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venerdì 11 luglio 2025

Faraongate

Il sindaco di Imperia Claudio Scajola ha convocato in Comune i vertici locali della Figc per discutere delle problematiche relative all’iscrizione della Ssd Imperia Calcio al prossimo campionato di serie D. Se la società neroazzurra non formalizzerà l’iscrizione potrà, nella migliore delle ipotesi, attraverso un percorso comunque piuttosto complesso, ripartire dalla Promozione. In caso contrario l’attuale Ssd Imperia sparirà dal panorama calcistico nazionale e si dovrà ripartire da zero, come già accaduto in passato e come auspicato anche da una parte della tifoseria.

 Secondo quanto trapelato l’ex Ministro dopo aver incontrato il presidente dell’Imperia Gramondo, furioso per la decisione di non iscrivere la storica società di piazza d’Armi al principale campionato dilettantisco italiano, avrebbe convocato a palazzo civico Silvio Canetti, delegato provinciale della Figc-Lega Nazionale Dilettanti di Imperia.

 Nel corso dell’incontro Canetti avrebbe a sua volta contattato telefonicamente il presidente del Comitato Regionale della Lega Nazionale Dilettanti, Giulio Ivaldi. Quest’ultimo, edotto della situazione Imperia Calcio, nella serata di martedì avrebbe avuto un colloquio telefonico con il presidente nazionale della Lnd Giancarlo Abete con oggetto proprio le problematiche della società neroazzurra. 

L’Imperia, infatti, a dispetto di risultati sportivi non di primissimo piano (l’apice negli anni ’70 con la partecipazione alla serie C unica) rappresenta un patrimonio importante del calcio italiano. Fondata nel 1923, ha alle spalle una tifoseria tra le più importanti a livello di tradizione calcistica.

 Resta da capire se l’interessamento del primo cittadino, profondamente seccato per averci messo la faccia in più di una occasione, incontrando in prima persona gli imprenditori interessati all’acquisizione dell’Imperia (da Giuseppe Ruggieri a Franco Commini), riuscirà a smuovere le acque prima del gong delle ore 17,00. 

Quel che è certo è che la storia recente dell’Imperia è rebus sempre più difficile da risolvere senza una società stabile capace di investimenti e di mettere a tacere le polemiche.

Fonte Mattia Mangraviti de La Stampa


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