, Oddone e Minuto, che nella stagione 1958/1959 realizzò 102 gol, battendo tutti i record nazionali nei Campionati dilettantistici.

Le ultime


Copio/incollo da sanremonews.

Il tribunale del riesame di Milano ha respinto il ricorso presentato dai legali di Gianfranco Montali nel quale si richiedeva la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari alla quale l'ex patron dell'Imperia è sottoposto dallo scorso 8 luglio.
L'arresto era avvenuto ad opera degli agenti della guardia di finanza di Imperia su disposizione della Dia, la direzione investigativa antimafia di Milano.
Nell'indagine sono accusate 48 persone delle quali 24 hanno subito il provvedimento di arresto. All'ex master president è stato contestato l'utilizzo di beni di provenienza illecita e riciclaggio di denaro sporco.
Montali dovrà quindi attendere la conclusione delle indagini a suo carico agli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Villanova d'Albenga.

mercoledì 30 luglio 2008

Le casacche nerazzurre "Anni '20 e '30"

Riprendiamo il viaggio con la macchina del tempo e, dopo aver visto le "prime" casacche dei nerazzurri, andiamo a vedere le "seconde", quelle non nerazzurre, o meglio le bianche bardate di nerazzurro. Che confusione: guardiamole che è meglio...

Cominciamo con le casacche indossate negli anni '20: bianche, con una larga banda orizzontale nera ed azzurra, calzoncini neri (anche se qualcuno li indossa anche bianchi) ed un colletto gigante, tipico dell'epoca. In questa foto, tra gli altri, i fratelli Dario ed Osvaldo Renzetti e Maurizio Garibaldi.




Negli anni '30 viene indossata una casacca più semplice, completamente bianca, senza il "collettone" ma con il girocollo nero ed azzurro. Ad indossarla, al centro della foto, il mediano Cassini.

martedì 29 luglio 2008

Chi l'ha visto? Christian Minardi


Per la rubrica “Chi l'ha visto?”, questa volta parliamo di un portiere, Christian Minardi.
Come sempre la scheda della sua carriera, fornita dall'impagabile Massimo di Finale Ligure:
92-93 Russi Cnd. 6 0
93-94 Russi Cnd. 4 0
94-95 Russi Ecc.
95-96 Russi Cnd. 24 0
96-97 Imperia Cnd. 17 0
98-99 Orvietana Cnd. 8 0
99-00 Sciacca Cnd. 7 0
00-01 Russi C2 0 0
01-02 Lugo D 1 0
02-03 Alense Ecc. 28 0
03-04 Altamura Ecc.
Ott 03-04 Potenza F.C. D 0 0
04-05 Jesina Ecc. 0 0

Nato il 23/06/1975 a Ravenna, Christian Minardi è stato l'estremo difensore nerazzurro per un solo scorcio di stagione (17 gare nella stagione 1996/1997), sufficienti però a lasciare un ottimo ricordo, specie tra i ragazzi della Curva Nord, coi quali strinse un grande legame che andava oltre le gare sul campo.
Giunto ad Imperia, prese il posto del disastroso Marco Gestro, in una delicata fase del torneo 1996/1997: i nerazzurri erano relegati nei bassofondi della classifica e reduci dall'esonero di mister Pisano, il cui posto era stato preso da Flavio Ferraro. Il patto d'onore stretto tra i ragazzi della Curva Nord con il mister, i vecchi ed i nuovi acquisti (Giambo Bocchi, Samuele Marni, Loris Osualdella ed appunto Christian Minardi), diedero un impulso notevole alla rimonta in classifica dei nerazzurri, che riuscirono nell'impresa impossibile (ad un certo punto della stagione) di salvarsi con un turno di anticipo dal termine della stagione.
Due episodi su tutti mi resteranno impressi nella mente.
Il primo sono le lacrime di rabbia di Crhistian, al fischio finale, dopo aver subito il gol dell'1-2 nel derby interno contro la Sanremese (una doppia beffarda carambola del pallone tra i difensori Massabò e “Spartaco” Desideri, che conclude la sua corsa alle spalle dell'estremo difensore romagnolo)... un pianto a dirotto, sotto la Nord che applaudiva la squadra, malgrado la più atroce delle sconfitte.
Il secondo é la sua corsa dalla porta fino a metà campo per mostrare a Celella uno striscione lui dedicato dalla Nord: Imperia-Fossano, con nelle fila dei piemontesi, Beppe Celella, amato ex bomber nerazzurro, che, forse emotivamente provato, disputa una gara fatta di scatti d'ira, nervosismo ingiusticato e che non corrisponde gli applausi dei suoi ex tifosi: al 90° Christian Minardi, strappa lo striscione dalla rete e rincorre per tutto il campo Celella e gli mostra (prima di gettarglielo addosso e conseguente mini rissa) lo striscione dei Samurai Ultras Imperia...
Ora Christian Minardi ha attaccato i guantoni al chiodo, si è appena sposato e fa il preparatore dei portieri della Nocerina.
Come sempre, chiunque abbia ricordi di questo calciatore, li condivida con noi e se ha la possibilità di contattarlo, lo faccia.

Coppa Italia


Mi è giunta voce che la Coppa Italia dilettanti metterà assieme Prima e Seconda categoria: al primo turno girone da tre composto per prossimità territoriale e, quindi, è quasi scontato che giocheremo contro il PieRrOt.
Fin d'ora, vi prego, non chiamatelo derby... quello vero, l'unico riconosciuto dai tifosi dell'Imperia calcio, è quello contro la Sanremese.

lunedì 28 luglio 2008

Sondaggio: "Vota la maglia nerazzurra preferita"

Chiudo il sondaggio che domandava di indicare, secondo voi "Chi era il colpevole della mancata iscrizione o radiazione di molte società calcistiche italiane": il sondaggio ha visto il prevalere dell'opzione "Amministrazioni Comunali" con il 44% dei voti, seguito da "Pessime dirigenze" con il 35%, mentre il restante 21% è stato equamente diviso tra "Le forze dell'Ordine", "La Lega calcio" ed il "Potere del denaro".

Il nuovo sondaggio prende spunto dai post pubblicati la settimana scorsa (anni '20, anni '30, anni '40, anni '50, anni '60, anni '70, anni '80, anni '90, anni '2000)
Dopo aver passato in rassegna le magliette indossate dai calciatori nerazzurri negli 85 anni di storia del club di Piazza d'armi, è arrivato il momento di scegliere quella che voi ritenete essere la più bella tra le 10 selezionate qui sotto.



















Votate!

domenica 27 luglio 2008

Un P.R.O.fessionista al PieRrOt.

Riolfo? Faraldi? Roda? Oddone?
Macchè! Ecco, in esclusiva, la foto del nuovo allenatore del PieRrOt, immortalato dal sempre attento Dj Metti™ di Messina, in compagnia del Presidente della società dell'entroterra imperiese, che ha sbaragliato la concorrenza di Moratti e Berlusconi.


Come potete notare, Oronzo Canà fa le corna a mo' di vacca, per omaggiare l'imprenditore caseario.

Le casacche nerazzurre: anni 2000

Finiamo il viaggio negli 85 anni di casacche nerazzurre, vedendo quelle indossate nel primo decennio degli anni 2000.
La prima è a 3 strisce verticali nerazzurre, con il logo con il drago stilizzato ed i calzoncini neri: ad indossarla due giocatori amatissimi, il bomber toscano Daniele Mazzei e il francese Laurent Gorretta.




La seconda maglietta è a 7 strisce verticali nerazzurri e calzoncini bianchi: ad indossarla un grande difensore e capitano, Claudio Vago.



L'ultima maglietta nerazzurra è nera, con le maniche azzurre, calzoncini neri e lo pseudo sponsor "upconect": ad indossarla lo "sparviero" Alberto Francesconi.



Piaciuto il viaggio nella macchina del tempo?

E non è finita qui: da mercoledì andiamo a rivedere le seconde maglie indossate dai calciatori dell'Imperia calcio.


sabato 26 luglio 2008

Le casacche nerazzurre: anni '90

Passiamo ora agli anni '90. Ecco due mitiche magliette.

La prima ha 7 strisce nerazzurre e calzoncini neri, con il simbolo di Imperia e lo sponsor "Supermercatutto", è indossata da un indimenticabile bomber, Pino gol Alfano.


La seconda maglietta sempre nerazzurra a 7 strisce, il logo col drago stilizzato, lo sponsor "Saima Avandero" ed i calzoncini neri, indossata da Massimiliano Bongiorni, Roberto Mosca "Fly fly fly" e "Giambo" Bocchi.




Che fine hanno fatto? (parte seconda)


Dopo la prima tornata, ecco dove giocheranno altri ex nerazzurri.

Il difensore Marco Di Placido si è accasato con il neopromosso Suzzara (serie D).
Il difensore Francesco Cocito è passato dal Derthona al Cuneo (serie D).
E' andato al Cuneo (e per lui è un ritorno), anche l'attaccante Paolo Lamberti.
Il centrocampista Michele Sciannimanico si è trasferito al neopromosso Valle d'Aosta (D), allenato dell'ex mister nerazzurro Giorgio Benedetti.
Il difensore Andrea Benassi è passato dalla Novese alla Loanesi (Eccellenza), così come il centrocampista Simone Siciliano, che pareva essere passato al Casale.

venerdì 25 luglio 2008

Le casacche nerazzurre (anni '80)

Prosegue il viaggio nel tempo e passiamo a vedere le casacche indossate negli anni '80.
Negli anni '80, l'U.S. Imperia, oltre alla tradizionale maglietta a strisce verticali nerazzurre, sono utilizzate altre magliette: ecco Adriano, Schiesaro, Atragene e Greco che esultano dopo un gol, indossando una maglietta azzurra, con fascia superiore orizzontale nera e pantaloncini neri.


La seconda é a 7 strisce nerazzurre verticali e calzoncini neri e lo storico marchio "Sasso": ad indossata é il bomber Stefano Paraluppi.

Sempre negli anni '80, ecco l'ala sudafricana Walter Marco Gei Minietti, con una maglietta azzurra, con righine nere verticali e pantaloncini neri.

Ritorna il Settore giovanile nerazzurro

Continua l'opera di ricostruzione dell'Imperia calcio, con l'inevitabile e necessaria rinascita dal nulla del Settore giovanile, colpevolmente raso al suolo dal master.
La seconda notizia è che l'iscrizione ai corsi è GRATUITA... e di questi tempi è davvero una gran notizia.
Davvero un bel modo per ricominciare ed una sfida lanciata alla concorrenza: non ci saranno zebre a fianco del logo, ma il nome Imperia ed i colori nerazzurri per noi hanno lo stesso valore. Credo che ora il "monopolio" potrebbe essere contrastato.
La terza notizia è che le iscrizioni si tengono presso della Segreteria del Nino Ciccione, finalmente riaperta non per farne un dormitorio: tutti i giorni, nel pomeriggio, negli orari che potete leggere nella locandina che vedete qua sotto.


giovedì 24 luglio 2008

Le casacche nerazzurre (anni '70)

Dopo le casacche degli anni '20, quelle degli anni '30 e '40, quelle degli anni '50 e '60, è ora il turno di quelle degli anni '70.
L'U.S. Imperia presenta 3 diverse magliette: ecco una inedita maglietta a 7 righe nerazzurre e pantaloncini neri. Ad indossarla il roccioso difensore Antonio Benedetto, attuale team manager (da notare la folta capigliatura, che non deve ancora combattere con le folate di vento).


Sempre negli anni '70, ecco l'attaccante Gigi Gabetto, con una inedita maglietta a 9 righe nerazzurre e pantaloncini neri.


Alla fine degli anni '70, ecco che i calciatori dell'U.S. Imperia indossano una maglietta blu scuro con, sulla sinistra, una fascia verticale bianco nera ed azzurra e pantaloncini blu scuri.
Ad indossarla il centrocampista Sauro Marinelli, attuale mister nerazzurro.

mercoledì 23 luglio 2008

Le casacche nerazzurre (anni '50 e '60)

Dopo le casacche degli anni '20, degli anni '30 e degli anni '40, passiamo a quelle degli Anni '50, nei quali fanno la loro comparsa delle magliette a 5 strisce verticali nerazzurre e pantaloncini neri. Eccola indossata dall'attaccante Carlotto.

Anni '60, l'U.S. Imperia adotta una maglietta simile a quella degli anni '50, a 5 strisce verticali nerazzurre, ma con pantaloncini bianchi.
Ad indossarla il mitico ed inossidabile super bomber Franco Ranzini, fratello minore del difensore e capitano Piero (per questa ragione é anche conosciuto come Ranzini II), che potete ancora adesso ogni domenica in tribuna al "Nino Ciccione".

Le ultime


Copio/incollo da "La Stampa" a firma Luca Amoretti.
Che cosa bolle in pentola? Le due società calcistiche imperiesi, nate dalle fusioni di vari club e dalle ceneri dell’U.S. Imperia 1923, sono in fibrillazione.
L’obiettivo è partecipare ai rispettivi campionati, con ambizioni di promozione.
A tal fine le dirigenze si stanno muovendo per assicurarsi giocatori di qualità.
Sul fronte dell’Asd Imperia calcio, invece, il direttore generale Michele Sinagra è ottimista: «La squadra è ormai allestita al 90% e Marinelli avrà a disposizione un gruppo sicuramente competitivo. D’altro canto non intendiamo nasconderci dietro un dito. Vogliamo portare l’Imperia verso quelle categorie che le competono e l’unico modo di farlo è lavorare sodo e cominciare a vincere».
Nel mirino della società del presidente Gagliano ci sono ancora due giocatori, per rendere più incisivo il reparto offensivo. Ancora Sinagra: «L’attacco necessita effettivamente di un paio di ritocchi, che contiamo di perfezionare nei prossimi giorni. Poi saremo pronti a iniziare la nuova avventura».
Nella campagna acquisti dei nerazzurri c’è però un punto interrogativo. La società ha infatti già ufficializzato l’ingaggio del centrocampista Luca Garibbo, in passato in serie D con la vecchia Imperia e recentemente accasatosi al Riviera Pontedassio. Il giocatore, però, smentisce di aver raggiunto l’accordo, forse nella speranza di trovare spazio in categorie superiori. Un piccolo
giallo di inizio estate.

martedì 22 luglio 2008

Le casacche nerazzurre (anni '30 e '40)

Dopo la prima casacca nerazzurra indossata negli anni '20, Prosegue il viaggio nella storia dell'Imperia calcio.

Anni '30, l'U.S. Imperia adotta una maglietta simile a quella degli anni '20, ma con pantaloncini (ascellari) bianchi. Eccola indossata dall'attaccante Eduardo Gabba, detto "u Paià".


Anni '40, siamo in pieno fascismo: ecco una maglia uguale alle precedenti, a 3 strisce verticali nerazzurre, con sul petto il simbolo del G.U.F. (Gruppo Universitario Fascista).
In quegli anni, infatti, fino alla fine della 2° Guerra Mondiale la squadra nerazzurra portava il nome di G.U.F. Imperia.
Nella foto l 'ala sinistra imperiese Nino Demaurizi.


Arrivano i nostri


L'Asd Imperia Calcio ha ingaggiato il Michael Faustini (ex Argentina lo scorso anno) classe 1986.
Con questo arrivo che va a coprire il ruolo dell'attacante che mancava, la rosa risulta essere ormai definita.

Inoltre lo staff degli allenatori prende ulteriormente valore con l'arrivo del preparatore atletico Giuseppe Privitera e l'allenatore dei portieri Alessandro Forte (a tutti noto come Enju).

A giorni verrà comunicata definitivamente la rosa dei giocatori che vestiranno i colori neroazzurri, che, attualmente, dovrebbe essere la seguente (grazie a grillo parlante):

PORTIERE:
Amoretti Riccardo

DIFENSORI:
Di Pietro Davide
Di Salvo Marco
Ferrari Matteo
Fresia Federico
Quaglia Andrea
Schembri Aniello
Zandonella Marco

CENTROCAMPISTI
Ansaldi Giuseppe
Bocchi Gianluca
Bonfante Fabio
Cannulli Roberto
Casella Massimiliano
De Lorenzis Roberto
Garibbo Luca
Mazzini Massimo
Rebuttato Alberto
Sarzano Davide
Sinagra Simone

ATTACCANTI
Bellini Luca
Bragatto Luca
Calvi Mattia
Cortonesi Manuel
D'Anca Antonio
Faustini Michael
Francesco Roda
A partire dalla prossima settimana, pubblicherò le schede dei giocatori della rosa nerazzurra 2008/2009.

lunedì 21 luglio 2008

Le casacche nerazzurre (anni '20)

Cosa hanno chiesto i tifosi dell'Imperia a chi doveva far rinascere il calcio nel capoluogo?
Due cose innanzitutto: il nome Imperia ed i colori nerazzurri.
In un calcio sempre più in mano a personaggi a dir poco ambigui (e noi lo sappiamo bene), nel quale il denaro è il motore immobile del movimento, in cui gli allenatori ed i calciatori prima baciano la maglia e poi la calpestano, l'unica cosa ancora cui dare valore, l'unica cosa che ancora identifica una società calcistica, sono i colori sociali.
Ed allora, nella settimana in cui, si dice, verranno scelte le nuove divise ufficiali dell'Imperia calcio, ecco una storia delle magliette indossate negli 85 anni di storia nerazzurra.
Seguite i prossimi post, perché credo siano davvero interessanti: a sfilare per im1923 alcuni indossatori d'eccezione, alcuni dei quali ancora adesso presenti con noi.
Il viaggio nella macchina nel tempo ha inizio...

Anni '20, la neonata U.S. Imperia presenta una maglietta con 3 strisce larghe verticali nerazzurre e pantaloncini neri: ad indossarla è Maurizio Garibaldi, giovane attaccante imperiese.



A domani per le casacche nerazzurre degli anni '30 e '40.

sabato 19 luglio 2008

Una Coppa Italia alla portata di tutti!


Ho ricevuto questa interessante mail un gruppo di appassionati di calcio, frequentatori del forum di Informacalcio, dedicato ai campionati dilettantistici di tutta Italia.
In Italia, chissà perchè, capita sempre. Lo spunto per questo articolo nasce dall'ennesimo stravolgimento della Coppa Italia che, a partire da questa stagione, offrirà a nove squadre di Serie D la possibilità di misurarsi con le prime fasi della manifestazione per le squadre di Serie A, seppure contro formazioni al massimo di Serie C1, poichè le "big" entreranno a manifestazione già iniziata. Sembra un grosso dono per le formazioni dilettantistiche, ma guardando all'estero si scopre che la situazione è ben diversa: l'esempio più lampante è quello della Francia. La Coppa di Francia della stagione 2007/2008 ha avuto quasi 7000 squadre iscritte su 20000 effettivamente affiliate alla federcalcio francese: i requisiti per partecipare sono l'affiliazione stessa ed il possesso di un campo omologato per poter ospitare eventuali incontri di cartello: proprio questo impedisce alle restanti 13000 società di prendere parte ad una manifestazione altrimenti accessibilissima. E' come se in Italia la Coppa fosse a disposizione anche delle squadre di Terza Categoria, a patto che giochino su un campo di Eccellenza o Serie D. Nulla di impossibile, insomma. Nella Coppa di Francia le squadre di Serie A entrano nella manifestazione intorno a dicembre, dopo circa sette-otto turni eliminatori, ma il bello è che il sorteggio non prevede teste di serie e quindi le squadre più deboli possono continuamente incontrarsi fra di loro, stesso discorso vale per le formazioni di Serie A. L'esempio più indicativo per il prestigio di tale coppa, è il raggiungimento della finale da parte del Nimes (Serie C1) nel 1996, ma soprattutto del Calais (Serie C2, ma in Francia il professionismo parte dalla Serie B) nel 2000. Il pubblico? Le partite, giocandosi quasi sempre in casa della formazione più debole, vedono spesso e volentieri il tutto esaurito. Esempi minori vengono dalla Scozia e dall'Inghilterra dove vengono ammesse diverse formazioni dilettantistiche, anche se solo fino a categorie equivalenti alla nostra Eccellenza o Promozione. L'idea di fondo è: perchè non può nascere anche in Italia un'iniziativa simile per il nostro trofeo nazionale? Sarebbe interessante conoscere l'opinione delle società dilettantistiche, le quali potrebbero incrociarsi su base territoriale e poi alcune di loro essere ammesse alla coppa dei grandi, oppure le stesse squadre di Serie A potrebbero partire dal primo turno affrontando formazioni di bassa caratura, sostituendo le amichevoli precampionato con le prime fasi della coppa. Questo porrebbe anche fine a quella tortura chiamata "Coppa Regionale": un trofeo che mai nessuno vuole vincere, perchè in Eccellenza il cammino per raggiungere la Coppa nazionale è troppo lungo (decisamente più facile andare in Serie D attraverso il campionato) e dalla Promozione in giù, le squadre che intendono salire nelle categorie superiori lo fanno direttamente attraverso la propria serie, invece che affrontare trasferte lontanissime e del tutto inutili in pieno inverno. Chissà se qualche mente illuminata, un giorno, vorrà dare ad un piccolo borgo di Terza Categoria la possibilità di affrontare i campioni della domenica....

Io sono pienamente daccordo e da tempo sostengo che anche da noi sarebbe bello che la Coppa Italia fosse davvero la Coppa di tutte società calcistiche Italiane. Voi che pensate?

venerdì 18 luglio 2008

Che fine hanno fatto?


Ecco dove sono andati a finire alcuni ex nerazzurri.
Il portiere Alessandro Cicutti si è trasferito ad Alessandria (C2).
L'ex capitano Claudio Vago è passato al Savona (CND).
L'attaccante Cristiano Chiarlone si è accasato con la Cairese (Promozione).
Il centrocampista Massimo Peluffo è stato ingaggiato dalla Carcarese (Promozione).
Il difensore Andrea Ciolli si è trasferito alla Pro Vercelli (C2).
Il difensore Alberto Bianchi è passato dallo Spezia alla Cremonese (C1).
Lo "sparviero" Alberto Francesconi è stato ingaggiato dalla Sestese (D).
L'esterno d'attacco Stefano Menchini é passato all'Entella (D).
Il Laigueglia (Promozione) ha ingaggiato 3 giovani nerazzurri: il portiere Fabrizio Loiacono, il centrocampista Gianluca Ricotta ed il difensore Kevin Sciascia.
Il Vado (Eccellenza) del neo mister Leo Andrian (ex erazzurro anche lui) sta per diventare una colonia di ex calciatori dell'Imperia calcio: ingaggiati il fantasista Robi Iannolo, il centrocampista esterno sinistro Mattia De Simeis, l'esterno offensivo Alessio Cuneo, il difensore Luca Marcucci e tra gli obbiettivi futuri paiono esserci il difensore Marco Di Placido ed il portiere Matteo Blasetta.
Se sapete dove si sono accasati altri ex nerazzurri o volete sapere notizie di qualcuno, segnalateli nei commenti.

giovedì 17 luglio 2008

Non riesco ad essere contento


Ciao im1923, non riesco proprio ad essere soddisfatto di come si sono evolute le cose in questo mese. Non riesco ad esultare come sembrate fare Voi per la nascita dell' ASD Imperia perchè sono nauseato, sconcertato, deluso, amareggiato che in questa belin di città non sia stato possibile praticare l'unica cosa che aveva un senso per lasciare i nostri amati colori in una categoria almeno dignitosa.
C'erano tutte le possibilità per far nascere un'unica nuova società con i nostri amati colori e farla comodamente ripartire dal torneo di Promozione che almeno significava incontrare l'Argentina e andare fino a Genova, invece che a Dolcedo.
Ed invece per la stramaledetta merda che sembra soffocare il cervello dei nostri illustri concittadini ci ritroviamo con due amebe che ancora non sono partite e già sono in guerra fra loro.
In un momento in cui la crisi economica provoca sconquassi e molte società rischiano di fare la fine nostra e dei matuziani, ora più che mai serve una unità di intenti per riuscire a portare avanti un progetto serio, se si vuole, senza fare voli pindarici, riuscire quantomeno a mantenersi a galla in un campionato almeno di serie D.
Ed invece ecco che i nostri cari concittadini riescono nella memorabile impresa di generare un altro spezzatino nel quale, se tanto mi da tanto, le attuali disponibilità finanziarie potrebbero forse consentire ad una delle due società di barcamenarsi alla meno peggio nel mirabolante torneo di Promozione.
Quelli del ....... basso profilo appena saputo della nascita degli altri si sono immediatamente precipitati a Genova a chiedere (ma sarà vero?) il ripescaggio in Promozione ed improvvisamente sembrano interessati ad allestire una formazione competitiva.
Ma come, non dovevate mantenere le antenne basse perchè mancavano le disponibilità economiche e si doveva parlare di progetto a medio/lungo termine e belinate varie?
Degli altri (quelli che dovrebbero costituire il nostro nuovo passatempo domenicale) preferisco non parlare perchè voglio aspettare di vedere dei fatti concreti e di veder coinvolgere altri personaggi di maggior spessore prima di poter pensare che questa possa davvero rappresentare la nostra nuova passione.
Comunque, dal mio punto di vista, credo che passeranno un bel pò di anni prima di rivedermi al Ciccione. Lascio volentieri a Voi irriducibili lo spettacolo di Imperia - Riva Ligure.
Secondo me, invece, dovreste disertare anche Voi il Ciccione perchè tutta questa gente deve capire una volta per tutte che la deve finire di giocare con la passione dei tifosi rinunciando a realizzare un progetto serio, non per scarsa disponibilità economica, ma per tutta una serie di beghe, ripicche e vendette personali portate avanti sulla pelle di chi questa passione ce l'ha nel sangue da 10/20/30/40 anni.
Mi dispiace per Gianbo, te, El Lobo e tutti gli altri amici della Nord, ma proprio io non mi riesco a riconoscere in nessuna di queste due nuove entità.
Con grande amarezza.
Giò.

mercoledì 16 luglio 2008

Sondaggio: "Mancate iscrizioni: di chi la colpa?"


Chiudo il sondaggio "In quanti anni torneremo in Eccellenza?" che ha visto la vittoria dell'ottimistica opzione "In 3 anni" con il 51% dei consensi, seguita da "Mai" con il 35%, da "In 4 anni" con il 9%, in "In 5 anni" con il 3% e "In 6 anni" con il restante 2%. Grande ottimismo, quindi, che si spera sia ben riposto.
Il nuovo sondaggio, invece, parla della grave crisi del mondo del calcio e non.
Scadeva ieri il termine per regolarizzare le lacune, eviden­ziate dal controllo Covisoc, nelle domande di iscrizione ai campionati. I club bocciati sono: Messina, Treviso, Avelli­no, Juve Stabia, Lucchese, Manfredonia, Martina, Masse­se, Pescara, Potenza, Spezia, Venezia, Verona, Castelnuo­vo, Nuorese, Scafatese, Teramo e Torres.
A chi date la colpa del fatto che piazze così importanti, come Messina, Spezia, Imperia, Sanremo o anche la Volley Roma non si siano iscritte al campionato o siano addirittura state radiate?

1) la Lega calcio che non protegge le società
2) il potere del denaro ormai piu importante di altro
3) le Amministrazioni Comunali che lasciano al loro destino societa con anni di storia
4) alle Forze dell'Ordine, che sembrano non vedere gli scempi fatti dai vari presidenti
5) pessime gestioni Societarie
Votate!

Pino c'è... ancora


Dopo il messaggio di ieri, ancora Pino Cipolla.

Grazie IM1923, grazie per tenere sempre cosi ben alta la bandiera dell'Imperia, soprattutto nel senso della dignità.
Ti voglio solo dire, a te persona perbene, che ciò che a me sembra ogni giorno più necessario nell´interesse di tutti noi appassionati, è un nuovo modo -più intelligente e onesto- di relazionarsi parlando di calcio a Imperia, cioè un modo di fare, e di essere, che riporti al centro dei Progetti non le malignità e le guerricciole di campanile, ma una parola, un concetto, che da troppo tempo ad Imperia (anche in Comune) non si sente più citare: la coscienza.
Grazie dell'ospitalità.
Pino Cipolla

martedì 15 luglio 2008

Pino c'è


Buonasera a tutti,
sono Pino Cipolla e scrivo da Seoul, South Korea.
Vorrei esprimere tramite il vostro blog a tutti gli appassionati che si riconoscono nella nuova ASD Imperia, ed in particolare al mio vecchio amico Mino Sinagra ed al mio caro Gianburrasca GianboBocchi, tutti gli auguri di buon cammino e di grandi successi che si fanno in questi casi.
Ancora una volta il cuore nerazzurro è stato più forte di ogni difficoltà.
Nulla è perduto, Im1923 !
Avete tenuto sempre duro ed i fatti vi hanno dato ragione.
Adesso la risalita sarà veloce e trionfale, cosi dice da sempre la nemesi dell'Imperia Calcio.
Forza Imperia e ... fammughe nettu!

Pino Cipolla

Il saluto di Daniel


Ciao a tutti, sono Daniel Bisogno, ho giocato quasi due anni ad Imperia, città che porterò sempre nel cuore. Voglio salutare tutti tifosi di questa bella città, che mi hanno trattato sempre bene. Mi dispiace troppo che per l'Imperia sia finita così.
Che fine ho fatto? Dopo Imperia sono andato in Sardegna: sono 3 anni che gioco qua, Castelsardo, Budoni e Quartu 2000. Col Budoni ho perso spareggio per salire in D nel 2006/07 : tutte queste squadre giocano in Eccellenza. Adesso sono ancora in Sardegna, ma non so dove andrò a giocare la prossima stagione, forse nel Castel Sangro ( Eccellenza).
Un abbraccio forte a tutti i tifosi e forza Imperia.

Noi tutti lo ricordiamo con piacere, come calciatore, un po' lento ma bravissimo tecnicamente e come una brava persona.
Ecco la sua carriera in Italia (grazie a Massimo di Finale Ligure):
BISOGNO Daniel Javier nato il 31-1-76 a Montevideo (Uruguay)
2000/2001 Salus B 4.0
2001/2002 Fanfulla D 15. 3
2002/2003 Fanfulla D 22. 1
2003/2004 Imperia D 25. 9
2004/2005 Imperia Ecc. 10. 4
Gennaio 2005 Nova Serenissima Bovolone Ecc. 13. 0
2005/2006 Castelsardo Ecc. 6. 1
Gennaio 2005/2006 Budoni Ecc. 14. 2
2006/2007 Selargius Ecc.
2007/2008 Quartu 2000 Ecc.

Ecco cosa ho trovato su di lui: un bel post del 28/03/2004 .
Daniel 'Cucciolo' Bisogno gioca oggi nell'Imperia, in serie D. Dieci anni fa si allenava come riserva della Seleccion uruguagia insieme a Fonseca, Recoba, O'Neill. Poi un infortunio a una caviglia...
Non solo ricchi e felici; ci sono anche calciatori inquieti e mal pagati. Le invidie e le ammirazioni toccano solo le vette dell'iceberg, ma più si scende di categoria e più, per i tanti ignoti e misconosciuti atleti, diventa difficile arrabattarsi, coi soldi soprattutto.
Poi ci sono i giovani illusi: gli stranieri del calcio minore, i giovani scovati negli angoli più distanti del mondo, e catturati con la promessa dell'Eldorado del calcio italiano.
Ne ho conosciuto uno, condividendo con lui una bella, importante, costruttiva amicizia. Si chiama Daniel Bisogno, soprannominato, per le sembianze fisiche di eterno fanciullo, "Cucciolo" dal nostro zio Athos
, che ne ha scritto sulla stampa locale, nei due anni che Daniel ha giocato nella Bassa padana.
Adesso "Cucciolo" Bisogno gioca nell'Imperia, campionato di serie D, girone E.
Daniel è un ragazzo uruguaiano; dieci anni fa s'allenava, pur come riserva delle riserve, nella Selección del suo paese, in compagnia di un più illustre Daniel, Fonseca, di Recoba, O'Neill, e tanti altri: era, come usa dire, una giovane promessa. Poi un infortunio alla caviglia lo costrinse ad una lunga, maledettissima assenza: quando tornò in campo, la testa non comandava più gli estri del piede; lo avrebbe confessato soltanto anni dopo, ma Daniel aveva paura, era bloccato dall'idea di farsi nuovamente male, di compromettere definitivamente, con un nuovo imprevedibile infortunio, il proprio percorso di calciatore. Fu una paura che lo attanagliò inconsciamente per parecchio tempo e lo costrinse ai margini del calcio. Daniel però sapeva di essere bravo, e solo col pallone tra i piedi si sentiva vivo e forte: decise così di emigrare, per liberarsi dagli incubi, dai pregiudizi, e di una fama, quella del timoroso, che sentiva non appartenergli. Andò in Messico e si prese le sue belle soddisfazioni, vincendo il titolo di capocannoniere nel torneo di seconda divisione.
Era una scommessa che vinceva con se stesso, e che lo scuoteva, galvanizzandolo nel tentare una nuova impresa: giocare in Italia. Qualcuno, infatti, lo chiamò. E lui corse: gli avevano promesso che avrebbe giocato in serie C. I suoi procuratori, tuttavia, non raggiunsero l'accordo con la società che s'era impegnata e lo dirottarono altrove, dove però non fu possibile, neanche questa volta, procedere al tesseramento, sino a quando non spinsero Daniel a Lodi, in una società, il Fanfulla, di nobili tradizioni, sani comportamenti, e ferma etica.
Daniel voleva vincere la sua sfida: confermarsi un giocatore vero. I tempi della Selección erano ormai lontani, ma c'era una ferita da rimarginare; soltanto affermandosi in Italia avrebbe potuto riconciliarsi con il suo paese, con chi non l'aveva saputo aspettare quando era in crisi, morso dalle paure, bloccato dall'ansia, intimorito che tutto, proprio tutto, fosse stato già perduto.
Quando prese a giocare con la maglia bianconera del Fanfulla, mancava di fiato: per mesi era stato costretto a seguire le vicende amministrative delle società a cui era stato promesso, e il campo di calcio era solo un'utopia.
Nei momenti di dubbio e smarrimento, estraeva dal portafoglio la fotografia di un suo zio: Juan Alberto Schiaffino. Gli serviva come talismano, perché quella stampa un po' ingiallita e un po' sgualcita aveva per il suo cuore un potere taumaturgico: il sangue non è acqua, pareva ripetere a se stesso, dimenticando però che lo zio era acquisito, e non un consanguineo diretto.
Con la squadra del Fanfulla, finalmente, rivelava sprazzi di intelligenza sopraffina, ma privi di costanza. La compagine lodigiana, in crisi, non poteva attenderlo: ma Daniel Bisogno seppe costruire la sua tela di rivincite, e alla fine convinse l'allenatore, Gianpaolo Chierico, timoniere dal naso lungo e dallo sguardo intelligente, e che ne aveva intuito la classe senza avere poi il coraggio iniziale di scommettere su di lui il tutto per tutto.
Daniel Bisogno seppe accendere di entusiasmi un pubblico corretto, competente, ma abulico e apatico come pochi. Quando stava in panchina, dagli spalti si udiva invocare il suo nome, al suo ingresso in campo erano scrosci d'applausi per i suoi lanci millimetrici, i cambi di gioco, le aperture intelligenti, i dribbling felpati, e quelle pause, quell'improvviso estraniarsi che solo i veri grandi campioni possiedono.
Ora Daniel Bisogno va per la trentina: ha avuto dal calcio quello che poteva ottenere, sa lui in cuor suo se poco o tanto. Ma ha vinto la battaglia sui rimpianti e sulle melanconie: è tornato a fare magie col pallone tra i piedi, e sa di avere un tifoso, in un luogo che lui immagina, capace di prendere un aereo, per andare ad applaudirlo ovunque, proprio in qualunque parte del mondo, prima che concluda la sua carriera.

lunedì 14 luglio 2008

ASD Imperia.. e basta!


Mio malgrado, debbo chiarire ancora una volta alcune cosette, come una maestrina zitella ed acida: qui nessuno vieta a nessuno di dire la propria, ma bisogna restare nei limiti dell'educazione, soprattutto quando si parlano di persone citandole per nome e cognome... restando, poi, anonimi o nascondendosi dietro un nick. Ricordo a tutti che, in ogni caso, l'autore di ogni messaggio scritto è rintracciabile grazie agli IP e cose simili.
Quello che desideravo, un anno e mezzo fa, è che questo blog servisse come luogo di discussione sull'Imperia calcio: lasciamo, quindi, perdere la politica, le ripicche personali e le discussioni su chi ce l'ha più lungo.
Non sono un censore, né tanto meno sono il portavoce o il lecca culo di una persona o di un altra, tra quelle in ballo nelle ultime discussioni, cioè, tanto per fare i nomi più citati, Alberti, Gagliano o Sinagra (in ordine strettamente alfabetico), che neanche conosco e che non mi conoscono.
Beh, in effetti di parte lo sono: dalla parte dell'Imperia calcio e di chi ne ha preso la pesante eredità, l'ASD Imperia.
Ripeto a tutti un concetto ed una convinzione lapalissiana: il PieRrOt è la Riviera dei Fiori + il Pontedassio + l'Onegliese... se hanno voluto accorparsi e cambiarsi per l'ennesima volta nome e colori sociali è solo per convenienza e sfido chiunque a provare il contrario. Ma non sono l'Imperia calcio.
Il tempo dirà non se ho ed abbiamo fatto bene a scegliere l'ASD anziché la PieRrOt, perché, come detto, non c'è stato bisogno e non c'è bisogno di operare una scelta.
Il tempo dirà, invece, se la nuova dirigenza dell'Imperia calcio avrà operato bene e starà garantendo un futuro ai colori nerazzurri: e noi saremo ben lieti di applaudire i successi e criticare gli errori compiuti... del resto 5 anni di Montali e 2 tra Piro e Vincenzi ci hanno reso diffidenti di tutti.
Io, come molti che la pensano come me, abbiamo criticato anche Presidenti amatissimi ed ancora rimpianti, quindi nessun pelo sulla lingua e nessun paraocchi.
Qui si parla solo dell'ASD e per questa ragione, da quest'oggi, in tutti post, mi guarderò bene dal trattare le cose che riguardano il PieRrOt: tutti gli articoli dei giornali che parleranno di quella squadra non li riporterò, se non nel caso in cui l'ASD fosse parte in causa.
Del resto, fino ad un mese e mezzo fa, a qualcuno di noi è mai interessato sapere cosa faceva la Riviera, il Pontedassio o l'Onegliese?
Lo stesso, quindi, chiedo facciano i lettori del blog: parliamo solo dell'ASD Imperia, della nostra Imperia... di tutto il resto lasciammughe zerbu.
Detto questo mi preme dire e ribadire altre cose: come detto, non mi ergo a difensore di una delle due fazioni, in questa che parrebbe essere diventata una nuova disfida tra Guelfi e Ghibellini che non dà benefici a nessuno e qualche danno lo ha già provocato.
Purtroppo, lo ripeto ancora, la questione dell'eredità dell'U.S. Imperia 1923 è stata gestita in modo pessimo: tante galline starnazzanti a razzolare nelle macerie del pollaio raso al suolo dal master, senza un gallo in grado di tenerle a bada.
Le colpe di questa zuffa continua, a mio avviso, sono da attribuire a chi avrebbe dovuto convocare le parti, avrebbe dovuto nominare una persona credibile e super partes e programmare la rinascita del calcio cittadino, unendo le varie realtà esistenti. Ma anche questa volta chi avrebbe dovuto fare questo o ha latitato o ha sposato una causa, senza immaginarsi che qualcun'altro avrebbe potuto rompergli le uova nel paniere, anzi, più che le uova, le caciotte.
Negli ultimi giorni gli uccellini ed i bene informati dicono che due omonimi siano diventati inseparabili, in una missione comune: cercare benefattori e gettare al vento anni di basso profilo. Oggi i due dovrebbero andare entrambi andare in missione a Genova, dal Dormiente, per cercare di perorare insieme la causa di un ripescaggio di una squadra imP.R.O.nunciabile... del resto, da quelle parti, è questa l'unica maniera in cui hanno “vinto” campionati negli ultimi anni...
I due omonimi sono molto legati, ed hanno un destino comune alle spalle, quello di avere delle importanti famiglie alle spalle... notevole quindi il loro fardello ed allora questa unione tra loro è forse dovuta alla voglia di farsi coraggio a vicenda. Vedremo che succederà, spero che gli uccellini mi cinguettino qualcosa nei prossimi giorni...
Come detto, però, spero sia l'ultima volta che parlo del PieRrOt... speranza ben riposta o, come si dice, chi vive sperando...?

domenica 13 luglio 2008

Le ultime parole famose


Ecco solo alcune delle dichiarazioni rese dal master nei confronti dei Samurai Ultras Imperia 1982, che potete rileggere cliccando qui.

- 26/08/03: “Fra di loro, sono convinto, c’è qualcuno che ha realmente a cuore il destino dell’Imperia, ma nessuno mi toglierà mai dalla testa che la loro sia una contestazione premeditata”.
- 10/10/03: “I Samurai sono un gruppo di tifosi in cui non si riconosce la stragrande maggioranza degli sportivi che calcano la domenica gli spalti del “Ciccione”. Personaggi che hanno probabilmente nel DNA la voglia di contestare e offendere, spesso anche pesantemente, come ho personalmente avuto modo di constatare, tutto e tutti”.
- 12/11/03: “Non saranno questi trenta pseudo tifosi a spaventarmi o a farmi cambiare il modo di concepire e gestire la società. Posso tranquillamente affermare che questo tipo di tifoseria non ha nulla da invidiare agli hooligans inglesi, anzi è peggio... Se solo potessi raccontare. La protesta? E' strumentale dietro cui, stando a quanto lascia trasparire il presidente, si nasconderebbe una regia. Non si spiegherebbe altrimenti questo accanimento: è da Agosto che mi hanno preso a bersaglio ed è stata una continua escalation Montali insiste sul concetto di strumentalizzazioni... Non so chi possa essere il burattinaio che tira le fila”.
- 24/02/04: “L’unica nota negativa della mia gestione è rappresentata da questa continua persecuzione da parte di questi venti signori che si accaniscono contro il sottoscritto. Sono lì esclusivamente per rompere: farebbero bene a starsene a casa”.
- 21/09/04: “Sono entrati alla chetichella e gratuitamente in gradinata nel corso della ripresa ed hanno preso di mira arbitro e giocatori con il lancio di oggetti (cosa assolutamente FALSA! Chiedete pure in Lega il referto dell’arbitro per la gara Imperia-Bolzanetese del 20/9/04). Dicono di volersi esimere dal portare soldi alla mia società? Sappiano che non è certo con i loro soldi che ho effettuato le operazioni di mercato che mi hanno consentito di allestire la squadra. Per l’ennesima volta queste persone hanno dimostrato quanto valgono. Ho perso tempo nell’ascoltare le loro lagnanze: io vado avanti con i miei progetti e faccio salva la possibilità di proseguire le mie battaglie”.
- 08/02/05: “La contestazione dei Samurai è il frutto di una politica denigratoria che qualcuno ha montato ad arte nei miei confronti sin da quando ho rilevato questa società. In tutti i modi hanno tentato di farmi terra bruciata attorno, nella speranza che io molli”.
- 10/05/05: Dopo la classica invasione di campo di fine stagione, per prendere le magliette offerteci dai giocatori: “Adesso basta. Porto l’Imperia a giocare altrove. Questi signori la debbono finire di spadroneggiare impuniti: per prima cosa mi chiedo il perché, a fronte delle nuove disposizioni emesse dalla Federcalcio in sinergia col Ministero degli Interni, sia nella gara disputata due settimane fa che l’altro ieri, non sia stato mandato lo straccio di un agente di polizia a vigilare su quanto accade allo stadio. Io ed un altro dirigente siamo stati vittima, nell’antistadio, dove già due settimane prima s’era registrata l’intromissione di persone estranee, di offese, minacce, ingiurie e di un tentativo di aggressione. La loro contestazione ha raggiunto limiti insopportabili: non è bastato a questi signori entrare in gradinata, senza pagare il biglietto. Per tutta la partita hanno continuato ad offendere. A fine gara, in deroga alle nuove norme, hanno scavalcato la rete di recinzione si sono fiondati nello spogliatoio facendo man bassa degli indumenti di gioco dei nostri giocatori. Come non bastasse, in quanto redarguito, uno di loro ha tentato un’aggressione nei nostri confronti. La mia domanda è questa. Ma questi personaggi pensano di rappresentare qualcuno? Forse che gli sportivi di Imperia coloro che hanno a cuore le vicende del nostro calcio, coloro che, pur criticando certe nostre scelte, hanno poi finito per apprezzare il lavoro svolto quest’anno con questo straordinario gruppo di giocatori, si sentono rappresentati da quel gruppo di ultras? Se così fosse, e aspetto risposte in tal senso, sarà mia premura collocare altrove questa società. Sappiano comunque questi signori che l’Imperia non gradisce la loro presenza né quando gioca in casa, tanto meno quando gioca in trasferta. Sono semplicemente scostanti”.
- 15/05/05: Ancora su quanto accaduto a fine gara la domenica precedente: “Per me la cosa non è assolutamente finita qui: nei confronti di quell’individuo, così come nei confronti di coloro che con lui si sono resi protagonisti di un’invasione di campo, punita penalmente, e di un’intrusione negli spogliatoi con conseguente asportazione di indumenti di proprietà dell’Imperia. Ho fatto scattare una denuncia che non ritirerò. Questi signori, lasciati liberi di agire in conseguenza dell’assenza, allo stadio, di forze dell’ordine: prima pensino a quello che fanno. Perché non hanno preso le distanze da chi s’è reso protagonista di quell’aggressione a me e mio figlio? Queste persone non sono gradite e d’ora in avanti faranno bene a stare lontano dalla squadra. Il loro atteggiamento è uno degli aspetti che tiene lontana la gente dal Ciccione. La gradinata Nord è capeggiata da personaggi ambigui di cui, comunque si conoscono nomi, cognomi e tendenze. D’ora in avanti, nei confronti di questi signori, la mia sarà tolleranza zero. Non voglio più averli tra i piedi. Ho già fatto presente questa situazione alle autorità e con loro sto studiando mezzi e maniere per garantire sicurezza a chi viene allo stadio”.
- 04/09/05: “La contestazione dei Samurai è ormai un pegno ordinario da pagare in ogni partita. E’ una situazione che prosegue da sin troppo tempo ed alla quale ho fatto l’abitudine, ma non cambio le mie posizioni”.
- 26/01/06: “La contestazione è una situazione che ritengo abbia ben poco di calcistico. Non prendo in considerazione la questione, perché preferisco i fatti alle parole. I miei rapporti con la tifoseria organizzata restano freddi”.
E questa è solo una parte... che dire? Noi sempre più a testa alta: gli altri?