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mercoledì 6 maggio 2020

La rivoluzione

Tuttomercatoweb.com riporta l’indiscrezione lanciata da Sportitalia circa un’eventuale “riforma shock” dei campionati italiani di calcio.
L’obiettivo è quello di dare maggior sostenibilità economica ai club. Punto chiave della riforma la riduzione del numero complessivo delle formazioni professionistiche, dalle 100 attuali (20 in Serie A, 20 in Serie B e 60 in Serie C) a 60. Se la Serie A rimarrà a 20 squadre, ci sarà una grossa rivoluzione per Serie B e C. La Serie B potrebbe passare ad un format con due gironi da 20 squadre nei quali sarebbero presenti le società dell’attuale Serie B più altrettante della Serie C.
La terza serie, infine, sarebbe composta dalle restanti 40 società dell’attuale Serie C più 20 società di Serie D fra le quali ci saranno le vincitrici dei vari gironi della stagione 2019/2020 più altre ancora da selezionare secondo modalità precise.
Si tratterà di un campionato non professionistico, con le società che non saranno più a scopo di lucro.
La F.I.G.C., in una comunicazione ufficiale, non ha smentito l'indiscrezione è ha dichiarato che "... nel tavolo di confronto istituito dal presidente Gabriele Gravina con tutte le componenti federali lo scorso gennaio, sono stati discussi diversi scenari, ma i lavori si sono interrotti a causa dell’emergenza da Covid-19. Non appena possibile, è volontà della Federazione riprendere a discutere alcune proposte di riforma nel rispetto delle norme statutarie".
Intanto la la F.I.G.C. ha comunicato il rinvio del Consiglio in programma per venerdì 8 maggio, nel corso del quale era atteso anche lo stop definitivo ai campionati dilettantistici.

Voi che ne pensate?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me e' una schifezza.... in pratica si cancella la serie B facendola diventare una sorta serie C-elite, che tra qualche anno prensentera' gli stessi problemi della C attuale con stipendi non pagati etc.... 40 squadre in serie b non e' minimamente sostenibile economicamente e si perde anche interesse come diritti tv e visibilita'.
Per me la cosa migliore sarebbe una B a 20 squadre, una c1 girone unico a 20 e poi 2/3 di c2
Ps sono di Albenga e spero che l'anno prossimo ci sia una D con le big del ponente: savona Albenga Imperia Sanremo (+ sestri vado casale....) sarebbe un girone pazzesco!!!

Ex giocatore ha detto...

Sembra una soluzione interessante. Terrei però la serie B a girone unico per un semplice fatto: facendo così si rischia semplicemente di spostare il "grande salto" tra A e B, rendendo ancor più difficile ad alcune piccole realtà di diventare importanti sul panorama nazionale e internazionale.
Resta comunque necessario un taglio dei pro, che però non sia troppo radicale.

im1923 ha detto...

Sono anch'io dell'idea che bisogna sforbiciare i professionisti per evitare ogni anno gli sfaceli che vediamo ogni estate, ma la farei con la A a 20 squadre (anche se, personalmente, vorrei tornasse a 16, con evidenti vantaggi per il calendario attualmente intasatissimo), la B con 20 squadre e 2 gironi di C da 20 squadre. Metterei poi mano alla Coppa Italia, come detto più volte: tutte le prof e le vincitrici della D nel pallottoliere, gare uniche fino alle semifinali in casa della più scarsa (si stabilisce con un ranking) e la vincitrice va in Champions.
I Dilettanti, infine, devono essere tali. Ma la vera riforma e i veri tagli li devono fare negli organigrammi dirigenziali: via tutti, a partire da Lotito, Preziosi, Cellino e ceffi similari... perchè finchè restano loro, non ci sarà mai una svolta

Ex giocatore ha detto...

Concordo in toto con im1923.
80 squadre veramente pro; 6/8 gironi di Serie D, con più controlli (programmati dalla LND nazionale) alle società dal punto di vista finanziario per evitare le porcate inenarrabili degli ultimi anni; comitati regionali che effettuano gli stessi tipi di controlli dall'Eccellenza in giù (oserei dire un girone di Eccellenza a regione, anche in quelle molto grandi, per stimolare ancor di più il calcio regionale).
Ne gioverebbe tutto il sistema, perché dalla D in su avresti un ottimo livello, sportivamente parlando, e alzeresti anche il livello dell'Eccellenza, che prenderebbe tante società (magari non solidissime) ma con una bella storia alle spalle.
Questo potrebbe dire di tornare anni e anni in Eccellenza? Speriamo di no, ma questo è un discorso secondario e devono pensarci i dirigenti attuali e che verranno dell'Imperia.

Abbi dubbi ha detto...

Francamente non saprei esprimere un giudizio. Detto che secondo me 60 squadre professionistiche sono più che sufficienti, da un lato la B divisa in due gironi con criteri geografici potrebbe dare la possibilità a molte piccole di provarci, almeno una volta nella vita, e di avere l'opportunità di giocare partite pazzesche a seconda della qualità delle retrocesse dalla serie A. In questo modo si darebbe la possibilità ad una piccola che indovini la stagione giusta facendo il salto fino alla B (mettiamo una squadra tipo Casale) di giocare sì un derby classico con l'Alessandria, ma anche magari una partita impensabile fino a ieri contro magari (senza augurarlo a nessuna di entrambe) una delle due genovesi. Poi è chiaro che se raddoppi il nr. si abbassa il livello e questo è il mio unico dubbio.

Anonimo ha detto...

Ti sei scordato ferrero