domenica 4 febbraio 2007

Tutti colpevoli!

Ieri mattina, dopo aver finito di lavorare, mi sono imbattuto in una persona che non vedevo da tempo e che, incredibilmente (o forse non casualmente? Mumble mumble), era nei pressi di casa mia. Un giornalista, un giornalaio, chiamatelo come volete, una persona con la quale, in passato, alcuni di noi tifosi nerazzurri, abbiamo avuto qualche discussione ed anche qualche “problema".

Appena mi ha visto, di getto, quasi se la fosse preparata, mi ha posto una domanda secca:“Allora? Il blocco dei campionati é colpa dei giornalisti?”. Lì per lì non credo di aver dato una risposta sensata... purtroppo, con l'avanzare della vecchiaia, mi sono appannati i riflessi. Poi, nel corso della giornata, ho ripensato a quella frase, che mi ha rimbombato, ed ancora mi rimbomba, nella testa (avete presente Lucci delle Iene, quando ripete in maniera ossessiva una frase? Si? proprio così... “é colpa dei giornalisti? E' colpa dei giornalisti?”).

A mente (e testa, purtroppo) lucida dico “No!”. No! Se nel calcio c'è tanto marcio e tanta violenza, la colpa non è dei giornalisti, la colpa è di tutti.

Colpevoli sono quegli Ultras che cercano solo la violenza, per cui la violenza è l'unica ragione per andare negli stadi.

Colpevoli sono quegli Agenti delle Forze dell'Ordine che abusano del potere loro conferito dall'indossare una divisa.

Colpevoli sono quei Dirigenti che utilizzano il calcio per fare i loro sporchi affari e che non rispettano le regole.

Colpevoli sono quei Giocatori che provocano i tifosi e guadagnano in un mese cifre che una qualsiasi persona normale non guadagnerebbe in più vite.

Colpevoli sono quei Giornalisti che gettano il fango su persone innocenti, colpevoli solo della loro passione, e che per un titolo sul loro giornale venderebbero la madre.

Sono tutti colpevoli, siamo tutti colpevoli, in misura maggiore o minore, ma tutti colpevoli di questa situazione.

Oggi piangiamo la morte di un poliziotto, ieri quella di un dirigente sportivo, l'altro ieri quella di un Ultras, l'altro giorno ancora quella di un calciatore... e domani?

Oggi si è deciso il blocco dei Campionati, i politici, i dirigenti sportivi, le forze dell'ordine, gli Ultras, i giocatori, all'unisono, gridano tutto il loro sdegno, dicono che bisogna cambiare le regole, bisogna trovare una soluzione. E domani?

Secondo me, questo blocco non serve a nulla: è demagogico pensare che un tale provvedimento possa servire a qualcosa. La morte del poliziotto è tristissima: ma lo era stata anche quella di quel dirigente sportivo la settimana scorsa, così come quella di Vincenzo Spagnolo.

E quando stuprano una ragazza bisogna fermare tutte le attività sessuali? Si cura sempre l'effetto e non la causa. E a rimetterci sono sempre gli onesti, quelli che non saprebbero fare del male ad una mosca, quelli che ancora credono nei valori, ma così facendo la si dà vinta proprio a coloro che, come in questo caso, non gliene può fregare di meno del calcio. L'autorità si permette di decidere e noi obbediamo, ma se non fosse morto un poliziotto, sarebbe stato uguale?

Non c'è bisogno di alcuna nuova soluzione, non bisogna inventarsi nulla di nuovo.

Le leggi ci sono già, bisogna applicarle, chi sbaglia deve pagare, così come chi le deve applicare non deve sbagliare. E basta. E' così difficile? Temo di si...





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