lunedì 6 febbraio 2012

Avanti coi carri!


Cari "4 Moschettieri" e "Vaccari" vi scrivo così mi distraggo un po'... potrei iniziare in questo modo questo post.
3 anni e mezzo fa, per la 2° volta nella travagliata storia nerazzurra abbiamo dovuto ricominciare dal fondo, che più fondo non c'era... nel mezzo due fallimenti ed anni di buio insopportabile. La mia fede nerazzurra è stata messa a dura prova, ma poichè sono un malato di mente sono ancora qua... ma queste son cose personali che non interessano nessuno.
3 anni e mezzo fa, dicevo, abbiamo ricomiciato tutto da capo: l'era del master era inevitabilmente giunta al termine con una deflagrazione inaudita, con colpevoli che non erano solo coloro che bazzicavano ed intrallazzavano in Piazza d'armi.
Come diceva il sommo poeta Faber "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior"... e noi eravamo davvero nella merda fino al collo. Da questa è rinata l'Imperia calcio, grazie all'avvento dei "4 Moschettieri" appoggiati immediatamente dalla tifoseria organizzata imperiese. C'erano, sulla piazza, già pronti "all'uso", i "Vaccari" ma il loro capo branco ha perso un'occasione che pareva irripetibile, fallendo un calcio di rigore senza il portiere davanti, "grazie" ad una serie di dichiarazioni non accettabili, ribadite nel corso di una riunione coi rappresentanti della stessa tifoseria imperiese: basso profilo, dichiarazioni di stima nei confronti del master, paura di fare il grande passo ecc. ecc. ... tutti argomenti inaccettabili.
Cominciò così, al termine della calda estate del 2008, una nuova avventura, con la prima gara ufficiale disputata nel gibboso "pollaio" di Cervo, dinanzi a gradoni, sedie di plastica e panche gremite... un bello shock, considerando che l'ultima gara ufficiale della defunta Imperia era stata giocata al "Moccagatta" di Alessandria.
Ma i tifosi nerazzurri hanno le spalle larghe ed il cuore grande: ed ecco che li trovi ovunque, da Cipressa a Ceriale, da Camporosso a Castelnuovo Magra, pronti a sostenere la squadra del cuore ed i 4 Moschettieri, forti anche di questo aiuto morale, bruciano le tappe, vincono un Campionato dietro l'altro, 3 di fila e conquistano una Coppa Italia (e disputano altre 2 finali) come mai era successo nella storia nerazzurra.
Ma i 4 Moschettieri sono soprattutto pungolati dalla rivalità dell'altra squadra della città che, anch'essa pungolata, rinnega il basso profilo e, anch'essa come mai in passato, vince ed investe alla stragrande.
I colpi bassi sono all'ordine del giorno: i cambi di denominazione e la mutazione dei colori sociali per creare confusione nei tifosi meno attenti, lo sponsor (guarda caso) della ditta concorrente, nessuna operazione intrecciata di mercato ma quando possibile intralci e dispetti, lo stadio conteso e diviso in due per la cartellonistica, coi piccoli "sponsor" circuiti con l'inganno, la rivalità che si sposta anche tra le squadre giovanili, i tornei giovanili e non organizzati senza invitare la rivale o i rifiuti a parteciparvi e chi più ne ha peggio ne metta...
La folle (ed anche esaltante per molti versi) risalita delle Categorie superiori proietta l'una in Eccellenza e l'altra, addirittura, in Serie D: ma chi si ferma è perduto ed i 4 Moschettieri (che 4 erano e 4 son sempre... senza grande portafoglio), nonostante la dichiarazione d'intenti fatta ad inizio "mandato" ("... il nostro obbiettivo è portare l'Imperia calcio in Eccellenza, dopodichè ci fermeremo, guarderemo come siamo messi e parleremo alla città per vedere poi che fare") non vogliono (o forse non possono) fermarsi e riflettere un attimo. Inebriati dai successi ed anche stizziti per quelli dei diretti rivali, non mantengono il loro impegno e, nonostante la situazione non sia affatto florida ed i lamenti dei calciatori sempre più insistenti e pressanti, decidono di non mollare il pedale dell'acceleratore... non avendo però più i denari per pagare la benzina ed avendo parecchie schede carburante ancora da onorare.
E dire che, invece, se solo si fossero fermati ed avessero avuto l'umiltà e l'onestà di ammettere che ci si doveva riflettere un attimo, che loro avevano fatto il massimo, forse anche più di quanto nelle loro possibilità, alzi la mano chi avrebbe obbiettato qualcosa.
Ed allora via con l'ennesima rivoluzione estiva: vanno via, senza troppi riguardi, molti dei protagonisti della precedente cavalcata vincente ed ecco nuovi interpreti.
I proclami di vittoria non possono mancare: il Presidente (giustamente, per carità, è legittimo avere delle ambizioni e porsi dei grandi traguardi) annuncia che punteremo senza mezzi termini alla Serie D.
La squadra, però, non è così forte come la si pensava e non riesce a decollare... ma questo è un "classico" delle altre stagioni, rimediate sempre con una suntuosa campagna di riparazione invernale e quindi nulla è perduto.
Ma i lamenti di coloro che non sono soddisfatti (e non rimborsati) della passata stagione, aggiunti a quelli dell'attuale si fanno sempre più insistenti: la città e piccola e la gente (sui blog e nei bar) mormora.
La reazione dei 4 Moschettieri è stittita: "Non c'è alcun problema, son solo chiacchiere da bar. C'è una oscura manovra volta a destabilizzare l'ambiente...".
All'improvviso arriva un benefattore ed è proprio la persona che nessuno si sarebbe mai immaginato: viene dalla odiata Sanremo ed è colui che ha portato al fallimento la Sanremese dopo ardite manovre e con un processo penale in corso.
I 4 Moschettieri, che fino ad allora non son certo brillati nella comunicazione, senza rifletterci un secondo (ma la fretta e la canna del gas son cattive consigliere) annunciano al mondo intero l'arrivo del possibile salvatore della patria che, la domenica successiva, siede nella Tribuna del "Ciccione" al fianco del Presidente.
L'imbarazzo è generale e la Gradinata Nord insorge. In fretta e furia viene convocato un incontro chiarificatore con gli esponenti della tifoseria nerazzurra, nel quale si dice che la situazione è disperata e che, senza il contributo del nuovo benefattore, non si può andare da nessuna parte. I S.U.I. 1982 si autosospendono per la prima volta nella loro trentennale storia e la dirigenza nerazzurra dichiara morto sul nascere il rapporto di collaborazione col benefattore.
Ma, colpo di scena, dall'essere alla canna del gas ci si ritrova ad essere proprietari di un metadonotto: arrivano 4 nuovi rinforzi, dei pezzi da 90, uno dei quali addirittura dalla nemica Pro Imperia. Com'è possibile, si domandano tutti? Non viene chiarito e si va avanti.
L'Imperia sfreccia a braccia alzate sul traguardo dell'ultima corsa: vince la Coppa Italia, ma è l'ultimo momento di gioia.
I calciatori nerazzurri, stufi del muro di gomma che trovano ogni volta che richiedono quanto loro spettante, danno l'ultimatum ai 4 Moschettieri.
Il mister nerazzurro Alfredo Bencardino, stufo di fare da parafulmine, rassegna le proprie irrevocabili dimissioni.
L'effetto domino fa cadere una ad una le tessere: alle dimissioni di Alfredo Bencardino, seguono quelle del Vice Presidente Roberto Bonavia e quelle del medico sociale (e webmaster) Marco Bonelli e quelle, a detta del Presidente Antonio Gagliano in un Comunicato imbarazzato ed imbarazzante, respinte del D.G. Michele Sinagra.
I Samurai Ultras Imperia, con un durissimo comunicato, prendono le distanze dai 4 Moschettieri e (testuali parole) "si dichiarano disposti a sedersi ad un tavolo di confronto con persone imperiesi e veri tifosi della squadra, che dimostrino con fatti concreti di volersi assumere l’onore e l’onere di proseguire un cammino iniziato nel 1924".
Questo quanto accaduto, in linea di massima, fino ad oggi.
Ma quali scenari si prospettano per il futuro?
Come terminerà la stagione l'Imperia calcio? Dobbiamo prepararci a vedere schierata una formazione di ragazzi imberbi, vittime sacrificali, disposte, loro malgrado, ad esser presi a pallonate da qui a fine stagione, come già accaduto nel 2000/2001?
Forse sì, è probabile che vedremo la Juniores, rafforzata da qualche senatore di buona volontà disposto a scendere in campo. Si tenterà, in qualche modo, di salvarsi sul campo, anche perchè l'ultima (ed unica) carta ancora in mano ai 4 Moschettieri è il titolo sportivo, l'unica cosa che potrebbe essere monetizzata, rivendendola al miglior offerente... e già si fanno i primi nomi di alcuni avvoltoi, pronti ad azzannare la carogna, tra i quali quello del possibile salvatore della patria sopra citato. La quale cosa sarebbe ancora più umiliante e inaccettabile e sarebbe la classica ciliegina su una torta marrone (e non sarebbe una Sachertorte): la rinascita della nemica di sempre dalle ceneri dell'Imperia calcio.
La via di uscita a questo impasse, per tutti, è una sola: fusione o fonduta, unione delle forze, cambia il nome non cambia la sostanza.
In tempi non sospetti (leggete qua) avevo pronosticato che la fonduta sarebbe stata messa sul tavolo il giorno in cui una (o entrambe) le squadre che operano in città fosse uscita di strada in questa folle corsa. Il momento, ahinoi, è arrivato.
Ma per unirsi, fare la cosa più logica e che da 4 anni non viene fatta soprattutto per arroganza, rancori personali e mancanza di umiltà, bisogna che questi sentimenti vengano accantonati e prevalga uno solo: l'amore per i colori nerazzurri.
In molti dovranno fare un passo indietro e non dovranno nè vergognarsi di farlo: noi stessi tifosi nerazzurri, qualora si facessero avanti i "Vaccari" dovremo forse rivedere alcune posizioni se è vero che, in questi anni, non siamo certo stati "teneri" con il Presidente Marco Alberti ed il mister bianconeroazzurro Giancarlo Riolfo, i papabili candidati alla massima poltrona dirigenziale ed alla panchina.
Quanto ai "Vaccari" stessi, tolti dal volto gli inevitabili sorrisetti che sicuramente (e, dal loro punto di vista, legittimamente) avranno in queste ultime ore, dovranno fare un passo indietro e non fallire, questa volta, il calcio di rigore.
Un'unica società, un'unica prima squadra, un unico numericamente notevole Settore giovanile e con 3 strutture a disposizione, gestito da imperiesi e tifosi nerazzurri, appoggiato dalle forze politiche ed imprenditoriali imperiesi. Un gruppo di persone eticamente e qualitativamente eccellente ed un gruppo di collaboratori preparati ed appassionati. Non male, eh?
Ma chi potrebbe prendersi carico di questo onere ed onore, di questa impresa che pare titanica e semplice al tempo stesso, quella di ridare dignità, credibilità e seguito alla storia della prima associazione (non solo sportiva) imperiese? Chi assumerà la carica principale, in caso di fonduta? Bella domanda... vediamo tutti insieme di trovare la risposta.
Dimenticavo un'ultima caratteristica necessaria: l'ambizione, la voglia di fare sempre meglio, poichè mi sorge il dubbio che, senza più lo stimolo di una diretta rivale da sopravanzare ad ogni costo, a qualcuno potrebbe tornare la voglia di "basso profilo".
Un ultimo pensiero ai 4 Moschettieri: che rabbia, cari signori. Vi abbiamo dato il nostro cuore, abbiamo creduto in voi ed abbiamo (molto probabilmente) sbagliato a non fermarvi in modo deciso quando era ormai chiaro che c'erano molte cose che non andavano come dovevano andare. Ecco il risultato: i 3 Campionati vinti, i festeggiamenti nei campetti di periferia così come in Piazza Dante, i tuffi nel porto di Oneglia, saranno presto dimenticati... tutti si ricorderanno di altro. E non solo perchè è tipicamente italiano salire e scendere rapidamente dai carri.
Ora basta! E' giunto il momento di tornare ad urlare ad alta voce e testa alta il grido di battaglia nerazzurro: "Avanti coi carri!".

6 commenti:

Portorino ha detto...

E speriamo che siano in molti in città a leggere questo romanzo e che a qualcuno possa rimordere almeno un po' la coscienza. Partire subito con un progetto serio e totalmente nuovo e valorizzare al massimo i nostri giovani. Cercare persone preparate tecnicamente, ma soprattutto psicologicamente, per creare un settore giovanile in cui l'importante sia far crescere i nostri ragazzi prima di tutto con principi sani e solo in un secondo tempo valorizzarne le capacità tecniche con l'impiego di allenatori validi e che mastichino calcio da sempre. E poi cercare di coinvolgere la città in un progetto univoco secondo il criterio che "più siamo e meno spendiamo e più risultati possiamo ottenere". Ci sono sei mesi per presentarci tirati a lucido ai primi di agosto ai nastri di partenza per una nuova stagione. Non perdiamo l'ennesima occasione!

Anonimo ha detto...

Ma possibile che tutti non capiscono che una possibile fusione non sarebbe l'unione delle due società ma un semplice cambio di denominazione (e sono esperti avendone già fatti parecchi) della P.R.O. Imperia? comanderebbe Alberti,per lui non cambierebbe nulla tranne che trovarsi qualche sponsor ed un campo sportivo in +. E Alberti ,lo voglio ricordare, è quello che stimava Montali, quello che i colori sociali saranno il bianco-azzurro e sempre quello che aveva dichiarato il basso profilo ma appena nacque la nuova Imperia iniziò a spendere e spandere solo per rimanergli davanti .

Io una fusione non la accetto ,meglio non avere una squadra in città che mettersi con questa gente quà.
Oltretutto sento spesso dire (giustamente sia chiaro) degli stipendi non pagati dall' Imperia.... ma siete così sicuri che dall' altra vallata le cose vadano meglio? Secondo voi uno come Lamberti ,che essendo sempre in città sarà stato certamente informato, come mai ha cambiato sponda?
La dirigenza dell' Imperia ha commesso molti,tanti,troppi errori ma quello di unirsi a quelli là sarebbe l'errore più grande e imperdonabile

Anonimo ha detto...

Caro IM1923,
pur avendo il massimo rispetto dei colori neroazzuri mi pare esagerato sostenere di aver vinto dei "campionati di fila" va dato merito alla Vs presenza costante da ceraile fino al magra, ma purtroppo nel calcio i campionati vengono vinti dalla squadra che al termine risulta prima questo dalla serie A alla treza categoria.Mi pare che questo sia per l'Imperia sia per i cugini non è avvenuto con questa gestione.
O forse mi sbaglio!!!

Anonimo ha detto...

Mancano i BUOI....o forse ci sono stati o ci sono ancora? Strana vicenda questa!! Spiace dover dire che ci sono ancora tanti "creduloni" delle capacità altrui, di management ed altro per affronare un campionato che con i nomi dei giocatori che ci sono (non dimenticandoci che i calciatori pur amati sono compunque avventurieri non fanno nulla x nulla)possono sborsare cifre tra stipendi, affitti per il pensionato dei giocatori, trasferte , mutui, onorari per qualche "dirigente" e allenatori dei vari settori, con un pubblico di 100/150 persone domenicali, cosi elevate....
Probabilmente il MASTER PRESIDENT che tutti ricordimao con questi soldi avrebbe dato a Imperia la serie B, anche per un solo anno li invece a malapena fai l'Eccellenza (senza aver vinto il campionatp) e con tutti i guai che sono sulla bocca di tutta la città.

im1923 ha detto...

Anonimo delle 14,15, se ho capito bene tu intendi dire che i Campionati li vincono i calciatori che scendono in campo: e chi l'ha mai negato, nè adesso sul post (rileggilo) nè in passato? I tifosi, lo so bene anch'io, influenzano in minima precentuale sulle vittorie sul campo. I tifosi possono dare un apporto morale alla squadra e nulla più... meglio averli, però, dalla propria parte, non credi?

Anonimo ha detto...

secondo me non ci sara nessuna fusione ,perche fare entrare una societa che sta fallendo?
la pro e li che sta a guardare come andra a finire questa vicenda e se ci sara un fallimento dell' imperia calcio l'unica alternativa a imperia e la pro ,si ritroveranno tutto il settore giovanile dell' imperia piu ,ragazzi delle giovanili.
se ho ben letto su riviera news
alberti dice tutto e possibile ,ma da qui a parlare di fusione mi sembra troppo presto.
mica e scemo lupo alberto!!!!!!!!!!!!!