sabato 7 luglio 2012

"A noi ci piace così". STAGIONI DAL 1988 AL 1993

STAGIONI DAL 1988 AL 1993
Contemporaneamente è fondata una nuova società, l'”A.S. Imperia 87”: l'esordio in Terza Categoria è disputato alla presenza di un migliaio di spettatori, ma i nostri striscioni non sono presenti: il nostro cuore è in ogni caso legato alla gloriosa (si fa per dire) “U.S. Imperia” e solo la notizia del suo fallimento ci porterà a ad esporre nuovamente lo striscione. L’occasione è data dal derby contro la Sanremese, disputato allo "Sclavi" d’Arma di Taggia, quale spareggio per la vittoria del campionato, e perso clamorosamente al 120° minuto.
Sono, ad ogni modo, anni assai mortificanti, che mettono tristezza solo a pensarci: più che assistere a partite di calcio, sembra di assistere ad incontri tra scapoli ed ammogliati, contro squadre dai nomi assurdi, in campi allucinanti e le cui tifoserie sono rappresentate per lo più da parenti ed amici.
Solo nella stagione 1990/1991, in Prima Categoria, comincia a risvegliarsi un po' d’entusiasmo: si ricomincia a rivedere lo striscione esposto nei distinti (la Nord è ancora inagibile) e sono organizzati pullman al seguito della squadra. La situazione ambientale resta sempre allucinante, ma l'amore per i nostri colori ci fa superare ogni ostacolo: ci tocca vedere partite in mezzo alle serre, sotto un viadotto dell'autostrada, tra gli olivi... C'è anche qualche rivalità, ma si tratta quasi sempre di litigi personali. In occasione della partita interna contro il San Bartolomeo si scatena una zuffa durante l'intervallo con persone che rotolano dai gradini della tribuna; contro l'Andora, poi, nel corso della partita disputata al "Molino nuovo", ci sono gli insulti e le provocazioni reciproche con un giocatore biancazzurro residente ad Imperia: in occasione della gara di ritorno, disputata sul nostro campo, il numero della sua maglia è scritto sulla schiena di un maiale... Che impresa riacchiapparlo mentre scorazza sul campo di gioco e quanto ha scagazzato poi ... ma com’era gustoso qualche giorno dopo!
La vera svolta si ha nella stagione 1992/1993, quando l'Imperia disputa un trionfale campionato di Promozione: un nuovo gruppo di ragazzi, riuniti sotto lo striscione della "Brigata alcolica", si affianca ai malati storici e dà un impulso notevole all'ambiente. Sono stampate nuove sciarpe con la doppia scritta: "Samurai Ultras Imperia" su un lato e sul retro "Gruppo teste de cassu", così come ci chiamano gli altri spettatori del "Ciccione"; le sciarpe sono stampate in due versioni, una nera con scritta azzurra ed una bianca con scritta nerazzurra, sia in raso sia in stoffa... qualcuno si decida a saldar tutto il conto!
E’ realizzato anche un nuovo adesivo con un Samurai e sullo sfondo il “sol levante” nerazzurro ed anche la celebre maglietta con il Papa che arringa un gruppo di sfigati matuziani: "Il vostro peccato più grande è essere di Sanremo !"; sul retro la scritta "Grazie a Dio non siamo di Sanremo".
I ricordi più belli sono legati ad alcune trasferte. E’ a Sanremo, domenica mattina 16/03/1993 contro la Carlin’s Boys, che lanciamo, per la prima volta, uno dei nostri cavalli di battaglia... "Perché? Perché? Perché? Perché Sanremo è merda!", che riprende l'assurdo tormentone coniato da Pippo Baudo "Perchè Sanremo è Sanremo". Alcuni Ultras matuziani, presenti in incognito in tribuna, nell'intervallo, pensano bene di venirci a trovare ed è facile immaginare con quale entusiasmo siano accolti: il loro tentativo di rubarci lo striscione, con la scritta "Noi siamo il capoluogo!", è impedito anche da un fitto lancio di targhe automobilistiche recanti la sigla "IM", portate per l’iniziale coreografia.
Domenica 19/04/1993 a Genova, contro la Rivarolese, inzuppati fradici a causa di un incessante diluvio, tifiamo alla grande, riparati dagli striscioni.
La domenica successiva, il 26/04/1993, il gran finale ad Albenga: a bordo di tre pullman stracolmi e decine d’auto, riempiamo le gradinate di legno del "Riva". Il diluvio universale che si abbatte sulle nostre teste, non ci impedisce la realizzazione di una mega-torciata, né di spingere la squadra alla vittoria in maniera decisiva. Al novantesimo minuto un fischio proveniente dal nostro settore è scambiato per quello dell'arbitro da un geniale giocatore ingauno che prende con le mani il pallone: punizione dal limite dell'area e palla nel sette, per il gol vittoria nerazzurro. E' il delirio, con tuffi nelle profonde pozze d'acqua che si sono formate nei pressi del nostro settore. Il bagno prosegue all'arrivo ad Imperia, dentro la fontana di Piazza Dante, seguito da un corteo urlante lungo i portici di Via Bonfante.
Domenica 2/05/1993, in occasione della passerella finale contro il Cogoleto, tutti i distinti sono coperti da cartoncini, che creano una scacchiera nerazzurra: siamo tornati!

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