Seconda parte dell'intervista a Massimo Peluffo, iniziata ieri.
IM1923: Definisci con una parola o una frase i tuoi ex compagni o dirigenti neroazzurri:
M.P.:
PAOLO VIVIANI: Paolone, siamo amici da sempre, dai tempi in cui giocavamo a Pavia, non posso che dire che, oltre a essere un grande portiere, è anche una grande persona, un uomo del quale sono fiero di essere amico , perchè è una persona sicera e onesta.
CRISTIANO GIUNTOLI: Si di lui si potrebbero dire tante cose. Ogni volta che penso a lui penso a qualche frase o qualche scherzo fatto assieme o alle battaglie affrontate. Nello spogliatoio è sempre stato molto presente e positivo
CLAUDIO VAGO: Lui, assieme a Alessio Barone, sono stati la nostra forza, i nostri giovani che non sembravano tali per la qualità e per la classe che hanno messo in tutte le partite: li abbiamo visti crescere, erano dei bambini e, in paio di anni, sono diventati adulti
MASSIMILIANO BONGIORNI: Un grandissimo attaccante, capace sia di fare gol che assist: tutte le volte che lo vedevo sulla fascia sapevo che, in una maniera o nell'altra, col suo sinistro, avrebbe crossato e messo la palla in mezzo. non saprei come definirlo, se non come un grandissimo calciatore
GIAN LUCA BOCCHI: Gianbo? Un aggettivo? Instancabile, una cosa impressionante: in quegli anni non c'era il conta chilometri, ma di sicuro lui era quello che ne faceva di più
GAETANO PERRELLA: Insuperabile. Anche lui era uno che correva tantissimo, per certi versi era insuperabile perchè non lo passavi mai: o ti faceva fallo o altrimenti ti rubava la palla
MICHELE SBRAVATI: Noi l'abbiamo sempre chiamato "Il Divino": qualità sopra la media sia calcistiche che mentali. Per cervello era superiore a tutti noi e anche alla maggior parte dei calciatori con cui ho giocato nel corso della mia carriera. E lo dimostra anche il ruolo che ora ricopre di responsabile del settore giovanile del Genoa
STEFANO MENCHINI: La potenza, la velocità e la tecnica
DANIELE MAZZEI: La super potenza, un centravanti di sfondamento come ce ne sono pochi: mi viene di paragonarlo a Vieri, per la forza che esprimeva
ROBERTO IANNOLO: L'uomo in più. Il grande pupillo del Presidente Cipolla e dei tifosi, quel giocatore che tutti vorrebbero avere, quello che in un attimo di cambia la partita, anche se spesso non partita nell'undici iniziale
FRANCO ROTELLA: Ne ho parlato prima: un grandissimo sotto tutti i punti di vista: non riesco ad aggiungere altro. Per me è stato anche un grande amico, faccio fatica a parlarne perchè non riesco a credere che non sia più tra noi
GIORGIO BENEDETTI: Appena arrivato è stato veramente in gamba a capire che aveva un gruppo valido e solido tra le mani: lui è entrato in questo gruppo portando solo un paio di suoi elementi. Ci ha dato subito il suo gioco e noi l'abbiamo subito messo in pratica: ci ha anche preparato molto bene da un p0unto di vista fisico ed è stato un fattore che ha contribuito a farci vincere il Campionato. Un plauso a lui che ci ha messo del suo, nonostante la sua giovane età
GIUSEPPE CIPOLLA: Io non che parlarne bene, sia perchè ero come se fossi suo figlio: lui stravedeva per me e io per lui. Ha creato tutto lui e senza di lui non ci sarebbe stata quella grande squadra e non saremmo ancora qui a parlarne ora. Un grandissimo Presidente fino a quando non è successo quello che sappiamo: ci ha sempre messo nella condizione migliore per poter rendere al massimo
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