I have a dream

Tanto tuonò che piovve: la Prefettura di Imperia ha preso la decisione più comoda per lei più comoda e più penalizzante per i tifosi, per i dirigenti e per gli stessi giocatori, cioè impedire la vendita di tagliandi di ingresso non solo ai tifosi ospiti, ma anche ai non residenti ad Imperia... già che c'era, ha tagliato anche molti sostenitori neroazzurri residenti in Val Prino, nel Golfodianese, nella Valle Impero e nelle località limitrofe.
A questo punto perché non giocare la gara a porte chiuse?
Oppure, perché non collaborare con i tutori dell'ordine, come è sempre richiesto, e non entrare nessuno al "Nino Ciccione"?
Questo derby non ha più nessun senso, è stato svilito nella sua essenza, è stato ridotto ad un Imperia-Busalla qualsiasi (con tutto il rispetto per il club della Valle Scrivia, che ho scelto solo per somiglianza cromatica della loro casacca a quella dell'Unione Sanremo).
Che se lo guardino loro, che entrino solo gli agenti delle varie forze del'ordine che saranno comunque presenti.
Mi frulla per la testa un'idea forse utopistica: poiché è vietato accedere all'interno del "Nino Ciccione", ma non possono impedire a chiunque, di Imperia e località limitrofe nonché di Sanremo, di recarsi nei pressi dell'impianto calcistico cittadino, perché le due tifoserie, sotterrate per un pomeriggio le "asce di guerra" non si ritrovano assieme a manifestare civilmente il loro dissenso contro una decisione che pare a chiunque ingiusta?
Non un corteo, perché ci sarebbe poi bisogno di una autorizzazione, senza la quale poi scatterebbero denunce e quant'altro, non un sit in perché poi parlerebbero di "adunata sediziosa", ma una pacifica passeggiata intorno alla zona dello stadio, sui marciapiedi ovviamente per non intralciare il traffico per non incorrere in altre denunce.
Sarebbe un bel modo di manifestare il proprio sdegno, contro quello che si può ritenere un sopruso e fargli capire che forse hanno preso una decisione completamente sbagliata.
Come detto, è un'utopia, ma hai visto mai...