giovedì 10 luglio 2008

Le ultime


Copio/incollo da "La Stampa" a firrma Maurizio Vezzaro
C’è l’ex presidente dell’Imperia calcio Gianfranco Montali (che è stato anche proprietario del Savona), tra le 24 persone arrestate nell’ambito di un’operazione antiriclaggio della Direzione investigativa di Milano.
E’ stata smascherata un’organizzazione collegata alla ‘ndrangheta che investiva denaro proveniente dal traffico di droga nell’acquisto di opere d’arte. A notificargli l’ordine di custodia
cautelare, richiesto e ottenuto dal sostituto procuratore Celestina Gravina, sono stati gli agenti del Nucleo di polizia tributaria di Imperia, diretti dal maggiore Roberto Licciardello. Montali è stato svegliato intorno alle cinque di mattina nella sua abitazione in affitto a Villanova d’Albenga,
dove si trova per seguire meglio gli affari di famiglia: col fratello gestisce una serie di pizzerie nel Savonese. I giudici gli hanno concesso gli arresti domiciliari. Appariva contrariato e si è messo
subito in contatto con il suo avvocato di fiducia. Problemi ne aveva già: è coinvolto nelle vicende
legate alla controversa cessione del club nerazzurro alla Trade Line, avvenuta nel gennaio scorso. Lo stesso Montali ha presentato una denuncia per truffa nei confronti degli acquirenti e adesso l’inchiesta per competenza è approdata alla Procura di Savona, condotta dal pm Ubaldo Pelosi.
Ma in Piemonte, a Vercelli, è sotto processo per truffa nei confronti di un imprenditore che si era fidato e gli aveva affidato parecchio denaro, 200 milioni di lire, per un impianto di smaltimento a Bari, impianto mai entrato in funzione, facente capo a una società con sede fittizia in Inghilterra.
Secondo le accuse della Dia di Milano, Montali si sarebbe fatto consegnare 130 mila euro in più tranche, da alcuni individui finiti nel mirino della stessa Dia, e in odore di mafia calabrese.
Voleva impegnarli per cercare di risollevare le sorti dell’Imperia calcio? La società, attraversata da una profonda crisi finanziaria, dopo varie vicissitudini, è stata radiata dalla Federcalcio. Qualcosa era già trapelato un anno fa, quando la Finanza aveva aperto una verifica fiscale nei confronti dello stesso Montali, in qualità di dirigente calcistico. Erano stati spulciati i bilanci, controllati gli stipendi dei giocatori e dei collaboratori. Alla fine il patron era stato denunciato per
evasione fiscale per non aver presentato i bilanci. Parallelamente, in gran segreto, la Dia lo teneva d’occhio per sospette movimentazioni di denaro. Le persone con cui era venuto a
contatto, e che gli avevano prestato denaro, sono tra quelle risucchiate dall’operazione Metallica,
come è stata definita quella attuata della Dia di Milano. Sequestrate anche 21 opere d’arte, fra cui un Modigliani intercettato nel 2007 all’aeroporto di Orio al Serio mentre stava per essere spedito in Olanda, che ora sono al vaglio del Nucleo tutela patrimonio culturale dei carabinieri di Monza per stabilirne l’autenticità. Il gruppo aveva la sua base in un bar nei pressi di piazzale Loreto a Milano, da dove partivano le attività illecite che portavano soldi freschi pronti da reinvestire. Usura, ricatti, estorsioni, spaccio di stupefacenti: da queste attività, profondamente radicate e coperte da un muro di omertà, sono partite le indagini.


Facendo un paragone con la serie A, Montali, presidente dell’Imperia calcio per cinque anni, poteva essere un po’ Cellino un po’ Spinelli. Autoritario, iroso, poco amante della critica, voleva avere tutto sotto controllo. Bruciava allenatori con la stessa intensità e facilità con cui si poteva accendere una sigaretta. Ma a Imperia, nonostante il ritorno in serie D, non ha certo lasciato
un bel ricordo. Debiti a parte, non è mai stato amato dalla tifoseria che lo considerava una sorta
di avventuriero.

1 commento:

Anonimo ha detto...

DAL SECOLO XIX del 30/01/08
"Montali, rappresentato dall’avvocato Marcello Ferrari, ha presentato l’esposto-denuncia sia alla magistratura imperiese, sia a quella savonese nei confronti dei nuovi proprietari del sodalizio di piazza d’Armi, escluso l’attuale presidente del consiglio d’amministrazione Mirco Buzzetti. Il reato ipotizzabile, secondo le accuse mosse, sarebbe quello di truffa, messa a segno nei confronti della famiglia Montali al momento dell’acquisto della società dal nuovo gruppo. Si parla di assegni che non avrebbero coperto la cifra pattuita."
Gran bel coraggio!!!!!!!!!!!!!!!
hanno tentato di Truffarlo!Povero angioletto!!!!!!!!!!!!!!