mercoledì 25 novembre 2020

Noi non possiamo entrare

Come sicuramente ricorderete, qualche giorno fa l'Ufficio Sport e Lavori Pubblici del Comune di Imperia, nell'ambito del bando governativo "Fondo Sport e Periferie", ha presentato un progetto, per un totale di circa 600 mila euro, per la sistemazione del terreno di gioco del campo anti-stadio, con la realizzazione del manto in erba artificiale e dell'impianto luci, e il completo rifacimento dell'illuminazione dello stadio.

Ottima notizia, speriamo che il progetto venga approvato.

Volevo, con l'occasione, porre in evidenza una criticità del "Nino Ciccione" che, in questi anni, le varie dirigenze neroazzurre non hanno mai affrontato.

Lo storico impianto cittadino, di fatto, non è fruibile alle persone disabili e, qualora questo progetto di cui sopra (ma anche indipendentemente da quello) venisse approvato, non sarebbe una brutta cosa creare i presupposti affinché anche loro possano accedere, senza assurde peripezie.

La Legge 104/92, all’articolo 23, stabilisce che devono essere rimossi gli ostacoli all’esercizio di attività sportive affinché anche le persone disabili possano praticare sport senza limitazioni. Di conseguenza, regioni, comuni e il C.O.N.I. hanno la responsabilità di rendere accessibili e fruibili a tutti le strutture di loro competenza, eliminando le barriere architettoniche negli impianti sportivi.

I requisiti a cui attenersi sono diversi e dipendono da dimensioni e caratteristiche della struttura.

I grandi impianti come gli stadi e i palazzetti devono rispettare il requisito dell’accessibilità, perciò le persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale devono poter raggiungere l’edificio e le sue singole unità, potervi entrare facilmente, usare spazi e attrezzature in modo sicuro e autonomo.

In queste strutture, che possono ospitare anche decine di migliaia di persone, devono essere presenti spazi esterni accessibili ai disabili o almeno un percorso che li conduca facilmente dalla strada all’edificio, deve essere presente un bagno accessibile e, in prossimità delle vie di uscita o dei luoghi sicuri statici, devono esserci spazi liberi riservati alle persone su sedia a rotelle.

Le aree dell’impianto sportivo destinate agli spettatori devono rispettare le norme sulla sicurezza ed essere strutturate in modo che tutti possano muoversi liberamente e possano vedere lo spettacolo senza ostacoli. Dove possibile, ogni settore dell’impianto deve essere accessibile anche a chi ha una disabilità.

Al "Nino Ciccione" non è purtroppo così: basta vedere queste immagini. Questo è l'ingresso della Tribuna, una scalinata inaccessibile


Non è da meno l'ingresso della Gradinata Nord, il cui accesso è pericoloso per tutti in caso di giornate umide o piovose


Curiosamente, più facilmente accessibile è il settore Distinti che, come noto, è chiuso al pubblico per un nulla osta (o qualcosa di simile) non concesso dalla Rete Ferroviaria Italiana (siamo sempre in attesa di questo chiarimento)




Qualcuno obbietterà che si possa accedere allo stadio attraverso l'ingresso degli spogliatoi, per poi passare al campetto e dalla porticina che permette di accedere alla Tribuna: un piccolo percorso di guerra... ma, poi, di poter vedere la partita dalla Tribuna stessa non se ne parla proprio...

Qualcuno ha voglia di farci un pensierino e permettere, anche ai disabili, di poter assistere (quando finalmente questo divieto cesserà di esserci) alle partite dei neroazzurri?

Tra l'altro, a questa problematica immaginiamo possano essere particolarmente sensibili il mister neroazzurro Alessandro Lupo e il suo vice Matteo Fiani che, come noto, sono collaboratori dell’I.S.A.H. di Imperia, il Centro di riabilitazione polivalente e Casa di Riposo San Giuseppe. 

Che ne pensate?

1 commento:

Nik ha detto...

Sacrosanta ragione...