venerdì 14 aprile 2017

Non è un Campionato per milionari...

Questo post prende spunto da questo commento di "skyfo" a questo post:
"Perché a Imperia furoreggia fra i tifosi il pessimismo cosmico sulla possibilità di poter approdare e mantenere la Serie D? Se non erro, nel girone E sono ben sette le squadre liguri.: possibile che solo altrove sia possibile restare in quella categoria e solo in quelle piazze (nessun capoluogo di provincia) sia possibile la gestione economica della categoria? Mi vuoi dire che in tutti questi posti ci sono Paperoni disposti a buttare soldi a palate dalla finestra? Non sarà che magari oltre ad avere effettivamente qualcuno che il grano ce l'ha (vedi Sanremo e Arma), abbiano anche in società persone competenti? Chiedo eh? Perché non conosco le dirigenze delle altre per cui magari saranno tutti sceicchi, ma mi sembra improbabile....."
Ti correggo Skyfo, sono otto e non sette ed ecco chi sono i presidenti delle otto società liguri partecipanti al Campionato di Serie D 2016-2017.
Savona (retrocesso dalla Serie C, da una stagione in Serie D): Cristiano Cavaliere, titolare della Cava International, azienda di spedizioni che opera in porti ed aeroporti.
Argentina Arma (da tre stagioni in Serie D): Simona Del Gratta, figlia di Riccardo Del Gratta, proprietario della "Recup-fer", ditta che si occupa di smaltimento e trattamento di rifiuti industriali e speciali.
Fezzanese (da due stagioni in Serie D): Arnaldo Stradini, titolare della "Iron Steel, ditta che si occupa di carpenteria metallica e lavori di muratura
Finale (da una stagione in Serie D): Candido Cappa, titolare della omonima ditta, che si occupa di installazione, manutenzione, riparazione impianti degli spettacoli viaggianti.
Lavagnese (da quindici stagioni in Serie D): Stefano Compagnoni, titolare della "Comer spa", azienda specializzata in raccordi e valvole in termoplastica.
Ligorna (da due stagioni in Serie D): Davide Torrice,  imprenditore nel settore del caffè.
Sestri Levante (da cinque stagioni in Serie D): Stefano Risaliti, titolare della "Risaliti srl", azienda che si occupa di recupero, stoccaggio e smaltimento di rifiuti speciali di vario tipo.
Sporting Recco  (erede del RapalloBogliasco, da sette stagioni in Serie D): Giuseppe Perpignano, imprenditore che opera nel settore immobiliare
Unione Sanremo (da una stagione in Serie D): Roberto Bersano, imprenditore titolare della "Clas Il Pesto" e titolare dei marchi "Clas", "Class catering", "Delizie naturali", "Compagnia specialità alimentari liguri Sanremo" e "Poggio Antico".
Non leggo, in questo elenco, il nome di un magnate, nè quello di una cordata cinese... traete voi le conclusioni.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ok

adesso fate i nomi di imprenditori realmente IMPERIESI, papabili con attività di livello paragonabile a quelle dei presidenti citati e che non navighino in acque agitate se non cattive.

Escludiamo subito i Carli che hanno dichiarato che a loro il calcio e l'ambiente calcio non piace, e per scelta pur appoggiando molte manifestazioni sportive, al calcio non hanno mai voluto dare nemmeno una scatoletta di tonno per i ragazzini

Imperiexit ha detto...

Scusa anonimo, ma chi ha mai parlato di imprenditori realmente IMPERIESI? Ma non ne hai ancora avuto abbastanza? Li abbiamo aspettati per anni e quando sono arrivati hanno fatto più danni della grandine.....

Anonimo ha detto...

appunto..

quindi tu speri in un benefattore venuto da lontano e senza interessi imprenditoriali diretti in loco?

complimenti per la fiducia, ma mi chiedo perché dovrebbe farlo e se qualcuno lo facesse ancora di più mi chiederei perché lo fa e avrei i miei timori

mica parliamo di una società professionistica di una grande città con grande bacino di utenza che da visibilità a livello nazionale e oltre e magari genera utili diretti e indiretti.
Mi dirai che pecunia non olet, ma poi non veniamo a lamentarci dopo 3-4 anni o anche prima se scoppia qualche bubbone

Andatevi a fare un giro nelle località citate nell'articolo con squadre in serie D, ma con occhi aperti e non prevenuti, valutatene le realtà delle imprese locali e delle località immediatamente adiacenti; le potenzialità turistiche già esistenti e quelle avviate a sviluppo. Se potete confrontate i fatturati di attività commerciali, industriali, turistiche e del terziario a quelle analoghe imperiesi e fatevi un'idea

La crisi dell'Imperia calcio riflette la profonda crisi dell'Imperia città che ormai vive solo di lavoro pubblico (lunga vita alla provincia altrimenti...) e qualche piccola e piccolissima realtà economica in genere di tipo commerciale.
Quando e se rinascerà l'economia cittadina rinascerà L'Imperia calcio

Portorino ha detto...

Sai come dice il saggio caro anonimo? Meglio un giorno da leone che cento da pecora. Me ne frego se saliamo in D e dopo tre anni facciamo il botto. Ci saremmo anche un po' rotti i coglioni di questo campionato di Eccellenza del cavolo. Senza contare che potrebbe anche starci che fare la D senza patemi possa attrarre qualcuno a dare una mano. Ma poi scusa, ma dove sono tutte queste realtà così forti nelle cittadine sopra indicate da poter mantenere una squadra in D per anni? Vuoi dire che in tutta la provincia di Imperia esistono solo RDG e Bersano? Nessuno pretende anche da noi "un uomo solo al comando", ma vuoi dirmi che se questi, carichi di debiti, per quattro anni facendo le nozze coi fichi secchi hanno mantenuto la squadra in Eccellenza, non ci saranno una decina di persone che con un esborso non esagerato possano mantenere una squadra a principale componente imperiese, in serie D? A Imperia ci sarebbero almeno 3/4 persone in grado di farlo da soli.....