mercoledì 12 settembre 2012

Il punto di Gian Burrasca

La partita di domenica contro la Lavagnese ha confermato quello che in molti dicevano, soprattutto qui sul blog, e cioe' che l'Imperia attuale, con i giocatori attualmente a disposizione, fara' molta fatica nel prosieguo del Campionato.
Va anche detto che la Lavagnese vista al "Ciccione", pur priva dei suoi due attaccanti titolari (Sogno e Franca), è una bellissima realta'. Un gruppo ben amalgamato, un allenatore, Dagnino, alla sua quarta stagione sulla panchina bianconera ed alcune individualita' di sicuro valore, come Pasquero (ex Chieri), autore di una pregevolissima doppietta. I levantini non hanno fatto che ingigantire le magagne della squadra di casa e mettere a nudo tutte le sue lacune. Un numero troppo esiguo di giocatori di esperienza, un gruppo di giovani con pochissima esperienza, una scarsa fisicita' a confronto di avversari molto piu' "strutturati" e una qualita' spesso inadeguata per la Serie D. Se a tutti queste carenze si aggiungono, come rimarcato dallo stesso Lupo, l'assenza di grinta ed entusiasmo, non ci si possono aspettare risultati diversi.

In settimana mi ha molto colpito una frase dell'allenatore Alessandro Lupo, a margine del suo sfogo pe il mancato utilizzo del "Ciccione" nel periodo di preparazione. Il trainer nerazzurro, senza tanti giri di parole, ha affermato che il motivo delle scarse possibilita' economiche della societa' sono da ricercare soprattutto nel fatto che "un ex dirigente che non fa piu' parte della societa'" (noi sappiamo chi è, anche se risulta essere ancora nell'organigramma societario, appena sotto la carica del presidente Alberti) ha speso piu' del dovuto nel corso della scorsa stagione, rendendo le casse societarie asfittiche. Si potrebbe parlare all'infinito di questo argomento senza mai arrivare ad una verita', ma per esperienza personale diretta, posso tranquillamente dire che tutte le decisioni (compresa, ad esempio, quella dell'esonero dell'allenatore della Juniores nazionale lo scorso novembre ) venivano prese collegialmente e non da un singolo dirigente.
Ricordo come Riolfo (col quale spesso mi confrontavo), quando contattava qualche giocatore, doveva prima sentire quasi tutti i dirigenti, prima di ricevere il via libera nelle trattative.
E qui viene a galla un altro aspetto che vorrei porre all'attenzione generale. Con un budget ristretto, diventa oltremodo importante disporre di uno staff dirigenziale con sufficiente esperienza e, soprattutto, conoscenza di giocatori. Riolfo, tra le sue tante virtu' ed alcuni difetti, ha la possibilita' di "arrivare" a tantissimi giocatori, spesso, come accaduto nell' ultima stagione, a prezzi veramente bassi, nonostante si trattassero di giocatori importanti. Alcuni nomi ? Ubaldi, Gagliolo, Castagna, Cafournelle, Jahouari... per non parlare degli attuali Ambrosini, Cadenazzi o dello stesso capitan Vago. Tutti giocatori, per diverse ragioni, contrattualizzati ad un prezzo inferiore del loro reale valore di mercato, grazie, soprattutto al lavoro di contatto e persuasione operati dallo stesso Riolfo, troppo spesso accusato di "spendere troppo" dai suoi ex dirigenti. Su questo aspetto, ricordo una discussione con lo stesso Riolfo nella quale si diceva sicuro che, paradossalmente, le stagioni nelle quali si era speso di piu' erano state le prime due durante la sua esperienza alla corte del presidente Alberti.
In "Prima categoria" ed in "Promozione" i giocatori li potevi "convincere" soprattutto con il denaro, mentre, una volta in D, i giocatori, pur di giocare in una piazza importante come Imperia, in una societa' organizzata e con buona prospettiva sarebbero stati acquistati a prezzi inferiori e con irrisoria facilita'.
Purtroppo il lavoro svolto negli ultimi anni, con grandissimi investimenti iniziali, rischia di essere disperso. Un'Imperia finalmente unica espressione del calcio cittadino deve essere mèta ambita di tantissimi giocatori, ma questi devono essere conosciuti e contattati. Non voglio credere che De Matteis sia stato preso a scatola chiusa, valutandolo solo in alcune partitelle. Spero che il suo valore venga fuori e che sia grande, in modo da aiutare questa squadra e giustificarne l'ingaggio.
Domenica prossima il calendario riserva all'Imperia una partita da prendere con le molle. La trasferta di Asti, molto sentita dai Samurai per quanto accaduto quindici anni fa (io c'ero), rischia di essere un crocevia importante per la stagione gia' alla terza giornata. I galletti quest'estate hanno cambiato proprieta' e hanno avviato un processo di rinnovamento ingaggiando come mister Venturini, in uscita da Novara dove aveva svolto un importante lavoro nel locale settore giovanile. Per Venturini si trattava di un ritorno sulla panchina di una prima squadra, avendo gia' guidato societa' importanti come Derthona, Sparta, Vigevano e Biellese e avendo ottenuto discreti risultati. L'inizio di stagione è stato traumatico, subendo ben 10 reti nelle prime due partite di campionato e inducendo la dirigenza a sollevarlo dall'incarico (il nome del successore verra' comunicato in giornata, probabile la soluzione interna con Sergio Galeazzi, anche se quest'ultimo "troppo" legato al mister in uscita) .
La squadra, molto debole e lontana parente di quella che doveva essere quest'estate ( era vicino l'ingaggio dell'ex Pro Imperia Cosentini, finito poi al Taranto), ha palesato difficolta' sia in coppa che in campionato in ogni reparto, specie quello difensivo. Con l'arrivo del nuovo mister la societa' si è decisa  ad intervenire sul mercato ingaggiando immediatamente due difensori ed un attaccante. La battuta è d'obbligo...evidentemente il vino rende piu' del latte...senza offesa per chi potrebbe offendersi...
Buon campionato a tutti e Forza Imperia...Sempre !!!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

...come dire che il verduriere non c'azzecca niente...

Ma guarda un pò ha detto...

Attenzione attenzione! Dal sito ufficiale:"Anche ad Asti non si respira aria buona". A questo punto è chiaro che quell'anche sta a significare che lo stesso succede anche ad Imperia. Ma come. Ma non eravate fiduciosi, credevate nel gruppo, in tutte quelle minchiate sparate in inglese? Sono passati 15 giorni e già non si respira aria buona? Ma guarda un pò! Sarà mica colpa dei tifosi o dei lettori del blog?

Anonimo ha detto...

io vedrei bene Jumbo al posto di Colavito !
Max

Anonimo ha detto...

Prima di tessere le lodi di Riolfo e di difenderlo a spada tratta, sarebbe opportuno sapere realmente come sono andate i fatti, perchè pare che sia stato proprio lui a mandare via Lamberti e per prendere due giocatori come Cafournelle e Jaohuari, il secondo dei quali, tra l'altro ha disputato la penultima partita al 23 febbraio e l'ultima al 12 marzo!!!

im1923 ha detto...

Io, come voi credo, aspetto il mercoledì per leggere il punto dell'amico Gianburrasca... perchè è preciso, dettagliato e pungente il gisuto. Gianburrasca ha posto l'attenzione su una cosa giusta, sul problema principale, a mio avviso, di questo inizio di stagione: le lotte intestine alla dirigenza neroazzurra. E' stato lo stesso allenatore imperiese Lupo a scoperchiare il vaso di Pandora di una situazione nota a tutti e che non fa certo bene all'Imperia 1923. Rotto il muro che divideva l'Imperia calcio dalla Pro Imperia, si è pensato "bene" di costruirne un altro, forse più difficile da scalfire. Ci sono piccoli particolari, forse di poco conto o forse no, che mi hanno colpito. Domenica scorsa ho visto che i tre massimi dirigenti imperiesi, all'esordio casalingo della neonata società, anzichè essere uno di fianco all'altro, han visto la gara in tre settori diversi dello stadio: uno in tribuna centrale al fianco di Marchetto,l'altro in tribuna laterale con un amico e l'altro ancora nei distinti a raccattare palloni con Arquà... sono cazzate, mi direte, ma io ho colto questa cosa. E poi il divorzio con Riolfo ha messo in luce tutta la poca, se non nulla, conoscenza di calcio giocato e dei suoi attori, da parte della dirigenza imperiese. Rio era per la Pro Imperia quello che Ferguson è per il Mancester United. Senza avere più un simile pilastro, sta crollando tutto il loro castello... che il Dio del pallone ce la mandi buona, perchè così come siamo messi adesso non credo che andremo molto lontano

Anonimo ha detto...

per im1923

Credo tu abbia centrato quello che realmente era Riolfo una persona che può a pelle non esserti simpatico ma sicuramente in fatto di conoscenza della materia e della gestione l accostamento a ferg non è poi cosi distante tenendo conto di tutto il boicottamento subito e se lo si sostituisce con chi e pur bravo nel gestire le verdure o chi non avendo esperienza di categoria accetta tutto il risultato credo sia scontato, tra le altre cose Riolfo è ancora sotto contratto dicono quindi prima del baratro forse potrebbe dare una mano sempre che la dirigenza i profeti tirino fuori l'umiltà e riconoscano i propri limiti