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giovedì 18 aprile 2024

Operazione Tapullo. Fase 1

 Per taluni siamo ossessionati dalla questione "Nino Ciccione", per altri ci attacchiamo a questo non sapendo come contestare i "Perino's" in una stagione terminata con il ritorno in serie D.

Nulla di tutto ciò: semplicemente, dopo un'intera stagione giocata fuori casa e, con un campionato di serie D che inizierà tra poco più di quattro mesi, senza il nostro stadio a norma, c'è il rischio di dover emigrare chissà dove, visto che, nel ponente ligure, gli unici omologati per questa categoria sono quelli di Sanremo, Albenga e Vado Ligure. Per ovvie ragioni i primi due non bisogna proprio considerarli, resterebbe il "Ferruccio Chittolina", ovviamente Vado permettendo.

Ma queste paiono essere delle masturbazioni mentali e, allora, rifacciamoci alle parole del presidente Fabrizio Gramondo che, sicuramente, ne sa più di noi. Ricordiamo cos'ha dichiarato pochi giorni fa: "Escludo che l’anno prossimo non torneremo al "Ciccione": mi è stato assicurato dall'amministrazione che i lavori termineranno a breve e il campo verrà consegnato e, di conseguenza si procederà a ripristinare il terreno di gioco e la questione del manto erboso è un po’ sopravvalutata: da maggio ad agosto ci saranno quattro mesi per risistemarlo. Ci saranno dei giardinieri, delle ditte specializzate che abbiamo già interpellato e che ci hanno assicurato che, avendo questo margine di tempo, rimetteranno in condizioni ideali il terreno di gioco per l'inizio della prossima stagione".

Il costo del rifacimento dello stadio cittadino, a sentire le dichiarazioni dell'amministrazione comunale, dovrebbe essere quasi tutta a carico della SSD Imperia Calcio che, come noto, non naviga nell'oro.

Realizzare un campo di calcio in erba naturale necessita di una serie di operazioni preliminari, come la preparazione del terreno. Questo, infatti, deve essere ripulito da erbacce e poi dissodato per ottenere uno strato uniforme su cui piantumare l'erba, proseguendo per l’impianto di drenaggio e irrigazione, le recinzioni perimetrali, l’impianto di illuminazione, la semina o posa del manto erboso naturale in rotoli, la tracciatura delle linee del campo ed eventuali opere accessorie.

Nei siti specializzati, per la realizzazione di un campo da calcio a undici regolamentare in erba naturale, costa circa 150.000/200.000 euro, una cifra che è impensabile possa essere stanziata.

E, allora, il lavoro dovrà essere fatto, necessariamente, a basso costo: e cosa si fa in questi casi? Un "tapullo".

La fase uno di quella che definiremo "Operazione tapullo", di fatto, è iniziata il fine settimana scorso con una splendida opera di "disboscamento", con il trincia erba, delle erbacce che hanno impestato il terreno di gioco, ormai in balia degli eventi dalla fine dello scorso campionato, quindi, un anno fa.

Vista da lontano la situazione pare effettivamente migliorata, ma se guardiamo da vicino i dubbi aumentano.


Ricordiamo, inoltre, che nelle prossime settimane dovranno essere spostate nuovamente le antenne della telefonia che, all'inizio dei lavori della "Cittadella dello sport", erano state spostate nei pressi dell'ingresso del cimitero.

Questo vuol dire che il terreno di gioco sarà nuovamente martoriato dalla gru che ha fatto, in occasione della posa delle torri faro, dei grossi danni.



Riusciranno i nostri eroi e le ditte specializzate interpellate a permettere ai nostri di tornare a giocare nel nostro stadio per l'inizio della prossima stagione e avere un campo sano? 

p.s. per semplice informazione ricordiamo che, a oggi, i lavori sono in ritardo di 145 giorni dalla prima scadenza (25 novembre 2023) e 18 dalla seconda scadenza (30 marzo 2024).

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Alassio e Pietra Ligure sono omologati e anche più vicini

Bastardo nerazzurro ha detto...

Allora siamo più tranquilli... Ma vaaafff

Anonimo ha detto...

E’ più bello il prato del parco urbano 😱😱😱

Anonimo ha detto...

Pure permalosi ...rilassatevi

Anonimo ha detto...

Peccato per le zecche.......