IM1923: Definisci con una parola o una frase i tuoi ex compagni o dirigenti neroazzurri:
M.B.:
PAOLO VIVIANI: Il burbero buono
CRISTIANO GIUNTOLI: Il perfezionista
CLAUDIO VAGO: Taciturno (ma era un ragazzino e ci stava)
MASSIMO PELUFFO: Il cazzaro della squadra
GIAN LUCA BOCCHI: Il barometro della squadra
GAETANO PERRELLA: La grinta allo stato puro
MICHELE SBRAVATI: La mente pensante non solo della squadra...
STEFANO MENCHINI: L'esplosività
DANIELE MAZZEI: Il bomber
ROBERTO IANNOLO: L'istrione del calcio
FRANCO ROTELLA: La classe pura
GIORGIO BENEDETTI: Il nostro condottiero
GIUSEPPE CIPOLLA: Un vero gentleman
IM1923:Al di là dell'esperienza come calciatore, cosa ti è rimasto più nel cuore di Imperia?
M.B.: Ad Imperia ho lasciato tanti amici che ancora oggi sento,io e la mia famiglia abbiamo vissuto tre anni meravigliosi, il mio secondo figlio (Matteo, la prima si chiama Laura ed ha 25 anni) è stato concepito lì...
IM1923: Tu e molti tuoi compagni di squadra hanno intrapreso la carriera di allenatore (Gian Luca Bocchi, Matteo Giribone e Massimo Peluffo), altri quella di dirigente sportivo (Michele Sbravati, Cristiano Giuntoli, Alberto Bianchi e lo stesso Matteo Giribone): quella squadra, come avevamo capito tutti, era fatta non solo di bravi calciatori e questo è il nostro rimpianto per tutta la vita. Dove avremmo potuto arrivare?
M.B.: Quella squadra oltre a grandi calciatori aveva anche grandi uomini,io penso che se ci fossero state le condizioni potevamo aprire un grande ciclo,ma purtroppo cosi non è stato.
IM1923: Nella tua carriera hai avuto tanti bravi allenatori: Giorgio Veneri, Alberto Lazzarini, Giorgio Canali, Franco Melani, Piero Braglia, Corrado Orrico e Maurizio Sarri. Chi ti ha dato di più e a chi ti ispiri nella tua nuova carriera da allenatore.
M.B.: Nella mia lunghissima carriera ho avuto tanti allenatori, da alcuni ho imparato, ma senza dubbio quello che mi ha influenzato maggiormente è Sarri: con lui sono stato prima calciatore e poi collaboratore a Napoli.
IM1923: Non ho dimenticato Emiliano Mondonico, che nella stagione 1987-1988, quando eri nelle giovanili dell'Atalanta, ti ha fatto giocare una gara di Coppa Italia e portato alcune volte in panchina con la prima squadra. Un ricordo del "Mondo" e un pensiero per la città di Bergamo, in queste settimane flagellata dallo stamaledetto coronavirus.
M.B.: Emiliano Mondonico mi ha dato l'opportunità di crescere perchè spesso mi chiamava in prima squadra, poi ho avuto anche la soddisfazione di debuttare in coppo Italia. A Bergamo sono stati anni che mi hanno formato come calciatore che come uomo,e in questi giorni ho sentito alcuni amici di lì che mi hanno raccontato la situazione surreale che la città sta vivendo... un augurio che tutto a breve finirà.
IM1923: Nel gennaio del 2020 hai fatto l'esame di "allenatore professionista di seconda categoria – U.E.F.A. A" a Coverciano: com'è andata e cosa pensi di fare da grande?
M.B.: Dopo tanti anni a Gennaio di quest'anno ho dato l'esame a Coverciano per il patentino Uefa A, esperienza importante perchè ti confronti con tantissime altre persone con le loro esperienze. Il mio futuro lo vedo senz'altro nel calcio che è stata e sarà la mia vita.
1 commento:
certo che Cipolla aveva fatto una squadra non solo di bravi giocatori, ma di uomini della madonna... pensate solo alla carriera fatta dai vari Sbravati, Giuntoli, Bogiorni, senza contare Bocchi, Mazzei Peluffo, Viviani... ecc. ecc. senza dimenticare la buonanima di Rotella...
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