Hanno riposto all'appello Virgilio Landini, Tonino Sacco, Giacomo Zaccaria, Luca Oddone e Alfredo Bencardino.
Virgilio Landini
Con Bruno Baveni ho giocato due stagioni: nella stagione 1977-1978 siamo arrivati primi in serie D e promossi in C2. Nella staione successiva secondi classificati in serie C2 e, poi, spareggi con altre cinque squadre per salire in C1, dopo essere stati per buona parte del campionato primi in classifica. Comunque alla fine degli spareggi ci siamo trovati in semifinale col Montevarchi.
La sera prima della finale mi chiama per un colloquio Il Mister. Bruno dopo qualche preambolo mi informa in qualità di capitano che per la successiva stagione aveva firmato per il Trento. Io gli ho dato subito dello "stronzo", informandolo che quella mossa ci avrebbe fatto perdere la finale, cosa che, poi, si è verificata.
Ciao grande Mister
Salvatore Sacco
Mister Baveni mi ha lanciato nel grande calcio: avevo 19 anni e mi ha portato a Sestri Levante, campionato di serie D, cui con ho realizzato 13 reti.
Nella stagione 1977/1978 mi volle a tutti i costi nell'Imperia, campionato serie D: la stagione si concluse con la promozione in Serie C2 e realizzai 20 reti.
Nel campionato successivo ho realizzato 13 reti e il torneo terminò con la sconfitta negli spareggi con il Montevarchi.
Devo dire solo grazie a questo allenatore che ha sempre creduto in me: ricordo che il primo anno a Sestri Levante è stato mio compagno di squadra.
Giacomo Zaccaria
Ho ricordi meravigliosi di Bruno Baveni e mi piange il cuore. Una sera ero con Stefano Quattrini su degli scogli assieme a due turiste. Lui ci beccò e disse: "Se mi offrite un aperitivo o una sigaretta faccio finta di non avervi visto. Fu troppo forte e rimase con noi sugli scogli.
Luca Oddone
Mister Bruno Baveni è l’allenatore che mi ha
trasformato da centrocampista a libero (l’attuale difensore centrale) dando così inizio alla mia carriera da professionista.Mi aggregò alla rosa della prima squadra nel ritiro della stagione 78/79 e mi fece esordire in C2 il 4 febbraio 1979 all'età di 17 anni.
Si giocava Cerretese-Imperia, scontro al vertice del campionato di C2 che si concluse con i maxi-spareggi.
Allora in panchina andavano solo il dodicesimo, il tredicesimo e il quattordicesimo e poteva entrare solo un giocatore di movimento oltre chiaramente la sostituzione del portiere.
In quella panchina c’erano Roberto Mazzuzzi (n.12), Giuliano Guidetti (funambolico attaccante) e il sottoscritto (ruolo libero). A mezz’ora dal termine a centrocampo si infortuna Virgilio Landini, libero titolare, e si avvicina alla panchina lo stopper titolare Francesco Torchio chiedendo il cambio. A questo punto mister Baveni si gira verso Guidetti e gli chiede se se la sentisse di giocare libero… Guidetti risponde che la soluzione più logica era di far giocare me e così il mister, con una pacca sulla spalla, mi disse “Vai ragazzo”.
Cosi iniziò la mia carriera: entrai in campo e non ebbi neanche il tempo di emozionarmi perché tutti i miei compagni di difesa (il portiere Di Vincenzo, Torchio, Nervi) mi protessero e mi permisero di dare il mio contributo in quella gara delicata e difficile.
A quei tempi per un giovane non era facile emergere ma ricordo con piacere tutti i consigli che il mister e i giocatori più anziani mi hanno sempre dispensato e che posso confermare, a distanza di tanti anni, siano stati fondamentali non solo per la mia carriera ma per tutta la mia vita sportiva.
Negli anni seguenti cercò di portarmi con lui anche al Trento prima e al Casale dopo senza riuscirci, ma questo mi confermò ancora una volta quale fosse la sua stima nei miei confronti.
Grazie mister
Alfredo Bencardino
Abbiamo avuto, io e i miei compagni di squadra, il piacere e l'onore di condividere con Lui, due anni fantastici, vincendo il campionato di serie D e l'anno dopo in C2 , pur perdendo il campionato agli spareggi.
Con Lui, ho vissuto anche l'esperienza di Trento, dove abbiamo vinto il campionato di C2 e l'anno successivo confermandosi in C1.Come allenatore posso solo dire che era avanti di trent'anni, leggeva le partite , riusciva a fare giocare insieme giocatori con caratteristiche tecniche incredibili. Ancora oggi quando facciamo le "rimpatriate" ci chiediamo con quale schema giocavamo ? Schierava insieme Mariani, Chiarotto, Manitto, Ottonello, Sacco e gli domandavamo: "Mister ma chi "corre e marca?".
Lui ci rispondeva: "Sono gli avversari che ci devono venire a prendere".
Come uomo era un papà per tutti, con grandi doti umane, intelligente e, soprattutto, di una umiltà unica.
Il suo ricordo vivrà nei nostri cuori ogni giorno.
Ciao grande Mister
I tuoi ragazzi




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