lunedì 12 febbraio 2024

Bubbone "Ciccione". La risposta di Gianfranco Gaggero

 Gianfranco Gaggero ha risposto alla question time presentata da Alessandro Savioli in relazione al ritardo dei lavori della "Cittadella dello sport Nino Ciccione"

“I lavori del Campo Nino Ciccione sono stati finanziati con i fondi del PNRR per lo sport e l’inclusione sociale. Il contratto di appalto è stato firmato il 22 giugno 2023. L’oggetto dell’appalto è la realizzazione di una cittadella dello sport a fianco dello stadio Ciccione. I tempi dei lavori, 180 giorni decorrenti dalla consegna. I lavori sono stati consegnati il 29 maggio. Sarebbero dovuti terminare a fine novembre.

Il 23 ottobre è stata presentata una variante con un incremento di spesa pari a 19 mila euro e i tempi prorogati di 127 giorni. Si è così determinata la nuova fine lavori per il 31 marzo 2024. Si prevede la conclusione entro il termine prefissato.

Le motivazioni della variante sono innumerevoli. In particolare l’esigenza di modificare l’altezza e la portata delle torri faro per alloggiarvi gli impianti di telefonia mobile che si ipotizzava di non mantenere su quelle torri. Si pensava infatti di spostarli su una nuova torre, ma successivamente, per non alterare ulteriroemnte lo stato dei luoghi, si è raggiunto un accordo per mantenere gli apparati sulle nuovi torri faro. La modifica ha comportato una dilatazione dei tempi di esecuzione. Il maggior costo di tali interventi sarà coperto dall’aumento del canone di locazione.

Per quanto concerne il ripristino del manto erboso sono in corso interlocuzioni con la società sportiva Imperia Calcio per addivenire ad un accordo sulla suddivisione delle spese. Il manto verrà rifatto.

Infine le tribune. I lavori non le riguardano. Una volta riaperto lo stadio, saranno utilizzate le gradinate nord e sud, oltre alla tribuna. I distinti, invece, non potranno essere utilizzati, ma si studia una miglior soluzione progettuale per renderli agibili”.



10 commenti:

Vecchia Nord ha detto...

Scusi sig. Gaggero, ma lei le ha viste, oggi, le condizioni del campo? Un campo appunto, ma di patate, senza offesa per i campi di patate. Forse lei intende dirci che entro fine marzo è previsto il completamento dei lavori che non riguardano il campo di calcio. Peccato che ai tifosi (nessuno dei quali, mi auguro, in un prossimo futuro, prenda in considerazione l'idea di venire a giocare a padel al Ciccione per farvi capire, qualora non lo aveste ancora capito, la vaccata che state facendo) del padel e delle bocce frega meno di niente. Poiché questa impresa sembra lavora a ritmi, diciamo così, non esattamente frenetici, mi riesce difficile pensare che anche solo questi lavori potranno essere completati entro, glielo ricordo, 48 giorni. E dopo? Dopo questo verrà il campo. Illuminazione tutta da rifare, campo tutto da rifare e predisporre per la semina. "Riferendo l'utilizzo alla maturita' dell'erba, soprattutto in termini di adattamento al calpestio. E' risaputo come un campo di calcio seminato debba osservare un periodo di attesa circa 12 mesi prima di poter sopportare un'attivita' agonistica costante e programmata". Informazione ricavata e fedelmente riportata da internet. Ora ci dica, caro signor Gaggero, ammesso e non concesso che questo termine sia per un lavoro fatto a regola d'arte e mettiamo che in 9 mesi ce la si possa cavare. Questo significa che, ammesso che un'eventuale risemina possa avvenire nel mese di aprile, il campo non potrà essere calpestato prima dell'inizio del prossimo anno. Quindi? I casi sono due, o campo sintetico (ai costi mostruosi che questo comporta) oppure una rullata e via e il nostro glorioso Ciccione diventerà la copia del disastroso terreno di Taggia. Ma si rende conto di cosa state combinando? Ah già, mi scusi, ma l'importante è che ad aprile i padellisti di Imperia abbiano la possibilità di confrontarsi nei campi da padel più belli del Mediterraneo. Grazie da un vecchio tifoso che mai e poi mai, dopo più di 40 anni di Imperia calcio e averne dovute sopportare di ogni a livello sportivo, avrebbe immaginato di dover sopportare anche questo. Grazie di cuore.

Anonimo ha detto...

Praticamente na'mmerda...

Anonimo ha detto...

Tante parole e tante promesse per poi non fare mezzo lavoro a tribune, curve, distinti e campo (direi che le tribune e le curve qualche lavoretto da fare lo avevano, vedesi i cessi e perché no una sostituzione degli storici seggiolini rossi rotti e sbiaditi, magari ripitturando tutta la tribuna e mettendo dei seggiolini nuovi neri o blu per ricordare i colori sociali). Addirittura si parlava di realizzare una palestra sotto la tribuna, che ridicoli. É come se per i lavori nella strada sotto casa tua, tu non entri più in casa. Qua per fare i lavori nell'antistadio ci siamo fottuti un anno di Ciccione, le comiche

Anonimo ha detto...

Abbiamo una promessa. "Il manto verrà rifatto". Peccato non sia stato detto QUANDO!

im1923 ha detto...

Fenomeni: hanno dovuto stanziare altri 20 mila euro (per ora, ma non poniamo limiti alla "provvidenza") e altri 150/200 mila me serviranno per rizollare e seminare il terreno di gioco (se va bene) leggendo le cifre che si leggono in rete su siti di professionisti del settore.
Tutto questo per rifare gli spogliatoi, pitturarli come un asilo infantile o un circo, e sostituire le torri luce. Questi sono i lavori relativi al miglioramento del "Nino Ciccione" che dal 1923 a oggi era uno stadio di calcio.
Quanto sarebbero costati? Sicuramente meno di quanto sara' speso (a carico di chi? dell'Imperia calcio che non ha gli occhi per piangere e che, nelle ultimi tre stagioni è in vita grazie ai denari dell'ex presidente della sanremerdese e di quello onorario dell'Albenga, da sempre nostri nemici) per rifare il terreno di gioco.
Campo da padel, canestri, mini pista da pattinaggio, campo di bocce e percorso vita nulla hanno a che vedere col "Nino Ciccione".
Era così necessario farli in piazza d'armi?

Anonimo ha detto...

"Per quanto concerne il ripristino del manto erboso sono in corso interlocuzioni con la società sportiva Imperia Calcio per addivenire ad un accordo sulla suddivisione delle spese". Siamo in una botte di ferro....

Anonimo ha detto...

Mi ricordo tanti anni fa i giocatori di squadre come lo Spezia, la Lucchese, il Novara ecc. fare riscaldamento, prima dell'ingresso in campo, nel mitico campetto in terra davanti agli spogliatoi. L'anno prossimo, se saliamo in D, e per esempio l'Alessandria scende dalla lega Pro, ai giocatori mandrogni cosa gli diciamo: fate il riscaldamento muscolare prepartita giocando a bocce?
Qualcosa non mi torna.

Anonimo ha detto...

Senza contare che, senza più il campetto dell'antistadio, si è perso una ventina di posti auto , in un'area che parcheggi non ne ha. Infatti, le auto dei calciatori, dei dirigenti e quelle delle forze dell'ordine erano parcheggiate al suo interno. Insomma, come lo giri, questo lavoro non ha nessuna logica.

Anonimo ha detto...

L'ambulanza ora da dove entra?

bastardo nerazzurro ha detto...

Ho riletto le dichiarazioni dell'assessore del 22 febbraio scorso e linkate in questo post.
Quasi un mese fa aveva detto "per quanto concerne il ripristino del manto erboso sono in corso interlocuzioni con la società sportiva Imperia Calcio per addivenire ad un accordo sulla suddivisione delle spese. Il manto verrà rifatto". Mi ricordo che aveva parlato di un incontro avvenuto la settimana precedente tra il presidente e l'assessore allo sport Marcella Ruggero: noi umili cittadini e contribuenti nonché tifosi potremmo sapere cosa vi siete detti e cosa avete deciso?