sabato 14 luglio 2012

"A noi ci piace così". STAGIONE 1993/1994. SERIE ECCELLENZA

STAGIONE 1993/1994. SERIE ECCELLENZA

Sull'onda della promozione al campionato d’Eccellenza Ligure, ci prepariamo ad una nuova esaltante stagione. Realizziamo un nuovo striscione, "Entusiasmo group", si fanno riunioni settimanali al bar "Amnesia" alle quali partecipano decine di persone. Si capisce subito che si tratterà di una stagione tesa: in occasione di un incontro di Coppa Italia dilettanti contro la Sanremese, disputata domenica 13/08/1993 in notturna, scoppiano dei tafferugli nei pressi dalla Nord, dopo che un gruppetto d’Ultras matuziani attua una fitta sassaiola nei nostri confronti. In un attimo il nostro settore si svuota e si accende così una maxi rissa che richiede l'intervento delle forze dell'ordine.
Domenica 26/09/1993 nel corso della prima di campionato, contro il Finale, il guardalinee posto sotto il nostro settore (siamo sempre nei distinti per la nota inagibilità della Nord) è colpito da un accendino.
La domenica successiva si va in treno a Chiavari, mentre in casa contro la Sammargheritese, in notturna realizziamo una mega torciata, che illumina a giorno il “Ciccione”.
Domenica 24/10/1993 ad Arma di Taggia si va a bordo di una corriera di linea: il corteo fino allo "Sclavi" blocca completamente la viabilità ed in occasione del secondo gol nerazzurro scende giù la rete di recinzione.
Domenica 7/11/1993 a Vado si va in pullman: il "Chittolina" porta ancora oggi i segni del nostro passaggio.
Il tifo è sempre continuo, coinvolgente e divertente; il rapporto con allenatore, squadra e dirigenza è ottimo: il direttore generale Berio è invitato a saltare con noi dopo ogni gol mentre il Presidente Calcagno partecipa ad alcune nostre riunioni; i giornali locali ci coprono di complimenti.
Domenica 14/11/1993 contro il Lavagna, l'arbitro e la squadra ospite sono assediati negli spogliatoi per oltre un'ora: dovranno lasciare il "Ciccione" scortati dalle forze dell'ordine.
La domenica successiva, nel gelo di Cairo Montenotte, si va a bordo di un pullman sempre da noi organizzato: fanno la loro comparsa i cappellini stile baseball, neri, con la scritta azzurra "Ultras Imperia".
Dopo la trasferta di S.Margherita Ligure, domenica 12/12/1993 si disputa l'importante incontro contro la capolista Sestrese. Per l'occasione è realizzata una splendida coreografia: un enorme striscione con la scritta "Let's go Imperia" ed una torciata paurosa saluta l'ingresso in campo dei giocatori. I distinti sono stracolmi ed il tifo incessante: la squadra è letteralmente trascinata verso una rocambolesca vittoria per quattro a due, con doppietta di uno dei nostri idoli, il mini-bomber Rizza. Sono presenti in tribuna anche una cinquantina di tifosi verdestellati con lo striscione "Boys", che a fine partita ci aspettano per complimentarsi con noi e cercare di scambiare le sciarpe.
Domenica 19/12/1993 si va in pullman a Pontedecimo: il grave infortunio subito da Rizza, a causa di una volontaria entrata assassina di un difensore genovese, provoca una rissa sui gradini dell'unica tribuna del fatiscente "Grandona". A farne le spese soprattutto un tifoso locale che, dopo averci sbeffeggiato pesantemente, paga per tutti la nostra rabbia.
Dopo la partita interna con la Loanesi, nel corso della quale è pesantemente insultato l'ex nerazzurro Meneghetti, domenica 16/01/1994 si va Ventimiglia, in massa, in treno: indimenticabile è l'assalto al bar dello stadio dove la signora Flora realizza il suo personale record d’incasso. In tribuna con noi anche Mandrake ed esponiamo un mega striscione con la scritta "Sanremerde".
La tensione con i matuziani è notevolmente cresciuta, le provocazioni sono continue malgrado non ci s’incontri da qualche anno in campionato. Un esponente di spicco del nostro gruppo è ripetutamente minacciato telefonicamente, da parte d’alcuni idioti tifosi biancazzurri. La notizia finisce su tutti i giornali locali e suscita molto scalpore non richiesto.
Comincia il girone di ritorno e domenica 30/01/1994 ci rechiamo a Finale Ligure a bordo di due pullman stracolmi: l'unica tribuna dello stadio locale è piena zeppa, il tifo alle stelle e gli insulti tutti per l'attaccante Cassata, con il quale ci sono dei conti in sospeso, risalenti al periodo in cui militava nella Loanesi. La provocatoria esultanza, subito dopo il gol del vantaggio finalese, proprio da lui realizzato, scalda ancora di più gli animi: una torcia accesa, lanciata dal nostro settore, non lo colpisce per un pelo. L'Imperia ribalta il risultato ed in occasione del gol del vantaggio nerazzurro tentiamo una carica verso i tifosi giallorossi, bloccata a stento dalle forze dell'ordine.
Il successivo incontro casalingo contro la Folbas è entusiasmante: tre a zero per noi e primo posto solitario in classifica; il coro più gettonato è "Non ci ferma più nessuno”. Prima della partita è organizzata un'iniziativa umanitaria, volta a raccogliere dei fondi da devolvere a Maya, una ragazza imperiese che necessita di un costoso intervento chirurgico.
Realizziamo un centinaio di magliette, con alcune simpatiche vignette e la scritta “Vieni con noi”, che vanno a ruba.
Raggiunta la vetta, però, la squadra comincia a perdere colpi, anche perché è falcidiata da una serie impressionante d’infortuni dei suoi giocatori più rappresentativi.
Domenica 13/03/1994, in seguito alla sconfitta interna contro il Vado, in un dopo partita movimentato, a fare le spese della nostra ira sono alcune auto di giocatori rossoblù: per puro caso non è colpita da un masso anche una "pantera".
Dopo la deludente trasferta di Lavagna, domenica 27/03/1994, in occasione della partita contro la Cairese, sono esposti nella gradinata Nord (nella quale siamo finalmente ritornati) due striscioni polemici: "Se ci amate, non mollate" e "Coi pareggi non si sale". Ad un quarto d'ora dal fischio finale, cominciano i primi cori contro la squadra, interrotti da un fortunoso gol vittoria, in piena zona Cesarini.
I problemi, però, restano e la domenica successiva, a Cogoleto, contro la Pegliese, assistiamo ad un’assurda pastetta, che provoca la nostra accesa contestazione nei confronti dei giocatori, assediati negli spogliatoi.
Dopo un faccia a faccia chiarificatore, nel corso della settimana, ed uno straripante successo casalingo contro il Sestri Levante, domenica 24/04/1994 si va a Sestri Ponente per la decisiva partita contro la Sestrese. Il "Borzoli" è invaso da almeno trecento imperiesi, giunti a Genova a bordo di due pullman, un paio di vagoni del treno e decine d’auto. Il primo "Chi non salta è un matuziano" rischia di far cedere di schianto la tribuna nella quale siamo sistemati. I "Boys" accolgono con entusiasmo un nostro striscione con la scritta "Forza Sestrese... " che però prosegue con un beffardo "... ancora un altro anno seconda". La squadra non c'è, va in svantaggio, ma noi non intendiamo mollare e curiosamente, per il secondo anno consecutivo, un fischio proveniente dal nostro settore rischia di decidere il campionato: un giocatore sestrese raccoglie il pallone con le mani in piena area scambiandolo per quello dell'arbitro che a sua volta, anch’egli incredulo, fischia il rigore a nostro favore. Delirio nel nostro settore... ma l'entusiasmo dura poco perché il capitano nerazzurro Calzia lo calcia sul palo.
Dopo la vittoria casalinga contro il Pontedecimo, alla fine della quale c'è una ritorsione nei confronti di coloro che avevano rotto una gamba al nostro attaccante nella partita d’andata, riagguantiamo la vetta della classifica a pari punti con la Sestrese.
Domenica 8/05/1994, in treno, ci trasferiamo in massa a Loano. La trasferta è allietata, come spesso è accaduto nel corso di questa stagione, dalle magistrali interpretazioni di Elvis, con il suo gettonatissimo "Luglio col bene che ti voglio, noi siamo i Samurai". Sono novanta minuti di gran tifo e altissima tensione. Dopo il gol della vittoria nerazzurra, annullato al novantesimo minuto per un fuorigioco inesistente, un nostro esponente salta in campo e affianca il guardialinee che, terrorizzato, scappa via. Contemporaneamente il nostro capitano, a bordo campo per un infortunio, agita le stampelle contro l’arbitro. Sembra finita ma, al novantatreesimo minuto, Zennaro, con una prodigiosa semirovesciata, realizza il gol dell’ormai insperata vittoria. L'entusiasmo esplode irrefrenabile e prosegue durante il viaggio di ritorno; nei pressi della stazione di Albenga cerchiamo di rendere partecipi della nostra gioia anche gli ingauni con un simpatico dono: il coperchio della tazza del cesso che non è però gradito, soprattutto dai funzionari delle ferrovie. Prima il treno è fermato e poi, ad Imperia, veniamo tutti identificati.
L'ultima di campionato, domenica 15/05/1994, in casa, contro il Ventimiglia, sembra una formalità: basta una vittoria per vincere il campionato o, perlomeno, andare allo spareggio contro la Sestrese, impegnata ad Arma contro l'Argentina che si gioca la possibilità di salvarsi. La Nord è piena: realizziamo una coreografia con un mosaico a quadrati nerazzurri recanti la scritta "Grazie di ..." ed un grande cuore nerazzurro. Incredibilmente, però, il Ventimiglia, allenato dall'imperiese Pisano, fa la partita della vita, si porta in vantaggio per tre a uno, salvo poi darci il contentino facendoci pareggiare nel finale. Il pareggio non basta: il campionato è perso per un punto, in concomitanza anche con la vittoria della Sestrese. La Nord è in ginocchio: passa più di un'ora prima che si svuoti, poiché nessuno ha più la forza di alzarsi.
La delusione è veramente atroce, ma bisogna riprendersi perché è tempo di spareggio contro l'Orceana.
La partita d’andata si disputa domenica 22/05/1994 ad Orzinuovi, in provincia di Brescia, dove ci rechiamo con decine d’auto. C'è qualche problema ad individuare il luogo dove è disputato l'incontro, ma riusciamo ugualmente a raggiungere lo splendido impianto bresciano, che è invaso per i tre quarti da tifosi nerazzurri. Il gol del pareggio, realizzato da Zennaro, è il giusto premio al nostro tifo incessante.
Tre giorni dopo, mercoledì pomeriggio 25/05/1994, nonostante la giornata lavorativa, la Nord non tradisce le attese e si presenta gremita: coriandoli e una fumogenata accolgono i giocatori. Anche in quest’occasione andiamo sotto di un gol, ma un rigore di Zennaro, realizzato nel finale, pareggia i conti. Si va prima ai supplementari e poi ai rigori: quello decisivo è calciato, così come a Sestri un mese prima, sul legno dal capitano. Che mazzata! Non abbiamo fatto in tempo a riprenderci dal trauma successivo al pari contro il Ventimiglia, che siamo di nuovo a pezzi. Quando toccherà anche a noi gioire fino in fondo?

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