STAGIONE 1999/2000. SERIE C2
Inizia la stagione più attesa ed incredibile di sempre. Dal lontano 1985, quello dell'ultima serie C, ne sono passate di tutti i colori: umiliazioni, fallimenti, prese in giro e trasferte in stadi assurdi e contro compagini espressioni di circoli ricreativi di pescatori o dopolavori ferroviari ...e poi la festa ad Aosta ed in Piazza Dante. Tutte queste immagini si accavallano nei nostri occhi, in occasione del primo match stagionale, contro il Montichiari. Domenica 5/09/1999 l’entusiasmo, in gradinata Nord, è alle stelle e si rivedono le code ai botteghini; indicativo dello stato d'euforia che si respira, è il delirio in occasione della presentazione della squadra al “Bistrot”: cori, birra ed alcolici a fiumi e gran doccia finale per tutti! Compaiono alcuni nuovi stendardi a due aste e due bandieroni a strisce: il tifo è straripante e raggiunge l’apice in occasione del pareggio nerazzurro, proprio sotto la Nord. Domenica 12/09/1999 in occasione della prima trasferta, a Busto Arstizio, organizziamo un pullman guidato da un genio che ci fa arrivare cinque minuti prima del fischio d'inizio. Siamo una quarantina e facciamo un buon tifo al cospetto di una delle migliori realtà Ultras del nostro girone, i "Commandos Tigre", con i quali non ci sono problemi.
Il pensiero di tutti è, però, rivolto al successivo match casalingo, il derby contro la Sanremese, per il quale ci stiamo preparando fin dal momento in cui è stato compilato il calendario. A complicarci le cose contribuisce la notizia, poi smentita, secondo cui il derby avrebbe dovuto disputarsi il lunedì sera, per consentirne la trasmissione su "RAI SAT"... avevamo preparato la coreografia per un'occasione unica. Poco male, si gioca come previsto domenica pomeriggio: il 19/09/1999, una data difficile da dimenticare. Realizziamo un centinaio di magliette con disegnato un Samurai che infilza, con la sua spada, il leone aggrappato alla palma, simbolo di Sanremo: sotto il disegno la scritta "A ghe schiappammu u cù". La coreografia del primo tempo consiste in una serie di strisce verticali nere e azzurre, inframmezzate da lunghi palloncini verdi, bianchi e rossi: sullo sfondo la scritta "Il capoluogo". Quella del secondo tempo consiste nella classica mega fumogenata, che è favorita dal cielo plumbeo. Gli "Ultras Sanremo" hanno il coraggio di presentarsi solo in una trentina. Un'ora prima del derby comincia a diluviare: aggiungiamoci poi la scarsa luminosità ed il vento gelido, per capire in quali condizioni ambientali ci troviamo. L'entusiasmo è travolgente e spinge i nerazzurri ad una vittoria che non si otteneva da circa vent'anni, in pratica la prima firmata "Samurai"... difficilmente spiegabile quello che succede al fischio finale, che sancisce il due ad uno per noi, con gol di capitan Sbravati e Vago.
Domenica 26/09/1999 si va in auto a Saronno per assistere ad una pessima prestazione dei nerazzurri, più presi a litigare tra loro che a giocare. Gli Ultras di casa, il "Fronte ribelle", sono pochissimi ed intelligentemente non c’infastidiscono, a differenza delle forze dell'ordine, con le quali, come spesso accade, ci sono dei piccoli screzi.La settimana successiva è inquietata dalla notizia di tre nuovi provvedimenti di diffida: e siamo a quota ventuno! Questo nonostante i nostri tentativi di instaurare un dialogo con i "tutori" dell'ordine: invece ecco perquisizioni e scorte asfissianti, cariche e sequestri di materiale, telefonate di controllo nel corso della settimana e riprese filmate di tutti i nostri movimenti. Oltre a questo, ad innervosirci, ci si mette anche la squadra che incappa in una serie di quattro sconfitte consecutive.
Domenica 10/10/1999 anche a Biella, dove ci rechiamo in pullman, i problemi si ripresentano: ben ventitré celerini più quattro agenti della Digos e cinque poliziotti ci danno il benvenuto; la squadra, da parte sua, ci regala un'altra delusione. Gli "Young pounders", una decina, si fanno notare solo quando mettono lo striscione.
La successiva sconfitta casalinga contro il Prato provoca la nostra contestazione alla squadra, che è obbligata a rifugiarsi negli spogliatoi. L'andazzo preso dai nostri giocatori non ci piace e per questo ci rechiamo il mercoledì successivo al "Ciccione" per un faccia a faccia chiarificatore con squadra, allenatore ed alcuni dirigenti. Il risultato è che in occasione della successiva trasferta contro la Rondinella, sabato 24/09/1999 i nerazzurri tornano alla vittoria: a Firenze siamo presenti, giungendo nel capoluogo toscano in auto, dopo un viaggio allucinante, causato da una pioggia incessante.
E' quello che ci vuole per ricreare un po' d’entusiasmo in vista del trittico nel quale ci confronteremo con i gruppi più importanti del nostro girone, le tifoserie di Alessandria, Mantova e Spezia.
I primi a presentarsi al "Ciccione" sono i piemontesi: non più gli "Ultras Grigi", il cui striscione non è più esposto per lo scioglimento del gruppo, ma i "Supporters ‘99", che si mettono nella gradinata Sud... una vera delusione, considerata la loro tradizione e la squadra seconda in classifica. Hanno addirittura portato con loro un'oca che riusciamo a rapire e portare sotto la Nord... peccato che le forze dell’ordine, prontamente intervenute, ci obblighino a restituirla: non sarebbe stata male al forno!
Domenica 7/11/99 è il turno dei "Virgilians Kaos" Mantova, in una domenica difficile da dimenticare. Gli Ultras biancorossi giungono in buon numero ad Imperia e non ci sono problemi prima dell'inizio della partita. Quando scocca il decimo minuto del primo tempo, mentre tifiamo alla grande, stimolati dalla presenza degli Ultras ospiti, sotto la gradinata Nord si presentano una decina di "Ultras Sanremo" che iniziano una fitta sassaiola contro di noi e danneggiano alcune auto parcheggiate nei paraggi.
La provocazione non passa inosservata e la Nord si svuota all'improvviso, all'inseguimento dei matuziani: i vigliacchi si rifugiano nella Sud, per farsi difendere dai "Virgilians Kaos", coi quali sono legati da una sorta d’amicizia. Facile immaginare quello che succede all'ingresso del settore ospite, con gli Ultras mantovani coinvolti nella rissa. Tutto questo senza che le forze dell'ordine intervengano: si limitano, infatti, solo ad osservare e filmare ogni movimento. Dopo una ventina di minuti, ritorniamo nella Nord a tifare, ma l'atmosfera è assai tesa: a fine partita veniamo blindati in gradinata per più di mezz'ora. Domenica 14/10/99 giungiamo a La Spezia in pullman per quella che si può considerare la trasferta più esaltante di sempre (derby esclusi): il viaggio è una festa, con degustazione di vino... l'adrenalina è a mille. Entrare al "Picco", in uno stadio vero, davanti ad oltre 5000 persone ed una curva stracolma, è eccitante. Sistemati nel settore destro dei distinti, tiriamo fuori tutto il meglio del nostro repertorio, oltre a due nuovi cori: "E siamo sempre qui..." (anche in versione dialettale) ed "Azzurra e nera" rimbombano nello stadio, specie nel secondo tempo, quando gli Ultras bianconeri mollano un po'. Novanta minuti che volano in un attimo. Che soddisfazione vedere che i tifosi spezzini, seduti nei distinti, passino tutta la ripresa più a guardare ed ascoltare noi, piuttosto che la partita. Senza contare le parole per noi spese da una TV locale spezzina in sede di telecronaca... "incredibili Samurai... si sentono solo loro... mai vista una tifoseria così quest'anno al Picco"... è la nostra consacrazione: siamo così ripagati d’anni di sacrifici, umiliazioni e soprusi. Difficile trovare le parole per spiegare quello che abbiamo provato in quelle due ore: è davvero un peccato dover lasciare lo stadio, tra gli applausi della tifoseria di casa e i complimenti delle forze dell'ordine locali. Il gran finale è organizzato dalla Polizia spezzina che ci scorta, in stile hollywoodiano, con contromano e zig zag, fino al casello autostradale.
Il ritorno alla realtà l’abbiamo grazie alla Questura d’Imperia, che notifica a cinque nostri esponenti di spicco il provvedimento di diffida, a seguito degli incidenti nel match contro il Mantova: impronte digitali e foto segnaletiche, un trattamento da riservare a criminali incalliti; alcuni sono addirittura prelevati sul posto di lavoro!
E' difficile andare avanti dopo una mazzata così: ventisei diffidati in tre anni, una frattura insanabile con le forze dell'ordine capaci solo di attuare una cieca repressione nei nostri confronti ed una città senza passione... ma si deve andare avanti, contro tutto e tutti e per rispetto di coloro che sono stati diffidati. Per manifestare il nostro dissenso, in occasione della successiva partita casalinga contro la Pro Sesto, blindiamo l'ingresso della gradinata Nord: un solo striscione è esposto davanti al nostro settore deserto, con la scritta "Chiuso per diffida". Siamo presenti, in ogni caso, allo stadio, ma solo per ostacolare il compito delle forze dell'ordine: decidiamo di attuare una sorta di trenino, passando da un settore all'altro dello stadio, entrando ed uscendo dal "Ciccione", obbligandoli così ad inseguirci per tutti i novanta minuti. C'è anche una sosta in tribuna al fianco del Presidente Cipolla, alla sua ultima comparsa allo stadio prima della sua sparizione, che segnerà l'inizio della fine della società nerazzurra.
Domenica 28/11/1999 si va a Viareggio in pullman in poco più di una ventina: è un disastro economico ma ne vale la pena. Prima classico scambio d’insulti con gli "Ultras Fighters Viareggio", che non apprezzano soprattutto il nostro successo "Azzurra e nera"; poi finale incandescente, coi celerini che vorrebbero farci sloggiare prima del termine dell'incontro e poi si sfogano con gli Ultras bianconeri. Lacrimogeni, pullman scortato da due ali di celerini, safari nella pineta e viareggini rinchiusi dentro il loro bar con la serranda abbassata.
La domenica successiva, a Meda, si recano i soliti noti, questa volta in auto, senza alcun sussulto: stadio semideserto ed età media dei presenti sopra i sessant’anni.
Con il Presidente latitante, i dirigenti in fuga, una città totalmente disinteressata alle vicende nerazzurre ed una squadra in fondo alla classifica, solo poche centinaia d’inguaribili sono sempre presenti al "Ciccione". La fanzine "Samurai news" lancia l'idea di una colletta, per raccogliere i soldi da destinare ad una giocata al Super Enalotto, la cui eventuale vincita sarebbe destinata a favore della nostra amata e squattrinata Imperia: ma la combinazione (59: Cipolla; 34: latitante; 19: Finanza; 71: galera; 75: fallimento; 74: manette) non è vincente... è proprio una stagione sfigata!
Domenica 19/12/1999 una nostra delegazione si reca a Castelnuovo Garfagnana. Il viaggio è reso difficoltoso dalle condizioni climatiche, ma la mangiata che ci facciamo, con quattro spiccioli, è da ricordare: per tutti, tranne che per un nostro supereroe che, in uno dei tanti tornanti che portano alla cittadina toscana, caccia via tutte quelle prelibatezze. Facciamo amicizia con il custode dello stadio, che ci offre pure un bicchiere di vino caldo al bar dello stadio: dopodiché apre, solo per noi, la curva del settore ospiti, solitamente chiusa. Micchi, centravanti ospite in lite con il proprio allenatore, sostituito, ci saluta, così come il nostro bomber Carrettucci che, rientrando negli spogliatoi, ci regala il mazzo di fiori consegnato dalla squadra di casa ad inizio partita. Gli omaggi, per noi, non sono ancora finiti perché, a fine partita, il Presidente della squadra gialloblù ci offrirà il "ponce" (come lo chiamano loro).
Giovedì 6/01/2000 si va anche a Montichiari, dove incontriamo uno psicolabile che giudica le tifoserie in base alla lunghezza dei loro striscioni. Entriamo allo stadio spacciandoci per giornalisti al seguito della squadra: ci cascano tutti, tant'è vero che non ci fanno pagare e ci mostrano la sala stampa per le interviste di fine partita.
In un clima già elettrico, ad aizzare ulteriormente gli animi è il tradimento di uno dei protagonisti della promozione in C2: Gaetano Perrella (ribattezzato da questo momento PutTano) ci lascia per passare alla Sanremese. Questo è inaccettabile anche per chi ne ha viste e subite di tutti i colori. Lo stadio è ricoperto di scritte contro il traditore, che è costretto a lasciare la città per paura di ritorsioni; una vignetta, pubblicata sulla fanzine, provoca la stizzita reazione della "gentile signora" Perrella. Tutto questo alla vigilia del derby di ritorno.
Prima c'è il match con la Pro Patria; domenica 9/01/2000 i "Commandos Tigre" si presentano in una trentina e si fanno notare per compattezza e mentalità: davvero il miglior gruppo visto quest'anno al "Ciccione".
E’ tempo di derby: domenica 23/01/2000 si va a Sanremo a bordo di due pullman, ma è una trasferta in tono minore rispetto agli anni precedenti. Incredibilmente, dopo anni d’ingressi gratuiti, siamo obbligati a pagare il biglietto! Le diffide e le negative vicende nerazzurre si fanno sentire: ma stanno peggio i nostri dirimpettai che si riscaldano solo in occasione del gol vittoria. Le nostre attenzioni sono soprattutto indirizzate al traditore, il "porco-nano-napoletano", insultato per tutti i novanta minuti.
La sconfitta nel derby è la goccia che fa traboccare il vaso: dirigenti e Mister sono pesantemente contestati in occasione della partita contro il Saronno. Il culmine è, però, rappresentato dalla "grande sfida" con il proprietario d’Imperia TV, meglio noto come il "Principe d’Oliveto", che prima c’insulta e ci minaccia davanti alle sue telecamere, poi fugge a gambe levate, vedendo la nostra reazione: memorabile il racconto riportato sulla fanzine, cui è allegata la foto del Principe.
Domenica 6/02/2000 a Pontedera si va in treno ed alcune auto, per assistere ad una partita assurda, in uno stadio deserto ed un freddo allucinante. Da ricordare solo i bomboloni alla crema del chiosco della stazione della città toscana ed il proprietario di un'edicola, che ci vuole vendere, a tutti i costi, un giornale. Gli Ultras locali (si fa per dire) si fanno vivi solo nel secondo tempo, giusto per attaccare e successivamente staccare lo striscione "Indians Alcool". E' l'ultima panchina di Mister Benedetti, che sarà esonerato e sostituito da Soldo.
Domenica 13/02/2000 è il turno della Biellese, accompagnata da un gruppetto di "Young Pounders": l'incontro-scontro accade nei pressi dello stadio. Mentre siamo in un bar a bere qualcosa, i supereroi scesi dal Piemonte improvvisano un mini-corteo con cinture bene in vista: dagli insulti al tafferuglio, il passo è breve. Vola una cinghiata e qualche calcione, ma l'arrivo di una pattuglia impedisce che la zuffa degeneri. Gli "Young Pounders" sono accompagnati nel loro settore, così come noi, qualche minuto dopo. La prima mezz'ora dell'incontro è uno scambio continuo di messaggi provocatori ed insulti, fino a quando gli Ultras bianconeri capiscono il significato dei nostri cori e si rendono conto di aver sbagliato a provocarci nel prepartita. Sfogano così la loro rabbia prima prendendo a calci il chiosco della Sud e poi lanciando qualche sasso verso i Distinti, che ricambiano i "gentili doni": ma il loro pensiero è ormai rivolto a come tornare a casa... chi semina vento raccoglie tempesta!
Domenica 20/02/2000 si va a Prato, dopo un lungo viaggio in auto: una tristezza vedere lo stadio toscano deserto, con gli "Ultras Prato" assenti a causa di ormai cronica contestazione nei confronti della loro dirigenza. I pochi striscioni esposti sono dei lenzuoli biancazzurri stesi come biancheria al vento.
La squadra, pur tra mille difficoltà (non percepisce stipendi da mesi), cerca di non mollare, così come noi: chi latita sono i dirigenti che, dopo la fuga del Presidente, si sono alternati al timone della società nerazzurra, dimostrando tutta la loro incapacità. La goccia che fa traboccare il vaso è la partenza, per andare in vacanza, di uno dei dirigenti. In occasione della partita contro la Rondinella, domenica 27/02/2000, è esposto lo striscione "Gino a Cuba con i soldi dei giocatori" che non va proprio giù al destinatario: questi risponde sporgendo querela nei confronti di uno dei suoi realizzatori, con l'accusa di aver offeso il suo onore e prestigio. La frattura con quest’accozzaglia di persone che tengono le redini della società in maniera inquietante è totale: anche la squadra ne prende le distanze decidendo di scioperare. La protesta rientra e si può proseguire il campionato: in occasione delle due successive trasferte organizziamo due pullman.
Domenica 12/03/2000 si va ad Alessandria dove, esaltati dalla platea e dalla prestazione della squadra, tifiamo alla grande, compatti e decisi: per più di un'ora il "Moccagatta" è ammutolito e si sentono solo i nostri cori, fino alle due reti in cinque minuti dei grigi, che risvegliano un po' i deludenti "Head out".
Domenica 19/03/2000 giungiamo a Mantova, dopo un lungo viaggio: siamo curiosi di vedere come ci accoglieranno i "Virgilians Kaos", dopo i tafferugli della partita disputata al "Ciccione", provocati, come noto, dalla presenza di alcuni "Ultras Sanremo". Gli Ultras biancorossi, in contestazione e non più di una quarantina, c’ignorano prendendo chiaramente le distanze, nello stesso tempo, dagli Ultras matuziani.
Domenica 26/03/2000 al "Ciccione" è il turno dell’imbattuta capolista Spezia, accompagnata da circa quattrocento tifosi festanti. La partita fila liscia, senza alcun problema con gli "Ultras Spezia", nel segno del rispetto reciproco: il loro tifo è incostante, anche se quando lanciano il coro "La capolista se ne va" è uno spettacolo. Noi, con i nostri soliti problemi, facciamo una dignitosa figura.
Approfittando della sosta del nostro campionato, ci rechiamo a Novi Ligure per appoggiare i nostri amici tortonesi "Quelli di sempre”, che ricambiano la nostra visita, presentandosi a Sesto San Giovanni il sabato successivo: in pochi, ma quantomeno più del doppio degli "Ultras Pro Sesto", i soliti cinque visti al "Ciccione".
Domenica 16/04/2000 è il turno degli "Ultras Fighters Viareggio", la cui presenza, come di consueto, stimola il nostro gruppo: dopo averci minacciato via internet per tutta la settimana, si presentano con più striscioni che Ultras (solo otto) e sono annientati sul piano del tifo. La vittoria al novantesimo minuto è ispirata anche dalla nostra contestazione ad alcuni giocatori, che sono, in pratica, minacciati durante il riscaldamento: guarda caso saranno proprio loro i protagonisti della vittoria. In tribuna sono presenti Durante e Costa, la strana coppia genovese, intenzionata a rilevare la società nerazzurra, che non manca di venirci ad incontrare nella Nord, durante l'intervallo: l'impressione è positiva ed è apprezzabile il tentativo di instaurare con noi un rapporto, dopo le querele e prese in giro degli attuali dirigenti.
Dopo un paio di mesi di lavoro, nell'aprile del 2000 fa il suo esordio il sito internet ufficiale del gruppo, il cui indirizzo è "http://samurai.supereva.it". D'ora in poi chiunque, da qualsiasi parte del mondo, può facilmente comunicare con noi, richiedere materiale, conoscere la nostra storia e le nostre iniziative. Il sito è composto di diverse rubriche: “La nostra storia”, “Foto”, “Cori”, “Curiosità”, “Amicizie e Rivalità”, “Rassegna stampa”, “Fanzine”, “Diritti degli Ultras”, “Punto sulla partita”, “Campionato”, “Links” oltre ad una “Chat” per tutti i tifosi che possono così discutere in rete in tempo reale. Il sito da settembre del 2000 modificherà il suo indirizzo in "http://www.samuraiultras.net". E' un altro modo per farci conoscere e ha centinaia di contatti settimanali.
La vittoria contro il Viareggio e l'arrivo dei due genovesi ricreano un po' d'entusiasmo... a noi basta poco: il 30/04/2000 a Novara il pullman è pieno, il tifo incredibile... sembra di giocare in casa. Gli annichiliti e sparuti esponenti della "Legione Ultras Novara" guardano increduli e invidiosi il nostro settore. Gli unici problemi sono con le forze dell'ordine, all'ingresso dello stadio "Piola". Memorabile il finale: tutta la squadra sotto la nostra curva ed il trio Durante-Costa-Mackenzie nel fossato a saltellare e mimare il gol della vittoria.
Dopo il pari interno contro il Castelnuovo, con uno splendido gol nel finale del nuovo acquisto Palombo, domenica 14/05/2000 si va a Vercelli per l'ultima di campionato. Nuovo pullman pieno per quest’importante trasferta. Fa un gran caldo, ma il tifo è incessante, per un pari annunciato: il coro più gettonato è l’improvvisato "Conquista la pastetta". I "Vercelli Front", a fine partita, corrono sotto la nostra curva per farci i complimenti. La festa è completa quando al telefonino ci comunicano che la Sanremese è retrocessa con un incredibile autogol del suo capitano ("Dai Baldisserri facci un gol!"). Noi, invece, dobbiamo affrontare un doppio spareggio contro il Novara, partendo da una situazione di svantaggio.
Il drammatico spareggio è la degna conclusione di una stagione ad altissima tensione. "L'inferno può attendere!" titola la fanzine dedicata all'incontro contro il Novara. Domenica 28/05/2000 la gradinata Nord è piena e carica d’entusiasmo. Nel settore ospite una ventina d’Ultras biancazzurri, con gli striscioni "Legione" e "Gruppo Galliate", affiancati da un centinaio d’altri tifosi: assai deludenti, si limitano nel primo tempo ad insultare i loro giocatori al rientro negli spogliatoi, in svantaggio per uno a zero. Per l'occasione è allestita una mega torciata: decine di bandiere e una pioggia di coriandoli completano la coreografia. Il vantaggio immediato dei nerazzurri carica la Nord che trascina la squadra a sfiorare il raddoppio. Il pareggio novarese, ad inizio ripresa, è una mazzata atroce: la gradinata ammutolisce e passano diversi minuti prima che si ricominci a sostenere la squadra. Gli stessi giocatori sembrano non crederci più e si chiude in un'atmosfera di generale rassegnazione.
peggiorare ulteriormente il clima, è la notizia della messa in mora della società nerazzurra, da parte d’alcuni nostri giocatori, proprio alla vigilia della partita più delicata degli ultimi anni: un tradimento che proprio non ci meritavamo.
Arrendersi prima della fine, però, non fa parte della nostra mentalità, così organizziamo due pullman, più alcune auto: domenica 4/06/2000 nella curva ospite del "Piola" siamo in circa centocinquanta. Prima di giungere allo stadio, dopo lo svincolo autostradale, veniamo fatti scendere dai pullman e perquisiti minuziosamente da una cinquantina d’agenti in assetto da guerra. E' una giornata calda ed afosa, ma il nostro tifo non manca: sovrastiamo i sempre più deludenti Ultras piemontesi, ma non basta. Dopo un quarto d'ora circa siamo già in svantaggio ed un palo di Palombo è l'unico segno della presenza dei nostri giocatori. L'ultimo quarto d'ora è segnato dalla durissima contestazione, da qualche tempo soffocata per amor di bandiera, nei confronti d’alcuni giocatori meno dediti alla causa nerazzurra e da scambi d’insulti con alcuni tifosi piemontesi posti nei distinti. Al fischio finale, la tensione accumulata in una stagione allucinante si fa sentire in maniera atroce: sono minuti di lacrime, di silenzio irreale, di reciproci abbracci consolatori... tenta di darci conforto il Presidente ad interim Durante, ma nessuno ha voglia di ascoltarlo... di parole e promesse n’abbiamo sentite fin troppe nel corso di questa stagione. L'unico segno di reazione è la trasformazione dei servizi igienici della nostra curva in una mega piscina, che quantomeno serve a rinfrescarci. Dopo una mezz’ora, tra le più tristi della nostra storia, abbandoniamo la curva per fare ritorno ad Imperia. La domenica infernale, però, non è ancora finita per coloro che occupano uno dei due pullman, perché il torpedone fonde il motore e resta fermo per alcune ore in autostrada. Sull'altro pullman, dopo i primi minuti passati in silenzio, si ricomincia a cantare. C'è chi vorrebbe incrociare i nostri giocatori nell'autogrill d’Ovada, per un faccia a faccia con alcuni di loro: prevale però la decisione di lasciar correre ed archiviare la più incredibile delle stagioni vissute dal nostro gruppo.
2 commenti:
Insomma,ora a45anni dopo fiumi di vino,mangiate e grigliate varie,uso di varie droghe leggere e pesanti ci ritroviamo obesi,alcolizzati e dipendenti da cannabis.A noi piace cosi'!!
Beh, questo è quello che è rimasto impresso a te, mentre io mi ricordo di km macinati in lungo e in largo, di canti a squarciagola,di colpi dati e presi, dell'ignoranza di certe persone che si arrogano di difendere il cittadino, di mentalità, amicizia, potrei continuare per ore.
The Bushdoctor
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