lunedì 9 maggio 2016

Io, tifoso non evoluto

Leggo in alcuni commenti che qualcuno sostiene che in fondo rimanere in Eccellenza non sia poi tanto peggio che approdare alla Serie D.
Io la ritengo invece una mezza tragedia sportiva per il semplice motivo che la Serie D della prossima stagione assomiglierà sempre di più alle vecchie Serie D con tutta una serie di avversarie storiche, ma soprattutto senza queste squadre "rionali" del genovesato che, senza offesa per le società sportive sicuramente ammirevoli, rappresentano il punto debole del campionato di Eccellenza.
Il succo del calcio, a livello locale, sono le sfide fra le singole città e non fra una città e un rione di un'altra. Sinceramente sono proprio stufo di dover incrociare i tacchetti contro squadre come Busalla, Voltrese, Rivasamba, Real Valdivara, ora pure il Moconesi e la Rivarolese Impero (ho escluso di proposito la Sestrese che, quantomeno, ha un pò di storia alle spalle) di alcune delle quali si fa persino fatica a capire bene il luogo di provenienza.
Sarà forse non molto più attrattiva, come scrive qualcuno, la Caronnese, ma sta di fatto che nella prossima Serie D troveranno spazio, oltre alle "nostrane" Sanremese, Argentina (forse una unica?) e Savona anche Sestri Levante, Rapallo Bogliasco, Vado, Lavagnese, Casale, Verbania, Novese, Acqui, Derthona, Bra, Gozzano, Chieri.
Certo non il Real Madrid, ma sicuramente un gruppo di squadre che dovrebbe rappresentare la norma per il nostro potenziale di pubblico e società.
Invece, ancora una volta dovremo guardare dal basso praticamente tutta una serie di squadre liguri che rappresentano di fatto tutta la regione e noi, capoluogo di provincia, a continuare a sperare nel miracolo.
Io da questo punto di vista mi ritengo un tifoso non evoluto e sarò disposto ad assistere alle partite del prossimo campionato di Eccellenza solo ed esclusivamente se si lotterà per salire in serie D considerando un fallimento anche un eventuale secondo posto.
Ne abbiamo le scatole piene di marcire in questo Campionato paesano e mi sembra impossibile che se il titolare di un'azienda, ora di fatto imperiese, riesce praticamente da solo a far fare il doppio salto in due anni ai matuziani, non esistano le condizioni per cui qualche imprenditore locale, magari più di uno, non riesca a tirarci fuori da questa melma dopo quattro anni.
Speriamo che, come siamo ormai abituati, anche quest'anno non finisca che chi vive sperando...
Un vecio dell'Imperia club Fedelissimi

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Meglio un campionato di vertice in eccellenza che trovarsi in serie D lottando per non retrocedere direttamente e andare giù subito. Prima ci vogliono delle basi altrimenti si fanno brutte figure.

Bastaaaaaaaaaa! ha detto...

Quanti cazzo di anni ci vogliono per ste famose basi? Siamo qui ad aspettare da tre e ora quattro anni. Tutti sappiamo la situazione così come sappiamo che questa squadra con un puntello per reparto è assolutamente competitiva per vincere il campionato, ma ci vuole che qualcuno muova il culo. Io mi rifiuto di credere che, sapendo che questa squadra è gestibile a costi davvero minimi essendo per buona parte composta da elementi locali (sempre che senza certezze sul futuro non scappino tutti), in questa città o nelle immediate vicinanze non ci sia non dico una persona, ma un gruppo di persone disposte a sobbarcarsi l'onere di gestione. Poi non mi intendo di finanza, ma possibile che se ancora esistono debiti pregressi i vecchi soci non possano essere costretti a farvi fronte (magari attraverso la gestione a tempo del settore giovanile) senza gravare su nuovi eventuali dirigenti? Avevano promesso tramite il presidente ghost che entro il 15 maggio ci sarebbero state risposte. Siamo già all'11 e tutto tace. Come al solito ci racconteranno che si slitta al 31 e poi al 15 giugno e poi a luglio e così via?

SANLORENZO ha detto...

Le basi.............................................................

SANLORENZO ha detto...

...ma quali nuovi dirigenti??? Son sempre quelli, i debiti se li son fatti da soli.