venerdì 21 aprile 2017

Ciccione in gestione? Ma mi faccia il piacere...

L'Assessore allo sport Simone Vassallo ha detto la sua, sul Secolo XIX,in relazione alla richiesta fatta da Antonio Tomeo di avere in gestione il "Nino Ciccione", che, come detto qualche giorno fa, non è in regola: "Non è possibile dare in gestione il "Nino Ciccione". I lavori per la messa in sicurezza verranno realizzati dal Settore Lavori pubblici e la società neroazzurra, qualora dovesse cambiare la dirigenza, continuerà a prendere la struttura in affitto come ha fatto finora.
La prossima settimana siamo disponibili a vedere Tomeo ma, prima di tutto, dovranno mettersi d'accordo le parti private. Per dare in concessione un bene pubblico come lo stadio occorre espletare una gara, non si può certo affidare con un affidamento diretto.
Il Settore Lavori pubblici sta studiando la situazione per superare le criticità emerse e, a breve, mi risulta, ci saranno novità, ma la richiesta di Tomeo non è una strada praticabile".
Ma quali sarebbero questi lavori? Una robetta da niente... il "Nino Ciccione non ha il certificato anti incendio in regola, l'impianto di illuminazione non è a norma, le uscite di sicurezza non sono a norma, non sono presenti le telecamere di sorveglianza, le reti di protezioni non sono a norma, i servizi igienici sono da rifare ed il bar interno è da riaprire... e sti cazzi?
Consideriamo che, proprio l'altro ieri, il Comune di Imperia, nella persona dell'assessore al bilancio Fabrizio Risso, nel corso del consiglio comunale di Imperia ha presentato l’aggiornamento del DUP (Documento Unico Programmatico) 2017/19.
Come riportato da imperiapost.it, nel corso della presentazione del bilancio preventivo, ha illustrato un rendiconto “lacrime e sangue”, con tagli in tutti i settori: per quanto riguarda lo sport, manco a dirlo, sono stati stanziati zero euro... e secondo voi ne stanzieranno qualche centinaio di migliaia per mettere a norma il "Nino Ciccione"?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Facciamoci 2 palazzi e non ci pensiamo piu

Anonimo ha detto...

se a scomputo facessero uno stadio nuovo moderno e funzionale in periferia non sarebbe per niente una brutta idea

SANLORENZO ha detto...

Ma se non hanno i soldi per due faretti, li hanno per uno stadio nuovo? Farai mica parte della futura società per la costruzione delle palazzine? Facciamo credere che ci sarà qualcosa di più bello e poi...ciaoooooo.

Anonimo ha detto...

SANLORENZO non hai capito e non faccio parte nè della attuale nè di nessuna futura proprietà ma da imprenditore ti posso garantire che anni fa la parte pubblica avrebbe potuto dare a privati la possibilità di costruire sulla base di un progetto ben fatto nella zona dove adesso si trova il Ciccione e del tutto inadeguata come contesto (chiedo scusa ai romantici ma è così).
In cambio avrebbe potuto chiedere ai costruttori di costruire uno stadio moderno in periferia.
Costo zero, vantaggi per la comunità e vantaggi economici per i privati derivanti dalla operazione immobiliare (ovviamente se fatta bene e nel rispetto di una professionale, accurata e condivisa pianificazione urbanistica).
Se ne parlò anche ma senza volontà politica non se ne potè far nulla, e del resto trovare un accordo su una operazione così grande in un contesto imperiese dove le operazioni immobiliari le hanno sempre gestite "quattro" nomi noti legati strettamente alla politica locale senza il cui placet (e tornaconto) non si muove un mattone....
Oggi la realtà economica soprattutto dell'immobiliare non permette più di fare certe operazioni, ma un tempo è così che hanno fatto tutte le città che si sono date strutture pubbliche di gran livello.
Discorso analogo e di portata molto maggiore avrebbe dovuto essere quello del porto
ma sappiamo come è andata