Secondo quanto trapelato l’ex Ministro dopo aver incontrato il presidente dell’Imperia Gramondo, furioso per la decisione di non iscrivere la storica società di piazza d’Armi al principale campionato dilettantisco italiano, avrebbe convocato a palazzo civico Silvio Canetti, delegato provinciale della Figc-Lega Nazionale Dilettanti di Imperia.
Nel corso dell’incontro Canetti avrebbe a sua volta contattato telefonicamente il presidente del Comitato Regionale della Lega Nazionale Dilettanti, Giulio Ivaldi. Quest’ultimo, edotto della situazione Imperia Calcio, nella serata di martedì avrebbe avuto un colloquio telefonico con il presidente nazionale della Lnd Giancarlo Abete con oggetto proprio le problematiche della società neroazzurra.
L’Imperia, infatti, a dispetto di risultati sportivi non di primissimo piano (l’apice negli anni ’70 con la partecipazione alla serie C unica) rappresenta un patrimonio importante del calcio italiano. Fondata nel 1923, ha alle spalle una tifoseria tra le più importanti a livello di tradizione calcistica.
Resta da capire se l’interessamento del primo cittadino, profondamente seccato per averci messo la faccia in più di una occasione, incontrando in prima persona gli imprenditori interessati all’acquisizione dell’Imperia (da Giuseppe Ruggieri a Franco Commini), riuscirà a smuovere le acque prima del gong delle ore 17,00.
Quel che è certo è che la storia recente dell’Imperia è rebus sempre più difficile da risolvere senza una società stabile capace di investimenti e di mettere a tacere le polemiche.
Fonte Mattia Mangraviti de La Stampa
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