STAGIONE 1998/1999. SERIE C.N.D.
La stagione che sta per iniziare vede al nastro di partenza un'Imperia assai ambiziosa: c'è molta fiducia per questa squadra che sembra poter puntare al ritorno in serie C.Domenica 6/09/1998 la prima trasferta è una novità assoluta: a San Giusto Canavese, un paesino fuori Torino, ci rechiamo in auto, con notevoli difficoltà per trovare lo stadio (si fa per dire) locale. Deve essere la prima volta che da queste parti vedono un gruppo Ultras, perché tutti ci guardano preoccupati: ma non succede nulla.
La sconfitta all'esordio è una mazzata per l'ambiente, ma siamo abituati a ben altro e, dopo la vittoria casalinga con il Corbetta, domenica 20/9/1998 organizziamo un pullman per Tortona. Tutto bene fino a Finale Ligure poi, sulla salita di Feglino, il pullman dà segni di cedimento e siamo obbligati a fermarci in una piazzola. L'autista, dopo aver tentato di riparare il suo carretto, chiama telefonicamente in suo aiuto un collega, che si presenta con un fascio di cinghie di trasmissione, la rottura di una delle quali ha provocato il guasto. Passa oltre un'ora prima di ripartire: nell'attesa facciamo razzia di due cassette di lattine di birra dell'autista, che non la prende nel migliore dei modi, ma si guarda bene dal lamentarsi, perché l'atmosfera è tesa. Si riparte ed arriviamo al "Coppi" quando le squadre sono già in campo; all'entrata altro contrattempo con le forze dell'ordine che ci chiedono i documenti, per confrontare i nostri nominativi con quelli di una lista di diffidati. Nell'intervallo c'è uno scambio d’opinioni con gli Ultras locali, i "Quelli di sempre", gruppo che ha occupato il posto degli storici "Lions Supporters".
Domenica 27/09/1998, in casa contro il San Colombano, si gioca sotto un diluvio: noi però non abbandoniamo la Nord e tifiamo riparandoci sotto i nostri striscioni, ripagati dalla rocambolesca vittoria in rimonta dei nerazzurri con gol decisivo realizzato da Rotella.
Domenica 4/10/1998 ci rechiamo in treno a Sant’Angelo Lodigiano: abbiamo così la possibilità di vedere all'opera gli "Ultras Sant’Angelo", il migliore gruppo Ultras del nostro girone che, a fine partita, ci avvicinano per offrirci un gemellaggio che, cordialmente, rifiutiamo.
Dopo le partite interna con Valenzana e Guanzatese, inframmezzati dalla trasferta di Verbania, domenica 1/11/1998 ci rechiamo alla "Sciorba" per assistere alla vittoria contro la Sestrese: il forte vento spazza via i nostri fumogeni ed i palloncini colorati della coreografia iniziale. Siamo presenti, in pratica, solo noi, affiancati da alcuni diffidati che assistono all'incontro dalla collinetta posta dietro la tribuna.
Domenica 15/11/1998 ci rechiamo in auto a Solbiate Arno, in uno stadio anche qui deserto: i gol della vittoria sono festeggiati dai giocatori sotto il nostro settore.
La squadra è lanciata verso la vetta della classifica e l'entusiasmo crescente: domenica 29/11/1998 invadiamo Cuneo con un pullman pieno e diverse auto. Ingabbiati in un angolo dietro una porta, tifiamo alla grande per tutti i 90 minuti, zittendo gli "Ultras Cuneo", che hanno il coraggio di insultarci. La notizia della conquista del primato in classifica ci giunge a fine partita: il ritorno è una festa, con sosta a Garessio e gran rinfresco gratuito, a base di funghi sott'olio, in una stazione di servizio. Domenica 13/12/1998 ci trasferiamo a Novi Ligure, in una giornata caratterizzata da un clima siberiano: per combattere il freddo siamo obbligati a riscaldarci con fiumi di grappa. Le condizioni climatiche proibitive c’esaltano e spingiamo i nerazzurri ad una splendida vittoria. Non possiamo, però, lasciare Novi Ligure prima di una mega battaglia a colpi di palle di neve.
Dopo i tre incontri casalinghi consecutivi con Valle d'Aosta, Ivrea e Sangiustese, domenica 17/01/1999 si va a Corbetta: la partita fila via liscia e quando, alla fine, decidiamo di tornarcene tranquillamente a casa, spunta l’imbecille di turno che cerca di trascinarci in una rissa. Per sua fortuna, oggi non abbiamo tempo da perdere ed il tutto si limita a qualche piccola scaramuccia verbale.
Domenica 24/01/1999, in occasione dell'incontro casalingo contro il Derthona, fa il suo esordio "Samurai news", la fanzine ufficiale del nostro gruppo: obiettivo di questo giornalino, a distribuzione gratuita e realizzazione a nostre spese, è quello di far sentire la nostra opinione su tutto ciò che orbita attorno al pianeta nerazzurro. La fanzine si compone di quattro pagine con varie rubriche: "Noi pensiamo che" che fa il punto sul campionato e su quanto accaduto in settimana, "Prossima trasferta", "Gli Ultras ospiti", "Ultima trasferta", "Materiale e riunione", "Calendario e classifica" e vignette finali. Il tutto in bianco e nero e con tiratura che varia dalle centocinquanta alle duecentocinquanta copie, secondo l’importanza della partita. In occasione della vittoriosa partita, è suggellato ufficialmente il rapporto d’amicizia con gli Ultras bianconeri che espongono, nel corso del secondo tempo, l’applaudito striscione "Rispetto per chi rispetta", a noi indirizzato. Nello stesso tempo scoppia la rabbia nei confronti dei frequentatori del settore distinti, che sono da noi insultati. Quello che fa più rabbia è che, ai tradizionali tifosi che occupano quel settore, si sono aggiunti alcuni ragazzi che, poco tempo prima, frequentavano la Nord: un comportamento assolutamente inaccettabile.
Domenica 31/01/1999 si va in auto a San Colombano: dovrebbe essere una trasferta tranquilla ed invece, come spesso accade, nell'unica tribuna dello stadio del paesello lombardo, nel corso del secondo tempo, scoppia un tafferuglio provocato da un vecchio "bauscia". Volano pugni e spintoni ed una stampella di un nostro esponente, che ha il piede ingessato, è usata come arma impropria: nella concitazione riusciamo anche a ferirci tra noi! Dopo qualche minuto, a seguito dell'intervento delle forze dell'ordine, tutto torna tranquillo.
Sono finalmente pronte le nuove sciarpe in lana, a strisce nerazzurre su sfondo grigio, con il logo della "Brigata Alcolica" ricamato: in un paio di settimane riusciamo a venderle tutte e duecento.
La domenica successiva, il 7/02/1999 si disputa al "Ciccione" l'incontro al vertice contro il Sant’Angelo. In città l'attesa è grande. Sui giornali e sulle TV locali si prefigurano scenari apocalittici: "Previsti un migliaio di tifosi rossoneri !"... come invece noi avevamo previsto, giungono in centocinquanta, a bordo di tre pullman gratuitamente offerti dalla società rossonera. Gli "Ultras Sant’Angelo” destano un’ottima impressione e a fine partita festeggiano con l'ossessionante coro "Sant’Angelo, Sant’Angelo". Non accade alcun incidente prima, durante e dopo l'incontro, con tifo d’ottima intensità da parte di una Nord piena, fino al beffardo gol vittoria rossonero su calcio di rigore. La nostra rabbia è invece rivolta verso gli pseudo giornalisti locali ed alcuni dirigenti nerazzurri che, alla vigilia, ci hanno offeso, con l’infelice dichiarazione "rischiamo di giocare in trasferta".
L'atroce beffa della sconfitta con i rossoneri ed il loro sorpasso al vertice della classifica non ci scoraggia. Domenica 14/02/1999 ci rechiamo in auto sulle rive del lago di Como, a Guanzate: si parte la sera prima, per passare la notte insieme, in una discoteca lombarda. La domenica, nel freddo glaciale dello pseudo stadio comasco, abbiamo difficoltà ad appendere gli striscioni, poiché non sono presenti recinzioni.
Dopo la vittoria interna contro il Verbania, che rilancia al comando i nerazzurri, l'entusiasmo è alle stelle. Domenica 28/02/1999 a Valenza, contro la terza forza del campionato, c’è un grande esodo: due pullman stracolmi e decine d’auto scaricano duecento tifosi nerazzurri. Al nostro arrivo, alcuni rappresentanti dei "Quelli di sempre", gli Ultras tortonesi, ci accolgono calorosamente. All’entrata c’è qualche discussione, provocata dall’elevato prezzo del biglietto: alla fine riusciamo ad ottenere una riduzione e veniamo sistemati su un gradone pieno di pietre ed erba, lungo la fascia laterale. C'è chi, prendendo in terra un biglietto di tribuna già strappato, riesce non solo ad entrare gratis ma anche a farsi dare la differenza del prezzo in contanti... gli striscioni sono appesi sul muro alle nostre spalle; la tifoseria ospite è pressoché inesistente e l'unico striscione presente è un lenzuolo rossoblù con una scritta fatta con il nastro adesivo. In occasione del gol vittoria, che ribalta l'iniziale svantaggio, la rete di recinzione è divelta: l'entusiasmo è straripante ed il ritorno a casa una festa.
Domenica 7/03/1999 contro la Sestrese, in casa, la Nord è piena e trascina i nerazzurri all'ennesima vittoria: a fine partita i giocatori corrono sotto il nostro settore e lanciano il classico grido "Perché? Perché? Perché?"... che goduria!
Domenica 14/03/1999 si va a Legnano sia in auto che in treno ed occupiamo la gradinata destinata agli ospiti. Nessun Ultras di casa, ma parecchi tifosi riempiono il bello stadio lombardo: festeggiamo un pari sofferto, che costerà alla squadra il primato in classifica.
Dopo la vittoria casalinga con la Solbiatese, domenica 28/03/1999 si va a Casale per una trasferta tradizionalmente sentita. La trasferta è da ricordare per l'accoglienza a noi riservata dalle forze dell'ordine: una trentina di celerini in assetto da guerra, mitraglietta in mano, ci palpeggiano perquisendoci minuziosamente e ci filmano all'ingresso e durante tutto l'incontro. Ormai siamo ad un punto di repressione sempre più esasperata. Torciata iniziale (nonostante la perquisizione), gran tifo e gli sparuti "Boys” nerostellati sovrastati.
La partita casalinga contro il Cuneo, disputata domenica 11/04/1999, segna la svolta del campionato: alla vittoria nerazzurra si contrappone la sconfitta del Sant’Angelo a San Colombano... siamo nuovamente soli in testa al campionato, questa volta definitivamente. La partita con il Cuneo è ad alta tensione: a difendere la porta dei rossoneri c'è quel Campana che, con la sua sceneggiata in occasione della partita disputata lo scorso campionato (quella, per intenderci, dei panettoni), ha in pratica causato l’allestimento dell'odiata "ragnatela verde" dietro la porta. Campana è accolto come merita, mentre nell'intervallo c'è una rapida incursione nel settore ospite per una scazzottata con alcuni "Ultras Cuneo": uno di loro, il più malconcio, soccorso negli spogliatoi dello stadio, presenterà denuncia contro ignoti e contro la società nerazzurra.
Domenica 18/04/1999 si va ad Acqui Terme: lo stadio è pieno solo di tifosi imperiesi, compresa Raffaella Carrà, con tanto di sciarpa nerazzurra al collo... un manichino di cartone raffigurante la conduttrice è stata preso in un negozio e portato all'interno dello stadio piemontese.
A tre giornate dalla fine del campionato, con due punti di vantaggio sul Sant’Angelo, sentiamo ormai la C2 a portata di mano. Sull'onda dell'entusiasmo realizziamo un altro sogno: a nostre spese, armati di pennelli e vernice, sabato pomeriggio 24/04/1999, approfittando della sosta del campionato, pitturiamo a strisce nerazzurre tutti i gradini della Nord... dopo tre ore di lavoro, il risultato finale è spettacolare. La notizia fa in breve il giro della città e c'è un esodo continuo di persone per vedere la rinnovata gradinata.
L'ultimo incontro casalingo contro la Novese, si gioca in un tripudio, misto a tensione, incredibile. Lo stadio è pieno: anche nei distinti è allestita una torciata; ed è proprio da quel settore che alcuni tifosi, con le orecchie incollate alla radio, segnalano i gol a ripetizione della rocambolesca sconfitta del Sant’Angelo per tre a due contro la Valenzana. Dopo il gol della vittoria, festeggiato con una corsa per tutto il campo fin sotto la Nord da parte di tutta la squadra, è un susseguirsi di boati: il grido "Ce n’andiamo in C", a lungo strozzato in gola, può finalmente liberarsi. Tutta la squadra al novantesimo festeggia con noi l'ormai quasi certo ritorno tra i professionisti: l'allenatore Benedetti è portato in trionfo, le magliette dei giocatori gettate verso di noi, mentre dagli altoparlanti dello stadio riecheggia il mitico "We are the champions" dei “Queen”, cantato a squarciagola, in un tripudio di bandiere e sciarpe nerazzurre... indimenticabile!
Non è però ancora finita: mancano ancora due partite alla fine del campionato e, con cinque punti di vantaggio sul Sant’Angelo, bisogna recarsi ad Aosta ed Ivrea. Attesa da quattordici lunghissimi anni, la serie C è lì a portata di mano.
Domenica 2/05/1999 appuntamento alle dieci, in Piazza Dante: due pullman pieni e decine d’auto partono verso l'ultimo pellegrinaggio, anche se c'è chi è già ad Aosta fin dal mattino, perché non sta più nella pelle. Più di duecento tifosi nerazzurri riempiono il "Puchoz", stadio per noi fortunato, perché già diciotto anni fa ha fatto da cornice al ritorno in C2 dell'Imperia.
Cori, sciarpe sventolate, fiumi di vino e birra, vizi vari, sono protagonisti delle quattro ore di viaggio: ma è la tensione a farla da padrone, viste le precedenti beffe che hanno contraddistinto la nostra storia. Finalmente entriamo nello stadio: il colpo d'occhio è notevole, così come lo è il cervello di quel poliziotto che non vuole farci entrare i coriandoli di carta, reputandoli delle pericolosissime armi letali! S’inizia con una mega torciata ed un gran tifo. I nerazzurri praticano un vero e proprio assalto al fortino aostano: due pali e due traverse, un gol annullato, salvataggi sulla linea, parate miracolose ed un paio di rigori non concessi... l'ennesima delusione sembra materializzarsi. Al novantatreesimo minuto, però, all'ultimo assalto, dopo un batti e ribatti in area, Bongiorni gonfia la rete. E' il delirio! Tutta la squadra corre a festeggiare sotto il nostro settore: la rete di recinzione crolla giù e ci ritroviamo tutti in campo. Quella folle corsa di Bongiorni, simile a quella di Tardelli nel mondiale del 1982, rimarrà per sempre nei nostri occhi. Subito dopo il fischio finale, l'entusiasmo è indescrivibile: giocatori denudati, salti anti matuziani e cori a non finire. Dominano il "Ce n’andiamo in C" e soprattutto il coro, lanciato da Bongiorni, "Sant’Angelo ciucciacelo", che fa il verso a quello cantato dagli Ultras rossoneri al "Ciccione". Dopo mezz'ora siamo obbligati, nostro malgrado, a lasciare lo stadio, ma il delirio prosegue sul pullman, all'autogrill ed in Piazza Dante. Alle 22.30 il centro d’Oneglia è stracolmo: l'abbraccio con i diffidati che ci aspettano, belli carburati, è commovente. Cori, rulli di tamburo, bandiere al vento, torce accese fino all'arrivo, alle 23.00, del pullman della squadra. E' l'apice della festa: il pullman, circondato, ondeggia paurosamente rischiando di ribaltarsi. I giocatori, tirati giù di forza, volano direttamente nella fontana, coinvolti in bagno generale. Si va avanti ben oltre la mezzanotte, ma tutti vorremmo che non finisse mai.
Le magliette celebrative, che ritraggono Aldo, del famoso trio comico, con la scritta "Non C posso credere ", sono confezionate in due giorni e consegnate anche a tutti i membri della squadra: le indosseranno in occasione dell'ultimo incontro contro l'Ivrea.
Sabato 8/05/1999, in notturna, la partita non conta nulla, ma la voglia di continuare a festeggiare ci spinge ad organizzare l’ultimo pullman della stagione. Il corteo verso lo stadio "Benelli" è uno spettacolo, così come la torciata iniziale: un bengala, dopo essere rimasto inesploso, parte ad altezza uomo verso il settore opposto, fortunatamente deserto, finendo la sua corsa sui tetti delle vicine abitazioni. A fine partita che c'è il culmine del divertimento: altri petardi difettosi, dopo qualche attimo di silenzio, deflagrano in maniera potente provocando la rottura d’alcune vetrate, seguite dal fischio assordante degli antifurti... di corsa si risale sul pullman, per far ritorno, a notte inoltrata, ad Imperia.
E' l'atto finale di una stagione memorabile per il nostro gruppo che ha dovuto lottare contro ogni ostacolo, non mancando di essere sempre presente in tutte le trasferte. Riceviamo i complimenti di tutte le tifoserie amiche, ma il messaggio più bello è il telegramma inviatoci dal nostro vecchio allenatore Ferraro: "Nessuno più di voi merita questo successo. Vi porto sempre nel mio cuore".
2 commenti:
Come eravamo belli e giovani....
bei tempi , sembra passato un secolo ! in città c'era entusiasmo, voglia di sognare , di ritornare ai fasti della C2, la gradinata nord era piena di gente e trascinava la squadra piena di campioni... in pochi anni ad Imperia è stato distrutto tutto, sappiamo tutti i nomi dei colpevoli. Ora viviamo alla giornata e ci accontentiamo di sopravvivere...
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