giovedì 21 settembre 2023

Questione di appeal

Leggevo il quadro delle partite di ieri pomeriggio del girone A della serie D e facevo una riflessione in merito al motivo per cui ritengo questo campionato di Eccellenza (senza offesa per nessuno) veramente con un appeal bassissimo.

 Il succo del calcio è, da sempre, la sfida sportiva fra due città e due tifoserie. 

Noi, quest'anno, in un girone da 16 squadre abbiamo ben 7 squadre (quasi un record) che appartengono al comprensorio genovese. Questo significa quasi la metà delle trasferte contro squadre poco più che rionali. 

Facevo il confronto con i due gironi dell'Eccellenza piemontese dove su complessive 32 squadre solo 3 possono essere considerate di Torino o dell'immediato hinterland. 

Secondo me questo abbassa notevolmente l'interesse della tifoseria che, a mio modo di vedere, sarebbe molto più attratta da un girone simil Promozione nel quale, per ipotesi, fossero presenti tutti i maggiori centri da Ventimiglia a Varazze senza nemmeno raggiungere Genova.

 Da questo concetto nasce, secondo me, al di là della differenza di qualità fra questa Eccellenza e la serie D, la voglia della piazza di tornare a misurarsi con avversarie calcisticamente più blasonate e riconducibili a piazze che più volte in passato hanno dato vita a sfide che coinvolgevano centinaia di tifosi e, più indietro nel tempo, anche migliaia.

 Con tutto il rispetto per GPPRC, Voltrese Vultur,  Athletic Club Albaro, Angelo Baiardo & C. mi pare che Asti, Derthona, Varese, Alba, Pinerolo, Vogherese e Bra più le sfide più sentite con Albenga e Sanremese rappresentino il palcoscenico minimo a cui una piazza come Imperia, molto più innamorata dei colori neroazzurri di quanto dicano le presenze allo stadio, anzi no, al campo sportivo, dovrebbe ambire. 

Con questi signori in plancia, purtroppo, sappiamo essere una mission impossible.

Vecchia Nord

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sacrosanta verità...purtroppo...

Ex Fedelissimi Portorini ha detto...

Concordo in toto. Anche solo per la tifoseria nerazzurra, che volontà di muoversi può dare recarsi a Genova in un campetto in mezzo ai palazzi, dove magari hai anche già giocato perché condiviso fra più società, dove i tifosi sono costituiti da un manipolo di pensionati e dove arrivando al campo nemmeno ti accorgi che ci stai arrivando confronto ad andare a confrontarti con tifoserie, amiche o nemiche che siano (esempio Derthona e Asti), dove lo stadio è uno stadio e arrivando respiri comunque "l'aria della partita". Ma a questi cosa cazzo gliene frega. L'importante è mettersi in tasca qualcosa col settore giovanile e non smenarci salendo in serie D. Rassegnamoci. Non saliremo mai e se mai succederà con ancora questi personaggi sarà perché dietro a loro qualcuno foraggia "a loro insaputa"....

Anonimo ha detto...

A chi chiede ai cosiddetti Perino's risposte al proprio operato, li rassicuro dicendo di mettersi l'anima in pace perché Non risponderanno mai, a meno di ordini dall'alto.
La conferenza stampa è stata emblematica della loro inadeguatezza: il primo che, imbarazzato, o spazzava l'area passando la palla agli altri due o si rifugiava goffamente in corner dicendo che bisognava solo parlare di Buttu (così il mister, che pareva un docente universitario al fianco di bambini dell'asilo nido) ; il secondo che, dopo che il primo ha girato a lui le domande a lui poste, altrettanto imbarazzato, ha fatto una supercazzola e ha accampato scuse puerili ; l'altro ancora che, dopo che il primo gli aveva passato la patata bollente "Marinelli", perché lui era in ferie, quasi terrorizzato di dovere dire qualcosa ha fatto melina.
Io, purtroppo, ho vissuto e amato il calcio in cui i presidenti erano Anconetani o Rozzi, i quali erano animati da un sacro fuoco, erano tutto il giorno al seguito della squadra della si occupavano di tutto, facevano la formazione e riti propiziatori.
Vedere questo pressapochismo, questi continui silenzi, questo oserei dire menefreghismo mi fa incazzare e non riesco a tollerarlo più.
Abbiamo avuto dirigenti delinquenti, li abbiamo contestati (in effetti nessuno è stato immune da critiche e contestazioni) ma questi che oltre 10 anni sono li, impuniti, non li tollero proprio...
Le serie D? Ma figuratevi... Però questo campionato dovranno superare loro stessi per non vincere il campionato più scarso degli ultimi anni... Sono davvero curioso
Scusate lo sfogo...

GuidoMB ha detto...

Ma quando mai si è vista una presentazione, per di più per il centenario, senza la presenza dei tifosi? La cosa più credibile che ho sentito è stato il rumore dello sciacquone che, per un attimo (anzi per due..), ci ha evitato di sentire questo ennesimo ridicolo arrampicamento sugli specchi dei Trettre

Anonimo ha detto...

Per me la cosa più triste alla fine è che una persona come il sindaco Scajola guardando la sua presenza ad Andora domenica con a fianco il presidente Gramondo, il consigliere/ dirigente Ciccione e dietro il terzo Perino's sembra a mio giudizio dare l'imprimatur e la sua "benedizione" a questa dirigenza per me incapace ed imbarazzante.
Francamente speravo che con la sua esperienza, le sue conoscenze riuscisse a portare alla presidenza dell'Imperia una persona forte economicamente e capace di fare ritornare l'Imperia sul palcoscenico che le compete e cioè la serie D.
Ma vedendoli domenica tutti insieme appassionatamente ho perso questa speranza.
Mi sa che ci aspetta un altro decennio di Perino's con ennesime arrabbiature, confusioni e ridicolaggini varie cui siamo ainoi quasi tristemente abituati.
Requiem in pace vecchia Imperia Calcio