L'Imperia è imbattuta ma ha vinto una sola gara ed ha collezionato ben 6 pareggi... ma in settimana si è parlato di tutto meno del fatto tecnico, poichè l'attenzione generale è stata catalizzata dalla grana della gestione del "Nino Ciccione" e, nell'ultimissime ora, dal possibile approdo di Riccardo del Gratta ad Imperia.
La Voltrese Vultur ha 9 punti in classifica, come l'Imperia: occhi puntati sul bomber dei gialloblù, Umberto Cardillo, vice capocannoniere del Torneo, già autore di 7 reti.
Le due compagini si affrontano in terra genovese per la seconda volta nella loro storia: l'unico precedente è datato 8 maggio 2011,(Campionato di Promozione 2010-2011), quando i neroazzurri s'imposero 0-1 grazie ad una rete di Matteo Fiani.
LA FORMAZIONE
Continua l'emergenza in casa neroazzurra, specialmente nel reparto offensivo, completamente decimato dagli infortuni: non disponibili Fabio Laera, Mattia De Simeis, Marco Prunecchi ed Enrico Dominici, con Amerigo Castagna ed Alessandro Ambrosini in panchina.
Gian Luca Bocchi schiera questo undici: Trucco, Ravoncoli, Amoretti, Alberti, Feliciello, Semeria, Franco, Moscatelli, Giglio, Faedo.
La Voltrese Vultur si schiera con: Ivaldi, Limonta, Di Donna, Scatassi, Balduzzi, Mantero, Icardi, Boggiano, Cardillo.
LA CRONACA
Tanto tuonò che piovve: l'Imperia viene sconfitta 1-0 dalla Voltrese Vultur, a causa di un gol dell'attaccante genovese Umberto Cardillo, realizzata al 74', quando i neroazzurri erano rimasti in 10 per l'espulsione di Modestino Feliciello.
Gara condizionata dal vento e, soprattutto, da un arbitraggio assai discutibile: negato un gol parso regolare a Moscatelli e una seconda espulsione, a Giuseppe Giglio, all'80': la sua e quella di Feliciello saranno due defezioni che, nella prossima gara contro il Ventimiglia, si faranno sentire.
Ora la classifica si fa critica per i ragazzi di Gian Luca Bocchi: la squadra ha molte attenuanti, viste le numerose assenze, ma la dirigenza no: non si può pensare di fare le nozze con i fichi secchi.
A più tardi per la cronaca della gara e per parlare, soprattutto, dell'opportunità di un cambio in società.
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