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lunedì 7 luglio 2025

L'Imperia agli IMcapaci

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'inizio della fine (l'ennesima) dell'Imperia calcio ha una data ben precisa: 19 maggio 2008.

Cos'era accaduto il giorno prima? Il 18 maggio 2008 l'U.S. Imperia 1923 non scende in campo per giocare la gara d'andata dei play out contro la Novese, complice anche qualche invito ad astenersi a farlo rivolto dai Samurai Ultras ai ragazzi della Juniores assieme ai quattro giocatori della prima squadra rimasti in forza alla squadra. Si tratta della quarta defezione nel corso della stagione e il club neroazzurro viene radiato.

Dopo la radiazione dell'U.S. Imperia 1923, si comincia a cercare di ricostruire sulle macerie della sciagurata gestione dell'ex presidente Gianfranco Montali.

Due sono i candidati a raccogliere la pesante e prestigiosa eredità: il Progetto Olimpia del presidente Antonio Gagliano, che cambia denominazione in A.S.D. Imperia Calcio e militante in 2° Categoria e il Riviera Pontedassio del presidente Marco Alberti, che crea la P.R.O. Imperia (dove per P.R.O. si intende Pontedassio Riviera Onegliese, le tre società coinvolte in questa operazione), pronta a partire dalla 1° Categoria.

Ma chi otterrà realmente l'eredità? I tifosi imperiesi, gli Ultras in primis, hanno immediatamente deciso, optando per i neroazzurri dell'A.S.D. Imperia Calcio che riparte  da livello più basso della sua storia, l'ottavo del calcio italiano, la Seconda Categoria. 

Sotto la spinta popolare, vince tre campionati di fila e, sul più bello, dopo festeggiamenti mai visti culminati con l'indimenticabile tuffo nel porto di Oneglia, anzichè fermarsi, quando forse si poteva ancora farlo, asciugare i vestiti bagnati e ripianato i debiti che già c'erano, la dirigenza ha preferito fare quel passo in più che l'ha portato a cadere nel baratro.

Nel mezzo ripicche e colpi bassi tra le due società che operano in città, culminate con la famosa "guerra del latte"... e tanti soldi sperperati.

L'estate del 2012 segna indelebilmente dalla fine dell'avventura dell'A.S.D. Imperia calcio dei cosiddetti "Quattro Moschettieri"  (il presidente Antonio Gagliano, il vice presidente Roberto Bonavia, il direttore generale Michele Sinagra e il tesoriere Franco Diego) che, mestamente e indecorosamente, sparisce dalla scena calcistica per essere inglobata dai nemici/amici della Pro Imperia, dopo soli quattro anni di vittorie e polemiche roventi, che hanno finito per ridurre in macerie anche la rivale... la classica vittoria di Pirro, anzi di PirRO.

La PRO Imperia dell'ex nemico/amico Marco Alberti, che si è fatta carico (volente o nolente) di proseguire la storia del club neroazzurro, accolto come il salvatore della patria neroazzurra ma che, al termine della prima stagione, entra nella storia dell'Imperia per i record negativi realizzati in un campionato a dir poco drammatico.

Ma, soprattutto, la delusione più grande è che, anche in questa occasione, l'amarezza arriva da una dirigenza imperiese, che sta miseramente fallendo il proprio obbiettivo, quello di dare credibilità, dignità e un pochino di gloria ai nostri colori, dando certezza alla convinzione che il proclama, il motto, la dichiarazione d'intenti (chiamatela come volete) "l'Imperia agli imperiesi" sia solo una frase fatta e una iattura.

Nel mese di novembre del 2012, contraddistinto da grandi polemiche e dalla voci, sempre più insistenti e immediatamente smentite, di un cambio ai vertici societari, il presidente Marco Alberti rassegna le dimissioni.

Pochi giorni dopo viene nominato presidente vicario pro tempore con competenze per la "Prima Squadra" Fabio Ramoino (già Vicepresidente), mentre il Presidente vicario pro tempore con competenze nel "Settore giovanile" è Angelo Tauro.

Pochi mesi dopo, il 13 maggio 2013, Fabrizio Gramondo è nominato nuovo presidente neroazzurro, affiancato dai fedeli Fabio Ramoino e Daniele Ciccione.

Dodici lunghissimi anni di gestione dei cosidetti "Perino's", ben sintetizzati da un recente commento di un lettore del blog:

"Hanno mortificato la nostra Imperia con una gestione omertosa, bugiarda, sprezzante, mortificante, sciatta, priva di empatia, sincerità e rispetto, indifferente verso la città e i sostenitori neroazzurri... e come se non bastasse hanno annichilito il settore giovanile e accumulato un debito enorme".

Una dirigenza, aggiungiamo noi, che nonostante abbia avuto la fortuna e l'opportunità più unica di rara di poter festeggiare il centenario del club neroazzurro, non ha avuto il tempo, la voglia, l'orgoglio e l'onore di organizzare un solo evento per celebrarlo.

Non sappiamo cosa succederà giovedì, termine ultimo per l'iscrizione al prossimo campionato di serie D e quale sarà il destino della nostra amata Imperia (ma, purtroppo lo immaginiamo): l'unica cosa che auspichiamo è la fine di questo stillicidio con le dimissioni (ma vere questa volta!!!) della triade. Poi, che sarà sarà...

Perché rivedere i 2+1 ancora al loro posto sarebbe inammissibile.

Forza vecchio cuore neroazzurro 

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