Negli ultimi 30 anni, non sono molti i romani ad aver giocato a Imperia, ma i loro nomi sono rimasti nel cuore e nei ricordi dei sostenitori imperiesi.
Il primo della lista è il centrocampista è Fabio Desideri, centrocampista romano giunto a Imperia nella stagione 1997-1998 (Serie D) nella quale collezionò 24 presenze realizzando un'indimenticabile doppietta il 21 dicembre 1997, nel corso di un Imperia-Cuneo, diventata per tutti la domenica "dei panettoni a Campana".
Siamo alla vigilia di Natale, in occasione di una delicatissima partita contro il Cuneo, la Società neroazzurra decide di fare un gradito omaggio ai tifosi presenti al “Ciccione”: un piccolo panettone per uno... I neroazzurri, reduci da una serie di sconfitte, pungolati dalla contestazione della Nord, tirano fuori una prestazione super, con protagonista “Spartaco” Desideri, autore, nella prima frazione di gioco, di una fantastica doppietta. Ma il vero protagonista della domenica è un giovanotto di belle speranze, Emiliano Campana che, probabilmente per la prima volta in carriera, si trovava a dover difendere i pali della propria porta, con alle spalle un gruppo Ultras. Dopo aver beccato il terzo gol, il giovanotto, in piena frustrazione, si volta verso la Nord e mostra l'indice: da quel momento è un crescendo rossiniano, una sfida tra la Nord e il ragazzotto che, oltre ai gestacci ed agli insulti, al quarto gol beccato, pensa bene di mostrarci il suo vero volto... quello posteriore... manco fosse quello di Belen. Quest'ultima provocazione scatena una fitta “panettonaiola”... tutti i panettoni vengono lanciati contro il portiere, che così festeggia anticipatamente il Natale... in pochi minuti l'area di rigore é un misto d'uvetta e candidi... non manca, poi, il gran finale: Campana crolla all'improvviso a terra, come se fosse stato colpito da un fulmine, uscendo dal campo in barella, per poi farsi ricoverare in Ospedale, nella speranza di ottenere una vittoria a tavolino della propria squadra. All'arrivo al Pronto Soccorso, il moribondo portiere trova ad accoglierlo un paio dei nostri... e siccome non hanno dei camici bianchi, il giovanotto ed i dirigenti del Cuneo, pensano bene di tornarsene al paesello, per evitare davvero un ricovero.
Dopo di lui, due stagioni dopo, l'attaccante Gianluca Carrettucci, per tutti "Daje Carrè".
Stagione 1999-2000, l'U.S. Imperia 1923 torna a giocare in serie C2 dopo la bellezza di 14 anni: è la squadra del Presidente Pino Cipolla, di mister Giorgio Benedetti e di tanti giocatori indimenticabili, che non sto qui ora a ricordare.
Della squadra che ha appena vinto il Campionato di serie D sono stati riconfermati tutti i pilastri, tranne, inspiegabilmente, Daniele Mazzei, al quale è stato preferito Matteo Giribone... avrà forse influito nella scelta qualche pozione magica del “Mago di Cairo”, tanto caro all'attaccante valbormidese?
E' necessario, quindi, trovare una punta, l'attaccante in grado, con le sue reti, di poterci far raggiungere una salvezza tranquilla, nella prima stagione tra i professionisti; l'obbiettivo logico per una neo promossa.
La scelta ricade su Gianluca Carrettucci, 32 anni, romano de Roma, un perticone, alto 193 centimetri.
E' l'ultimo acquisto di Pino Cipolla, prima della partenza per il ritiro di Nava. E come tutti i protagonisti più attesi, si fa aspettare. Siamo nella sede della presentazione della nuova squadra nerazzurra, con Pino Cipolla gran cerimoniere, anche se nell'aria che già il sentore dei guai che sarebbero arrivati qualche mese più tardi. Ma oggi è giorno di festa: i giocatori vengono presentati uno ad uno dal Presidente, tra l'entusiasmo generale. Manca ancora, però, la ciliegina sulla torta, “er bomberrr”, in arrivo da Genova, se non sbaglio. Sono andati a prenderlo il segretario Antonello Sbarra e l'addetto stampa Diego David (che mi auguro voglia qui, poi, dare un suo contributo): all'arrivo ad Imperia l'apoteosi, con scene di delirio mai più viste ad una presentazione. Gianluca non si sottrae all'entusiasmo della folla e lo alimenta con alcune frasi in romanesco che conquistano subito tutti.
Dopo il ritiro, la squadra inizia il Campionato ed all'esordio contro il Montichiari Carrettucci fallisce il rigore del pareggio nerazzurro, proprio sotto la Nord: a rimediare ci penserà qualche minuto dopo Spinelli. E' lento, fuori condizione forse, ma ha due piedi vellutati coi quali fa quello che vuole. Dopo la sconfitta di Busto contro la Pro Patria, arriva il 19/09/1999, il D Day (il giorno dl Derby). Vinciamo, come noto, 2-1 e sotto il diluvio universale Carrettucci colpisce, due pali nello spazio di 5 minuti (uno addirittura doppio), che gli avrebbero assicurato l'immortalità. Dopo questo trionfo, l'U.S. Imperia entra in tunnel dal quale non è ancora uscita oggi, forse. 4 sconfitte consecutive, la crisi societaria, i guai senza fine. Carrettucci viene anche lui coinvolto nel casino generale, vien considerato uno dei colpevoli dei pochi risultati, si infortuna e perde il posto in squadra. L'esonero di Benedetti fa arrivare ad Imperia un vecchio saggio delle panchine italiane, Caletto Soldo, che di calcio ne capisce e vede in lui l'uomo in grado di poter dare quel qualcosa in più alla squadra, per raggiungere una salvezza miracolosa. Lui ripaga la fiducia, giocando da par suo, anche se quasi da fermo e segna uno strepitoso gol su punizione da 30 metri contro il Saronno, festeggiato con un entusiasmo quasi eccessivo. Ma la sfiga è ancora in agguato: Carrettucci si infortuna gravemente e finisce la stagione in nerazzurro, non prima di aver ceduto il testimone ad un suo indimenticabile compaesano, Massimiliano Palombo, con il quale fa coppia fissa, anche in occasione di alcune riunioni con i Samurai Ultras Imperia.
E' così il turno, come detto, di Massimiliano Palombo, arrivato a Imperia nell'aprile del 2000.
Orfani del Presidente Cipolla, Milo Durante e il fido Franco Costa, nel tentativo di raddrizzare una barca che sta inesorabilmente affondando, ingaggiano, a due giornate dal termine del torneo 1999/2000 (Serie C2), questo attaccante romano, a tutti noi sconosciuto.
Viene, anzi sarebbe meglio dire, fugge da Giuliano, dove, a causa di una feroce contestazione dei tifosi, i giocatori della squadra campana rischiano il linciaggio.
Esordisce il 7 maggio 2000, in occasione della penultima di Campionato, Imperia-Castelnuovo, sul parziale di 0-1 per i toscani, in vantaggio grazie all'ennesima papera (voluta?) del portiere Adami.
Al 58' minuto, l'allenatore Carletto Soldo fa alzare dalla panchina il pennellone romano che, dopo qualche minuto, al 76', realizza uno strepitoso gol proprio sotto la Nord, uno dei più belli mai visti negli ultimi decenni.
A questo ne seguiranno altri 2, uno a Vercelli, in occasione della pastetta del "Piola", e uno nell'andata dei play out contro il Novara, mentre nella partita di ritorno colpisce un clamoroso palo di testa: queste prodezze, però, non serviranno per salvare i nerazzurri dall'immediato ritorno in serie D. Tre gol che, invece, serviranno per ricordarlo e rimpiangerlo per sempre.
L'ultimo romano della serie è sempre un attaccante, Fabio Piroli, giunto a Imperia nella stagione 2011-2012 (Eccellenza): per lui solo 8 presenze e 2 gol realizzati, uno dei quali storico, datato 20 novembre 2011, quello dell'ultima vittoria neroazzurra a Sestri Levante.
Come detto, la sua permanenza in neroazzurro è stata assai breve, condizionata da un infortunio: sarà ceduto a dicembre al Costiglione.
10 commenti:
Post interessantissimo...a quando quello sugli abbruzzesi? Quello sui bolognesi?
Daje Carre' ❤️❤️💪💪
Minchia Palombo....
Un gran acquisto a 2 giornate più play out.
Illuminaci tu Gianni...
Se secondo te ha senso un post del genere...abbiamo avuto giocatori e dirigenti da ogni angolo d Italia, quindi? Comunque nessuna polemica col gestore del blog, che fa fin troppo. I problemi sono altri...
Caro Gianni, pensa che questo è il genere di post che preferisco e, da lettore del blog, vorrei sempre leggere: la nostra storia, i personaggi che l'hanno fatta, le chicche che magari non si conoscono.
Nel caso specifico, l'ingaggio di un calciatore capitolino, non certo una consuetudine, mi ha dato l'imput per raccontare a chi non li ha conosciuti o ricordare a chi li ha visti e ne serba ricordo, alcuni calciatori e episodi indelebili, almeno per il sottoscritto.
Mi diverte scriverli ma vedo che non hanno il riscontro che credo meritino...
E poi, in questo momento, di cosa potrei scrivere, visto che tutto tace e nulla accade?
Al di là di quello che scrivono i moralizzatori del blog, evidentemente, quello che più interessa sono le polemiche, le rostellate o le zuffe... Del resto le mosche sono attirate dalla merda, no?
Im 1923 a me piace leggere queste "storie" Almeno mi fanno ricordare momenti che ho vissuto e altri no ma sempre piacevoli da sapere... Anche perché se aspettiamo notizie dalla società il blog sarebbe fermo ad aprile...
tanto poco interessante che lo hai letto tutto. Cmq un pezzo di storia dell'imperia. Se non ti interessa leggi un blog di cucina o magari leggi un libro. Sempre a denigrare tutto e tutti. Questo blog sarebbe interessante, purtroppo e' alimentato da troppi commenti stupidi e sguaiati oltre che offensivi, che da una parte possono demoralizzare i calciatori e dall'altra dare alibi alla societa' per le sciagurate scelte messe in atto. Anche se una dirigenza seria non dovrebbe dare peso ai leoni da tastiera che impestano i social.
Anonimo delle 00:28, non ho letto una riga del post, mi e bastato il titolo. Non sono un leone da tastiera, scrivo pochissimo, ma ho fatto tante trasferte al seguito dell Imperia. Mi firmo, ho stima del gestore del blog, sono libero di esprimere la mia opinione, senza voler offendere nessuno. Saluti
Commentare senza aver letto e' una pessima abitudine anche perche' spesso I titoli sui social sono fatti apposta per alimentare inutili polemiche. Cmq non ho detto che hai offeso, ma la gratuita' del tuo commento mi ha dato lo spunto per una considerazione piu' generale. Ovviamente ognuno rimane libero di esprimere la propria opinione, ma sarai d'accordo con me che molti farebbero piu' bella figura a stare zitti.
Posta un commento