giovedì 14 aprile 2022

Cosa non darei per rivivere quel “giorno di gloria”

Correva la stagione calcistica 2003/2004 in Serie D e nel girone E era tempo di derby (come lo sarà, della serie “corsi e ricorsi storici”, anche giovedì 14, e con le stesse differenze di spessore).

Da una parte la fortissima Sanremese di Antonio Soda (calabrese di Cutro, classe 64, ex attaccante di razza con 16 reti all’attivo nel Catanzaro) che terminerà al secondo posto in classifica dietro la corazzata Massese, ma grazie ai play-off sarà ripescata in Serie C2. Dall’altra, l’Imperia cui siede sulla panchina (dopo gli esoneri di Ghilino ed Oddone) Felicino Vaniglia che terminata la parentesi biancoblù nel maggio 99 e conquistata la semifinale nazionale in tandem con Chicco Locatelli con la Rappresentativa Regionale completa il “grande slam” ai massimi vertici del mondo dilettantistico ligure.

Sulla carta la partita è impari. Ma nell’arena del Ciccione (nessuno stadio ti fa provare una sensazione così profonda, specie se cerchi l’impresa) e con i “Samurai” nerazzurri al tuo fianco, nulla è impossibile. C’era nell’aria di quel 24 aprile di 18 anni fa, qualcosa di magico, di mitico, di irripetibile. La storia che per eccellenza simboleggia la vittoria del coraggio sulla forza, della fede sulla supremazia, stava per andare in scena. Si trattava dell’episodio biblico di Davide e Golia, di quando un piccolo pastorello armato di fionda sfidò e vinse il temibile gigante dei Filistei. Per poterla spuntare ci sarebbero voluti coraggio, forza e sagacia tattica. Impostammo la partita sulla difesa ad oltranza, la lotta metro su metro in mezzo e sul contropiede (altro che contenimento, pressing e ripartenze, come si direbbe adesso).

Di là c’era gente come Lodi, Lorieri, Liperoti (scuola Mila), Papa e soprattutto tale Cristiano Giuntoli, attuale direttore sportivo del Napoli. Dalle parti di Oneglia e Porto Maurizio si rispondeva con la squadra più giovane del campionato (media 23,2) a partire dal portiere Federico Puntelli che vinse il ballottaggio con l’esperto Gianni Minori.La sorte ci premiò. Il Dio del Pallone fu benevolo con quei temerari. La “fiondata” decisiva fu scoccata dal piede vellutato di Michele Pulina, la funambolica seconda punta sarda proveniente dall’Alba Adriatica, dopo precedenti sortite con il Sassari Torres, il Frosinone, il Tempio, il Tavolara e la Casertana). Si procurò e realizzò il penalty (il match point) che fece letteralmente impazzire la curva nord. Quanta fatica per portarla a casa. Pagai la tensione con l’espulsione nei minuti finali. Era scritto anche questo.

Nessuno sport, non me ne vogliano gli altri atleti, ti regala queste emozioni, queste spremute di cuore. Tre fischi e dopo un eterno secondo di silenzio immane, l’esplosione, l’abbraccio al “guerriero” Aldo Graziano, con me, alfiere combattente dei Montali (Maurizio e Gianfranco). Credo di aver provato la “vera felicità” in quegli istanti, quella condizione sublime e meravigliosa che si accende solo con la passione, ma che “capiti” non basta: per restare per sempre esige anche un nostro continuo e costante lavoro ed impegno.

E da allora ho quindi continuato a sognare di riviverlo quell’indimenticabile derby ripetendomi ogni “maledetta domenica” scalando le pareti dell’Inferno un centimetro alla volta: “Non c’è alcun fallimento se non quello di smettere di provare. Non puoi battere la persona che non molla. Pertanto non mollare mai, perché questo è solo il luogo e il momento in cui la marea cambierà”.

Felicino Vaniglia

(tratto da IVG.it)

7 commenti:

im1923 ha detto...

Una domenica memorabile, iniziata con i fratelli Samurai Ultras Imperia il giorno prima per la preparazione degli striscioni, proseguita a casa di mia madre con Fabio e "Salo" a sfornare pizze dopo aver cercato (e riuscito non so come) a mettere un ceppo di ulivo nel forno, a bere birre decine e decine di birre, per poi trasferirci a casa nostra, la Gradinata (non curva, come si dice adesso, in barba alle leggi delle geometria) Nord a tifare sotto un sole cocente e trascinare la squadra a una inattesa ma meritatissima vittoria festeggiata nel delirio del "Ciccione"... indimenticabile l'esultanza dello stesso Felicino Vaniglia (che oggi mi/ci ha fatto questa belilssima sorpresa con questo post) e di quel fenomeno di Aldo Graziano (il celebre attore di "Sogni di cuoio"). Fabio, Antonello e Massi, tutti voi che c'eravate, ma ve la ricordate che domenica perfetta?

Nik ha detto...

Pelle d'oca! Grande mister!

Anonimo ha detto...

Che sudata con quel ceppo....attimi di panico e gelo totale..ahahahah

VECCHI TEMPI ha detto...

ALDO GRAZIANO.........AHAHAHAHAH

Fantomas ha detto...

E chi se la dimentica una giornata speciale con alette al Fantomas e fiumi di vino sempre nel cuore....si spera sempre di poter rivivere un emozione così forte..prima o poi capiterà....sono sicuro

GuidoMB ha detto...

C'è un bellissimo set fotografico in rete di quella splendida giornata, una delle pochissime gioie degli ultimi 35 anni...

im1923 ha detto...

questo il link
https://www.samuelesilva.net/blog/2016/01/12/samurai-ultras-imperia/