giovedì 5 gennaio 2023

Oltre la coppa

Alzare una coppa al cielo è sempre una bella sensazione, specialmente per una società come la nostra, non certo abituata a festeggiare è sempre: questo voglio scriverlo e ribadirlo a coloro che, in taluni commenti, snobbano la vittoria di ieri pomeriggio al "Ferruccio Chittolina" di Vado.

Ovviamente è più bello vincere un Campionato, ma la terza Coppa Italia (anzi Liguria) della nostra storia è davvero colma di significati.

Da un punto di vista strettamente sportivo si apre un piccolo spiraglio per il ritorno in serie D anche se sappiamo benissimo che sarà durissimo sperare di vincere la fase nazionale della manifestazione: perso, salvo attualmente insperati suicidi dell'Albenga, la promozione diretta è un'utopia e l'obbiettivo stagionale primario e più facilmente raggiungibile è il secondo posto in classifica che permetterebbe di disputare i play off.

Ma quello che ci tengo a evidenziare sono altri aspetti, forse marginali, ma secondo me assai più significativi.

Giuseppe Giglio è il terzo capitano neroazurro, il primo imperiese, ad alzare al cielo la Coppa: prima di lui lo hanno fatto due leggende del calcio imperiese, il suo allenatore Gian Luca Bocchi e Roberto Iannolo. 

Gian Luca Bocchi, uno dei calciatori con più presenze nella nostra storia e il primo a vincere la Coppa sia da calciatore che da allenatore, e Roberto Iannolo, il nostro miglior realizzatore di sempre: entrambi, meno di una settimana fa, erano stati colpiti da un gravissimo lutto, la morte dei loro genitori. Voglio pensare che una loro spinta dall'alto ci sia stata e, in ogni casa, la vittoria è dedicata anche a loro due (e anche a un amico che quest'oggi ha avuto un simile terribile lutto).

Giuseppe Giglio (che pare rivitalizzato dall'avvento di Giambo) è destinato a stracciare ogni record di presenze con la nostra casacca ed è giusto che sia stato lui ad alzare il trofeo nella prima partita ufficiale dell'anno nel quale festeggeremo il nostro centenario.

Questa Coppa, però, non è certo un punto di arrivo ma uno di partenza e non ci fa certo dimenticare che il girone d'andata del Campionato, che terminerà domenica prossima a Finale, è stato ben al di sotto delle nostre aspettative visto che siamo sesti in classifica con la bellezza (anzi bruttezza) quattordici punti di distacco dalla capolista... ma a soli tre punti dal secondo posto ed è questo l'obbiettivo da raggiungere a ogni costo, per giocarsi tutto negli spareggi, spesso per noi nefasti.

La squadra, da quando è stato esonerato Alessandro Lupo (cui bisogna riconoscere il merito di aver contributo al raggiungimento della finale, con due vittorie e un pareggio nella fase preliminare e in una semifinale), pare aver cambiato registro tranne che nelle trasferte contro il Forza e Coraggio e la F.S. Sestrese.

Da domenica, però, si deve fare sul serio in Campionato senza se e senza ma... 

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Riconosco anch'io l'impegno di Lupo ed i meriti che ha per aver portato ad Imperia questo trofeo.

Anonimo ha detto...

Per sperare di arrivare alla finale di Coppa e secondi in campionato manca qualcosa. Purtroppo la cessione di Melandri e Cernaz è pesante, almeno uno bisognava cercare di tenerlo. La panchina è corta. A meno che Saviozzi non sia quello visto fin'ora e Polisena non sia rotto.

Anonimo ha detto...

L'importante è vincere la coppa per salire

Abbi dubbi ha detto...

Da che mondo è mondo vincere una Coppa ti dà un qualche vantaggio immediato che solo questo assurdo regolamento non ti dà. A parte la CL che se la vinci hai un tornaconto economico e di immagine enorme, se vinci L'EL vai in CL la stagione successiva, se vinci la Conference mi pare che vai EL la stagione successiva così come se vinci la Coppa Italia dei Pro vai in EL e ti giochi la Supercoppa. Questa Coppa non ti dà diritto a nulla perché dover giocare altre 7 partite in giro per l'Italia per una squadra di Eccellenza vuol dire solo un incremento di costi col risultato che se poi perdi la finale rischi di restare con un pugno di mosche in mano. Ma stabilire che le 20 promosse si sfidano in 6 gironi da tre e uno scontro diretto andata e ritorno per altre due e chi vince sale in D è troppo complicato? Basta far scendere altre 7 dalla D e il gioco è fatto. Un conto è fare un girone con piemontese e lombarda e un conto da lì in poi dover magari andare in Veneto o nel Lazio o in Campania o in Sicilia....

Anonimo ha detto...

Sono tornato allo stadio da pochi mesi dopo uno stop di 20 anni. Ho visto entrambe le ultime gestioni tecniche. E voglio fare i complimenti a Mister Bocchi per essere stato capace di rigenerare un gruppo in crisi in poco tempo. È evidente che i rinforzi sul mercato di dicembre (Cassata e Virga su tutti), hanno agevolato. Ma alcune mosse tecniche decisive sono opera del nuovo Mister: il portiere Cella ha dato nuovo equilibrio alla difesa (niente più uscite scellerate). La riscoperta di Ravoncoli come esterno basso. Il conseguente avanzamento di Campelli nel suo ruolo naturale di esterno alto (l'ho visto impiegato come terzino contro la lavagnese in campionato, scelta incomprensibile). L'innalzamento dell'intensità dell'allenamento e del riscaldamento pre-partita. Mosse semplici ma chiare e definite. Perciò, a mio parere, un grande BRAVO a Gianluca Bocchi che sa il fatto suo, ivi compresi i cambi in corso d'opera che sono sempre corretti. Bravo e avanti così.

Anonimo ha detto...

A mio parere la vera assurdità é organizzare una fase nazionale della coppa Italia per squadre di Eccellenza... di Eccellenza! Ma ci rendiamo conto? E allora facciamola anche per Promozione, Prima, Seconda e perché no? Terza categoria.